Dati sensibili rubati per i call center

Sono 20 le persone oggetto di provvedimento cautelare. Al team di esperti che ha effettuato le indagini ha collaborato anche la postale di Perugia

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Ulteriori aggiornamenti in serata

Coinvolta anche l’Umbria nella articolata attività di indagine – coordinata dalla Procura della Repubblica di Roma e condotta dagli investigatori specializzati del Centro nazionale anticrimine informatico per la Protezione delle infrastrutture critiche – sulle frodi informatiche perpetrate in tutta Italia.

Gli arresti

I profili violati sarebbero migliaia, secondo le indagini, che hanno coinvolto oltre 100 specialisti della polizia postale, impegnati a dare esecuzione a 20 provvedimenti cautelari: in particolare 13 ordinanze che dispongono gli arresti domiciliari ed ulteriori 7 ordinanze che dispongono l’obbligo di dimora nel comune di residenza ed il divieto di esercitare imprese o ricoprire incarichi direttivi in imprese e persone giuridiche.  Nel team di specialisti al quale hanno preso parte i Compartimenti della Polizia Postale di Roma, Napoli, Perugia ed Ancona.

Le accuse

Gli indagati sono responsabili, a vario titolo ed in concorso tra loro, della violazione aggravata dei reati di accesso abusivo a sistema informatico e di detenzione abusiva e diffusione di codici di accesso riguardando le condotte sistemi di pubblico interesse, e della violazione della legge sulla privacy sulla comunicazioni e la diffusione illecita di dati personali oggetto di trattamento su larga scala.

Come è nata l’inchiesta

Tutto è partito nel mese di febbraio scorso a seguito di una denuncia depositata da parte di Telecom, nella quale si segnalavano vari accessi abusivi ai sistemi informatici gestiti da TIM. Il complesso sistema vedeva da un lato una serie di tecnici infedeli in grado di procacciare i dati, dall’altro una vera e propria rete commerciale che ruotava attorno alla figura di un imprenditore campano, acquirente dei dati sensibili che poi venivano piazzati sul mercato dei call center: al momento sono 13 quelli già individuati, tutti in area campana, oggetto di altrettante attività di perquisizione.

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