Elezioni, Liberati (M5S): «Fuori i sub judice»

Il candidato ‘grillino’ per le regionali: «Sono più deboli e rischiano di essere più inclini a certi compromessi»

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Una provocazione, dice. Magari sarà pure vero, ma siccome di candidati con cause pendenti in tribunale – ovviamente questo non presuppone il fatto che siano colpevoli – ce ne sono sul serio, la ‘provocazione’ ha un suo perché.

Documenti Andrea Liberati, candidato per il M5S alla presidenza della Regione – e che ha già fatto litigare il Pd ternano e una parte di una lista civica alleata – fa capire quale potrebbe essere le ‘cifra’ – o almeno una delle cifre – della sua campagna: «Noi siamo il Movimento Cinque Stelle dice – e crediamo che la cosa pubblica meriti personale politico senza ombre. Cominciamo da qui, prima di parlare di programmi e promesse varie. Per questo motivo i candidati devono subito rinunciare alla competizione elettorale qualora il proprio status giudiziario non fosse più che cristallino. Si rappresenti finalmente in modo degno l’Umbria».

Candidati sub judice Un candidato «con un carico pendente sulle spalle – insiste Liberati – sarebbe qualcosa di fantascientifico per qualsiasi democrazia occidentale, a qualsiasi livello assembleare, specialmente nei Paesi anglosassoni ma non solo. Un candidato sub judice è infatti più debole, rischia di essere più incline a certi compromessi e può contaminare l’intero sistema democratico, ben oltre il proprio partito, proprio come è successo in questo nostro Paese Un candidato pulito fa invece bene a tutti, fa bene all’Umbria. Fa bene all’Italia e alla sua credibilità nel rapporto coi propri elettori, ma anche nelle relazioni internazionali».

Il 'certificato' penale

Il ‘certificato’ penale

 

Il ‘certificato’ I partiti politici, dice il candidato del M5S, «che secondo gli osservatori godono oggi di una fiducia popolare pari ad appena il 3%, cambino dunque davvero verso, esibendo la fedina penale dei propri aspiranti consiglieri. Noi siamo il Movimento Cinque Stelle. Noi, coi nostri portavoce nei Comuni, nelle Regioni, in Parlamento e nell’Europarlamento, l’abbiamo già fatto. Questo è solo l’inizio della nostra battaglia – che sarà sistematica e incalzante – per la moralizzazione della politica umbra nel suo immanente rapporto con la res publica.
D’altronde, come già disse un certo Abramo Lincoln ben 167 anni fa: ‘potete ingannare tutti per qualche tempo, potete prendere in giro qualcuno per tutto il tempo, ma non potete prendere in giro tutti per sempre’».

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