Sangemini: «Ci sono delle incognite»

Il sindaco Clementella riceve le rsu dopo l’incontro tra azienda e sindacati. Pessina rassicura e annuncia: «Interlocuzioni per il rilancio»

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di F.L.

Torna ad accendersi il faro di sindacati e istituzioni intorno alla Sangemini, sito industriale che, in sordina, si trova ad attraversare una fase delicata e ancora tutta da decifrare, in attesa di quel rilancio più volte promesso ma non ancora effettivamente compiuto. Il tutto mentre il gruppo Acque Minerali d’Italia, di cui Sangemini fa parte, è alla ricerca di nuovi partner.

Luciano Clementella

Comune in allerta

Ad alzare l’attenzione intorno allo stabilimento delle acque minerali è il sindaco di San Gemini, Luciano Clementella, che giovedì, insieme all’assessore comunale all’industria, Marco Medei, ha incontrato le rsu di Cgil, Cisl e Uil, «per un confronto – spiega – sulle difficoltà presenti nel sito produttivo, anche a seguito di un tavolo di confronto a Roma avuto il 18 dicembre tra la proprietà e le segreterie dei sindacati nazionali».

Lo scambio di lettere

Clementella aveva già rivolto a fine novembre un invito formale al presidente del gruppo Acque Minerali d’Italia Massimo Pessina – che ha assunto anche la carica di amministratore delegato – a svolgere «un incontro istituzionale per valutare le prospettive future della società in termini di programmi di investimento e di ammodernamento del sito produttivo di San Gemini», manifestando «forte attenzione per l’importanza che lo stabilimento riveste nel tessuto economico del territorio e riguardo all’occupazione dei lavoratori».
«L’invito ad un incontro istituzionale è stato positivamente accolto dal dottor Pessina – continua il primo cittadino – ed è auspicabile che si terrà nei prossimi giorni». Lo stesso, in risposta al sindaco, ha espresso «rassicurazioni riguardo l’impegno della società presso il sito di San Gemini».

«Interlocuzione aperta con altri soggetti imprenditoriali»

Nell’incontro di Roma è stata confermata «la volontà di Ami di proseguire delle interlocuzioni con altri soggetti imprenditoriali – riferisce Clementella – per definire un accordo volto a risollevare le sorti del gruppo e a rilanciarlo sia finanziariamente che industrialmente». Nella seduta del consiglio comunale di giovedì il sindaco ha riferito in merito agli elementi raccolti, «a riprova – conclude – del forte interesse che si ha a salvaguardia di una realtà industriale così importante e a salvaguardia dei lavoratori e delle loro famiglie». Entro fine gennaio si potrebbe conoscere qualche dettaglio in più sulle sorti di Ami e quindi della Sangemini. Non è escluso che i vari soggetti interessati possano eventualmente decidere – ma solo quando il quadro sarà più chiaro – di bussare anche alle porte della Regione, proprietaria delle concessioni.

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