Lavoro in Umbria: «Minimo dal 2006»

Secondo Bravi e Testa (Ires Cgil), è un «ulteriore segnale di declino della nostra regione, è necessaria un’analisi obbiettiva e una terapia all’altezza della situazione»

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di Mario Bravi, Presidente Ires Cgil Umbria
e Lorenzo Testa, Ires Cgil Umbria

occupatiL’Istat ha certificato che nel terzo trimestre del 2016 il numero degli occupati in Umbria ha toccato il minimo degli ultimi dieci anni. Infatti, secondo l’Istituto nazionale di statistica, il numero di occupati nel terzo trimestre 2016 risulta pari a 345.377 unità. Per trovare un dato peggiore bisogna risalire all’analogo trimestre del 2006. Rispetto ai 360.634 occupati del terzo trimestre del 2015 si è registrata una contrazione di ben 15.297 unità solo in un anno.

A questa diminuzione delle unità lavorative corrisponde un peggioramento della qualità dei rapporti di lavoro.

L’Osservatorio sul precariato dell’Inps attesta che nei primi dieci mesi del 2016 in Umbria le assunzioni a tempo indeterminato scendono a 10.111, dalle 17.689 dell’anno precedente. Le nuove attivazioni, dei contratti con maggiori diritti, crollano quindi del 42,8% nella nostra Regione, che risulta quella, nel panorama nazionale, con la diminuzione più forte. Questa caduta ha condotto nei primi dieci mesi del 2016 ad una diminuzione dei contratti a tempo indeterminato.

La dinamica opposta, invece, si registra per in numero di voucher venduti, che ammonta a 2.084.397 nei primi dieci mesi del 2016 e aumenta del 33,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Questi dati sono un’ulteriore dimostrazione che la crisi economica e sociale dell’Umbria è un fenomeno strutturale e va affrontato con politiche pubbliche mirate, a partire da un piano del lavoro che contrasti il declino in atto nella nostra Regione.

In questa circostanza va affrontata l’emergenza terremoto, priorità per tutti, che ha introdotto ulteriori difficoltà rispetto al contesto che, come abbiamo descritto in precedenza, era già estremamente critico.

Affinché l’Umbria possa uscire da questa condizione preoccupante ,

 

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