Impianti sportivi: «Prisco dà i numeri»

Perugia, nuova replica dei consiglieri Pd: «scelte sbagliate che hanno fatto aumentare costi diretti e indiretti. Il tutto a danno dei cittadini, degli atleti e delle società sportive»

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Va avanti il botta e risposta tra l’opposizione in quota Pd e l’assessore Emanuele Prisco sugli impianti sportivi. Dopo la conferenza stampa dei consiglieri Bori, Vezzosi e Bistocchi era arrivata una risposta a tono da parte dell’assessore che, c’era da immaginarselo, non è caduta nel vuoto.

Fondi già impegnati  «Sugli impianti sportivi e i relativi investimenti l’assessore Prisco dà i numeri: in uno slancio di vanagloria si è autocelebrato come l’assessore che ha investito più fondi degli ultimi 20 anni» replicano dall’opposizione, ricordando che la realtà, secondo il Pd, è un’altra. «Le sue affermazioni sono sia fuori luogo che non corrispondenti al vero – proseguono – la riqualificazione del Santa Giuliana è prevista e già finanziata dal 2012, i ritardi nei lavori sono stati oggetto di una nostra interrogazione già nel 2014 e a distanza di tre anni ancora devono partire. Il tutto nonostante le risorse disponibili sono state attivate con il progetto Puc 2, con fondi comunitari, già co-finanziati dal bilancio del comune 2014 e contributo contributi per un totale circa 1.800.000 euro, di cui la maggior parte arrivati da privati con 500 mila euro versati dalla Fondazione Cassa di risparmio di Perugia, mentre tra i 350 e i 450 mila riguardano gli oneri di urbanizzazione legati alla pratica di Decathlon».

Costi diretti e indiretti Stessa storia per il Palasport Evangelisti, «riqualificato solo dopo le proteste di squadra e tifosi della Sir, grazie alla copertura di metà del costo dell’opera da parte della Regione Umbria che ha già stanziato 300 mila euro per i lavori. Il tutto alla luce del fallimento personale e politico dell’assessore Prisco nell’aver affidato alla Kronogest la gestione dei più importanti impianti sportivi del Comune di Perugia, salvo poi dover revocare l’affidamento dopo pochi mesi. Queste scelte sbagliate hanno causato un aumento dei costi sia diretti che indiretti da 207 mila a 280 mila euro per i contratti, a cui va sommato il pagamento diretto delle utenze come luce, acqua, gas e telefono previste erroneamente per 130 mila euro ma già aumentate del 40%, oltre che le manutenzioni stimate per soli 15 mila euro per tutti gli impianti comunali che pesano sul comune, una riduzione dei servizi e il caos negli uffici del settore. Il tutto a danno dei cittadini, degli atleti e delle società sportive della nostra città».

 

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