Ferrovia Terni-Cesi: «Raddoppio possibile»

Il consigliere comunale Melasecche (IlT) rivela: «L’assessore regionale Chianella dice che il Comune è in ritardo». L’assessore comunale Bucari: «Falso, espropri ultimati»

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Raddoppio della tratta ferroviaria tra Terni e Cesi, ennesimo atto. A dare il via alle danze è stato Enrico Melasecche, consigliere comunale di ‘I love Terni’ che, in una lunga nota polemica sui lavori pubblici mai ultimati, ha infilato pure un passaggio dedicato proprio a quella tratta ferroviaria.

L’assessore Giuseppe Chianella

L’accusa «Chianella ci ha detto – ha raccontato Melasecche – che la Regione ha messo a disposizione cinque milioni di euro, ma che il Comune deve ancora fare alcuni espropri prima di esperire la gara e far partire i lavori. Non crediamo alle nostre orecchie perché dopo oltre venti anni dall’inizio del primo cantiere, ero io assessore ai lavori pubblici, che ancora non si sia proceduto all’esproprio delle aree necessarie a raddoppiare il binario ci sembra il record dei ritardi, da Guinness dei primati».

Melasecche e Bucari a confronto

La replica Stefano Bucari, assessore ai lavori pubblici del Comune di Terni, dice cose diverse: «Forse Melasecche si confonde, o ricorda male le parole di Chianella, che non credo proprio possa aver parlato in quel modo. Il Comune – spiega – ha esperito tutte le procedure per gli espropri dei terreni e la documentazione è in possesso della Regione e di Umbria Mobiltà. Noi abbiamo fatto tutto ciò che dovevamo e potevamo fare, adesso possiamo solo aspettare che altrettanto facciano altri soggetti interessati alla realizzazione di un’opera che continuiamo a considerare molto importante»

La ‘metropolitana’ Quello di cui si parla altro non è che un pezzo di quella ‘metropolitana di superficie’ che quando venne annunciata – era il 2000 – fu anche promessa in servizio per il giorno di San Valentino del 2003. Ma, come abbiamo avuto modo di verificare di recente, chiamare

Binario unico

La storia Quando fu approvato il progetto – era il 2000 – la data prevista per la fine dei lavori era fissata per il dicembre 2002, con l’inaugurazione che avrebbe dovuto aver avuto luogo il 14 febbraio 2003. A San Valentino. Sì, è lei, la ormai mitica metropolitana di superficie, chiamata in gergo tecnico ‘servizio ferroviario suburbano di Terni’: una tratta, lunga circa 7 chilometri della linea Terni-Perugia-San Sepolcro. E che doveva – dovrebbe, dovrà, forse un giorno – servire da collegamento tra la vasta area periferica ‘borgo Rivo-Cesi’ e quella metropolitana.

Un ‘Pinturicchio’

Un mito Secondo quella che ormai è una leggenda – quella sì, metropolitana – i ternani avrebbero dovuto veder fare avanti e indietro – e magari usarli pure – dei treni ‘Pinturicchio’ che dovevano prestare servizio, dalle 6 alle 21, con una cadenza di 20 minuti. Questo si diceva 17 anni fa.

Le tappe salienti Il 18 settembre del 2000 il Comune di Terni lanciava il proclama: «I lavori potranno partire già dal prossimo anno, per concludersi, con ogni probabilità, entro il febbraio del 2003». Sì, lallero. Più di sette anni dopo, il 18 gennaio del 2008 lo stesso Comune dava però un annuncio categorico: «Il servizio di trasporto della metropolitana di superficie Terni-Cesi prenderà il via a partire dall’autunno». Ri-lallero. A febbraio del 2015 – tre lustri dopo l’annuncio originario – il Comune ha fatto sapere che secondo Umbria Mobilità «l’apertura definitiva della metropolitana di Terni non potrà avvenire prima del dicembre 2017».

Soldi e parole Il costo totale previsto per l’opera era – allora – di 19,5 milioni di euro ed è finanziato dalla legge 211 del 26 febbraio 1992 (Interventi nel settore dei sistemi di trasporto rapido di massa). E adesso arrivano altre parole.

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