Perugia, Pd all’attacco sugli impianti sportivi

Aumentate le spese e diminuiti i servizi nel passaggio dalla Kronogest alla gestione diretta di PalaEvangelisti, Palazzetto Pellini e Santa Giuliana

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Una gestione inefficace e inefficiente, con più sprechi e meno servizi rispetto a prima. Questi i motivi – secondo il gruppo consiliare del Pd al Comune di Perugia – per cui la gestione diretta degli impianti sportivi da parte dell’amministrazione Romizi è da bocciare.

Conferenza PD: così non va Sul tema, giovedì mattina, Tommaso Bori, Sarah Bistocchi e Alessandra Vezzosi hanno incontrato i giornalisti a Palazzo Priori, approfondendo – carte alla mano – costi e benefici dell’attuale gestione, oltre a presentare una proposta alternativa. Il tema è: così come vengono gestiti, gli impianti sportivi (PalaEvangelisti, Palazzetto Pellini e complesso Santa Giuliana) producono maggiori costi e minori benefici per la collettività. Occorre quindi tornare all’affidamento.

IMPIANTI SPORTIVI, PARLANO BORI E BISTOCCHI (PD) – IL VIDEO

Proviamo a ricostruire la vicenda, così come viene riproposta dalla determina dirigenziale che di fatto riporta sotto l’egida dell’ente la gestione degli impianti, resa possibile grazie al nuovo regolamento approvato a ottobre, subito seguito (ai primi giorni di novembre) da una relazione dell’unità operativa ‘Edilizia Scolastica e Sport’ che evidenziava la fattibilità della gestione diretta, ovviamente a determinate condizioni. Il giorno dopo (la relazione è passata nel consiglio comunale del 9 novembre, la decisione è del 10) il dirigente risolveva il contratto con il vecchio concessionario (Kronogest, che aveva avuto diversi problemi), dividendo le competenze fra l’ente e l’Ati Servizi Associati, il cui compenso veniva aumentato con il ‘quinto d’obbligo’, per farsi carico dei servizi di apertura, chiusura, custodia, vigilanza e pulizia.

Perugia, PalaEvangelisti ingresso posteriore

Il PalaEvangelisti

Si lamentano tutti Una soluzione che però non soddisfa e persone che usufruiscono degli impianti, almeno a quanto riportano i consiglieri PD: «Riceviamo lamentele continue dagli sportivi che utilizzano gli impianti e dalle società e associazioni a causa della scarsa chiarezza del contratto in essere – ha sottolineato Alessandra Vezzosi – per cui non si sa chi deve fare che cosa. Doveva anche essere trovato uno sponsor, ma non se ne è più saputo niente, ci sono non pochi problemi di calendarizzazione degli eventi; in più, per la manutenzione ordinaria degli impianti sono stati stanziati a bilancio solo 15mila euro una cifra che è evidente non basti a coprire interventi strutturali. Per questo vigileremo sugli stanziamenti 2017 e 2018 e abbiamo già fatto richiesta di accesso atti per capire come sono state gestite le cifre nel passaggio da Kronogest alla gestione diretta degli impianti».

70mila euro in più Sempre a proposito di cifre: «Nel 2015, il Comune corrispondeva a Kronogest 206.620 euro. Risolto il rapporto con la Società e assunta la gestione diretta degli impianti a far data dal primo gennaio 2017, i servizi non direttamente gestiti dal Comune sono stati affidati per gli anni 2017 e 2018 per un importo di 283.000 euro annui, con un aumento di spesa di oltre 70mila euro, a cui si devono aggiungere i costi indiretti a carico del Comune e le utenze, che registrano un aumento del 40%». Per questi motivo, i consiglieri hanno presentato un ordine del giorno con cui impegnano l’ente a riferire in commissione sulla situazione economica e dei servizi attualmente in vigore, a predisporre una relazione scritta sulle modifiche intervenute nell’organizzazione del lavoro degli uffici tecnici a seguito del passaggio alla gestione diretta e sul riscontrato aumento dei costi diretti ed indiretti, infine a risolvere i disservizi denunciati dalle società sportive, dalle associazione e dai singoli atleti.

Soldi, ma non solo A proposito dei disservizi, i consiglieri di minoranza fanno rilevare che, a differenza del passato, dall’attuale gestione sono esclusi alcuni servizi come la custodia degli impianti, il pagamento delle utenze, la manutenzione, la programmazione sportiva. tutti oneri e incombenze che, allo stato di cose, ricadono sul Comune, in termini di costi e maggiore carico di lavoro per gli uffici. «La Giunta Romizi – ha concluso Tommaso Bori – ha motivato la scelta di passare a una gestione diretta con una diminuzione di costi ma abbiamo appurato che tale riduzione non c’è stata. Al contrario, si è avuto un aumento dei costi, a fronte di un taglio dei servizi, come hanno riferito numerose associazioni sportive e atleti che si trovano ad utilizzare gli impianti comunali». Un problema non solo economico, secondo Sarah Bistocchi: «Lo sport è anche un valore sociale e culturale, soprattutto con riguardo a quegli impianti sportivi più periferici, che diventano centri di aggregazione dei giovani ed è anche per questo che chiediamo alla giunta di intervenire subito per risolvere i disservizi causati, con un impegno di trasparenza e un’assunzione di responsabilità rispetto alla questione».

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