Piano rifiuti M5S: «Stop inceneritori e discariche esaurite nel 2067»

Presentate le idee pentastellate in contrapposizione con il programma Tesei

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«La giunta Tesei sta portando l’Umbria verso il baratro dell’emergenza rifiuti. Per questo ci siamo assunti la responsabilità di fare ciò che toccava alla giunta regionale». Così in premessa si è esposto il consigliere regionale M5S, Thomas De Luca, presentando venerdì a Perugia la proposta di gestione del ciclo dei rifiuti e annunciare l’avvio del tavolo di confronto di sabato mattina al Digipass di palazzo dei Priori a Narni.

Le idee M5S e il no al piano Tesei

Con il piano rifiuti M5S «niente inceneritori e discariche esaurite nel 2067», ha sottolineato insieme alla senatrice Emma Pavanelli ed al consigliere comunale di Piegaro Luca Sargentini. «Abbiamo avviato un percorso di partecipazione che comincerà ufficialmente domani, a Narni, con la tavola rotonda ‘Fabbrica dei materiali Umbria – La transizione ecologica del ciclo dei rifiuti’ dove insieme a forze politiche, sindacati, associazioni di categoria, comitati e associazione ambientaliste discuteremo della soluzione alternativa a un progetto già morto come quello della giunta Tesei. Un piano di gestione dei rifiuti vecchio e obsoleto che prevede la scelta folle di realizzare in Umbria un nuovo inceneritore da 130 mila tonnellate. Per la quantità di rifiuti prodotti da qui al 2030, quando il nuovo impianto verosimilmente entrerà in funzione, nonostante l’ampliamento di oltre 1 milione e 200 mila metri cubi le discariche avranno una vita residua di appena due anni. Un nuovo inceneritore significa quindi anche nuove discariche per smaltire ceneri e scorie. Un disastro sociale, economico ed ambientale che non possiamo permetterci. E se qualcuno pensa che bruciare rifiuti porti a produrre energia sbaglia perché i 37 inceneritori presenti in Italia producono soltanto l’1,4% del fabbisogno energetico nazionale».

Modello Contarina

Per i pentastellati l’obiettivo deve essere la totalità del riciclo e del suo riutilizzo per una vera economica circolare di prossimità: «Il nostro piano per la transizione ecologica del ciclo dei rifiuti prevede il massimo recupero della materia seguendo l’esempio di casi come il ‘modello Contarina’ a Treviso e altri. Chiudere il ciclo dei rifiuti creando occupazione e posti lavoro con materie prime seconde. Questo significa avere a cuore la nostra regione e seguire le scelte dell’Unione Europea verso la transizione in ottica climatica e ambientale – conclude De Luca – la transizione entro il 2050 può essere raggiunta solo seguendo il paradigma del massimo recupero materia, non certo con nuovi inceneritori e discariche».

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