Sentenze ‘aggiustate’, giudice tributario nei guai per corruzione

Perugia – L’uomo avrebbe ricevuto utilità in cambio di decisioni favorevoli, davanti al gup anche il figlio e un avvocato

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Corruzione, falso materiale e falso ideologico: sono i gravi reati che il sostituto procuratore della Repubblica di Perugia Gemma Miliani contesta ad un giudice della seconda sezione della commissione tributaria provinciale del capoluogo umbro, accusato di aver ‘aggiustato’ delle sentenze, in favore di persone conosciute, in cambio di utilità, tra cui la promessa di far sfondare il figlio nel mondo del calcio. A riportare la notizia, nell’edizione di venerdì, è il Messaggero.

Le contestazioni

All’udienza preliminare aperta nei confronti del giudice – che vede parti offese la direzione regionale delle entrate di Perugia e il ministero dell’economia e delle finanze – sono chiamati a rispondere dell’accusa di corruzione anche il figlio della toga e un avvocato. Secondo la procura l’uomo, in particolare nella veste di giudice relatore, avrebbe favorito parti private (alcune della quali da lui conosciute), patrocinate dall’avvocato coindagato, attraverso l’accoglimento dei ricorsi presentati da quest’ultimo. Il giudice, in particolare, avrebbe svolto le funzioni di giudice relatore in processi tributari in cui aveva l’obbligo di astensione, affidato la redazione di motivazioni di sentenze al figlio e all’avvocato (questo tra l’altro spesso anche legale della parte ricorrente), e, in due occasioni, modificato addirittura gli esiti delle deliberazioni in camera di consiglio, portandole da ‘rigetto’ ad ‘accoglimento’. L’avvocato dal canto suo avrebbe dato e promesso al giudice varie utilità, come l’assistenza legale gratuita in suo favore in caso di necessità. Ma non solo: allo stesso giudice sarebbero stati anche prospettati aiuti per lo sviluppo della carriera del figlio nel mondo del calcio professionistico, grazie alla mediazione di un manager di livello nazionale e rappresentante di una nota società parte ricorrente in un pocedimento dinanzi alla commissione tributaria di Perugia patrocinato dall’avvocato. Tutte contestazioni, queste, per le quali i tre ora rischiano il processo.

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