Un complesso meccanismo che permetteva ai gestori di alcuni cooperative – su tutto il territorio nazionale – di nascondere gli utili ottenuti grazie all’impiego di fatture false, predisposte da un’azienda ‘cartiera’ del capoluogo regionale: a scoprire il giro sono stati i finanzieri del comando provinciale di Perugia che, in totale, hanno calcolato una frode da 13 milioni di euro.
Operazioni mai avvenute
L’azienda ‘cartiera’ era priva di personale e struttura produttiva, ma comunque aveva emesso fatture false per milioni di euro documentando operazioni mai avvenute: di mezzo anche la vendita di mobili d’epoca, ovviamente fake. La Finanza ha ricostruito una base imponibile sottratta a tassazione per 3,5 milioni di euro: «I responsabili delle cooperative – sottolineano le Fiamme Gialle – avevano ben pensato di utilizzare le fatture false per fare risultare costi più alti, così da potere dichiarare utili complessivi inferiori a quanto effettivamente realizzato, cercando poi di far sparire le tracce del reato. Tra i reati segnalati all’autorità Giudiziaria c’è infatti anche l’occultamento o distruzione di scritture contabili».
Lituano denunciato
Nel contesto delle verifiche è stato denunciato un cittadino lituano: a lui era stato affidato l’incarico di trasferire – in modo fittizio – la sede della società perugina all’estero per eludere gli accertamenti fiscali e, in questo modo, rendere più complicato accertare la frode. La Finanza ha dato esecuzione di sequestro ‘per equivalente’ su beni dal valore di circa 2,4 milioni di euro.