«Un impegno che da oggi metto in pratica donando la mia indennità per tutto il periodo di chiusura sperando che rappresenti anche un segnale che generi emulazione privandosi, chi può, di una parte del suo e per sollecitare stimolo ad occuparsi dei problemi degli altri». L’iniziativa è del consigliere regionale Daniele Carissimi: l’esponente della Lega la lancia in occasione della ‘Giornata mondiale dei poveri’.
Il gesto
Carissimi spiega che «acquisterà ogni sera da un ristorante sempre diverso, una cena per una famiglia in difficoltà (avendo ricevuto dai parroci e dalle organizzazioni che ho interpellato una lista delle famiglie bisognose che ricorrono ai benefici del banco alimentare e la loro l’accettazione ricevere tale donazione ) che verrà consegnata loro a domicilio dallo stesso ristoratore ed il resto all’inziativa di Don Roberto Cherubini. Il mio intento è quello di aiutare con un’unica iniziativa a mie esclusive spese, da un lato, le attività di ristorazione e dall’altro le persone bisognose. Senz’altro non basta. Ma niente non è». L’esponente del Carroccio sottolinea in merito che «i ristoratori sono una di quelle attività più colpite e quindi a rischio sopravvivenza: per risolvere il problema non basta fare post o dichiarare intenti».
L’invito per i pasti
Carissimi lancia anche un invito: «Tu mi aiuti ad aiutare qualcuno? Puoi farlo anche tu. Facciamoci contagiare dal virus della solidarietà. Se vuoi puoi offrire un pasto alle persone in difficoltà facendo un’offerta tramite IBAN IT73Q0306909606100000153342 intestato alla Parrocchia Santa Croce di Terni causale ‘offrire un pasto’ (per info Don Roberto Cherubini)».
«Ammirevole, ma fate sentire la voce dei ternani in Regione»
Avvocato risponde ad avvocato. Per Alessandro Gentiletti, consigliere comunale di Senso Civico a Terni, è «ammirevole, sul piano personale, chi decide di donare la propria importante indennità in questo periodo di restrizioni, anche se credo che la crisi durerà ben oltre, quella seria inizierà dopo e le famiglie e le imprese ternane dovranno farci i conti a lungo. A chi è stato eletto per rappresentare il nostro territorio, tuttavia, io continuo a chiedere soprattutto di far sentire la voce dei ternani in Regione , di difendere le aziende ospedaliere del nostro capoluogo, la nostra sanità e di battere i pugni contro chiunque non fa gli interessi di tutti ma soltanto quelli di pochi. Di dire alla presidente di Regione che Terni sta in Umbria, che l’ospedale da campo non basta e che almeno venga a visitarlo, come ha fatto con quello di Perugia».