di F.L.
Dalla vertenza Treofan alla Sangemini, la lotta dei lavoratori martedì mattina si è spostata davanti allo stabilimento delle acque minerali, dove è in corso il presidio organizzato nell’ambito dello sciopero proclamato dalle rsu e dalle organizzazioni sindacali di Flai, Fai e Uila.
Fronte unico
Ai dipendenti riuniti ai cancelli della fabbrica – si contesta all’azienda la gestione della cassa integrazione, ma nel contempo si chiede urgente chiarezza rispetto al piano concordatario – hanno portato il loro sostegno il sindaco di San Gemini, Luciano Clementella, e quelli di Acquasparta e Narni, Giovanni Montani e Francesco De Rebotti. Alle 12 è in programma una call con il prefetto, Emilio Dario Sensi, nel contempo le amministrazioni comunali sono in pressing sulla Regione affinché arrivi da parte della presidente Tesei una presa di posizione netta verso il mancato rispetto degli impegni da parte della proprietà Acque Minerali d’Italia, così come un sollecito nella presentazione del piano. Ma se entro mercoledì non arriveranno risposte dall’azienda i lavoratori sono pronti ad andare avanti con la protesta.
Due vertenze unite
Sarebbero in corso, da parte delle stesse istituzioni locali, anche contatti con almeno un paio di soggetti industriali del settore per cercare di ‘intercettare’ quei possibili investitori che Ami sembra non aver trovato finora. Infine si guarda con interesse anche al tema delle nuove normative regionali sulle concessioni delle acque minerali, uno strumento in più che sembra utile per il futuro. Sempre martedì mattina infine, la rsu della Sangemini si è recata alla Treofan, per consegnare una scorta d’acqua ai colleghi, come gesto di solidarietà «per far capire che vertenze unite da un filo diretto».