Sisma, grana sfollati: «Colpa della stampa»

La Protezione civile dell’Umbria chiarisce (meglio) i concetti e – ora – parla di proroghe per l’uscita dagli alberghi. Però la colpa del ‘malinteso’ è ovviamente di qualcun altro

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Contrordine, compagni (sì, insomma, il termine è decisamente desueto, ma rende l’idea): «In Umbria per nessun cittadino terremotato sarà disposto l’abbandono della sistemazione alberghiera in assenza della concessione di una ‘casetta’ o meglio di una soluzione abitativa di emergenza, o dell’utilizzo del contributo per l’autonoma sistemazione, e comunque a tutti è e continuerà ad essere garantito il diritto all’assistenza». E’ quanto si legge in una nota della Protezione civile regionale dell’Umbria.

IL TERREMOTO

Sergio Mattarella tra gli sfollati

Tutta colpa della stampa Dunque, si legge nella nota, «nessuna beffa nei confronti dei cittadini terremotati. Anzi, ciò che appare evidente è che da parte di alcuni organi di informazione si utilizzino le dolorose vicende dei cittadini terremotati per una azione di informazione improntata a mero sensazionalismo, senza alcun rispetto della verità dei fatti». Forse è il caso di rileggere, allora, alcuni passaggi della lettera scritta il 22 novembre dal dirigente regionale Alfiero Moretti: «Siamo ormai prossimi – cielo scritto – alla conclusione della installazione ed assegnazione delle Sae previste per la fine di questo anno e pertanto si rappresenta che la sistemazione alberghiera transitoria avrà termine il 31 dicembre 2017».

LA LETTERA DELLA REGIONE

Sae e Cas Nella lettera si ricordava che «tutti i soggetti che non hanno avanzato istanza di assegnazione delle Sae, per mancanza del titolo di accesso o per scelta personale, entro il 31 dicembre 2017 dovranno accedere al Cas individuando per tempo utile la soluzione abitativa. Si rammenta a tal proposito che le famiglie proprietarie o affittuarie, la cui abitazione ha un esito di inagibilità possono stabilirsi in un’abitazione alternativa usufruendo del contributo per l’autonoma sistemazione in attesa di ricostruire la propria abitazione. Conseguentemente per tali cittadini, dal giorno 31 dicembre, non verrà più garantita l’ospitalità presso strutture alberghiere e coloro che continueranno ad usufruirne dovranno provvedere, dalla succitata data, a proprio carico al pagamento del soggiorno. La struttura alberghiera prendendo atto del presente comunicato interromperà ogni assistenza alberghiera a partire dal 31 dicembre 2017 nei confronti del soggetto in indirizzo e del familiare, e dopo tale data non sarà più abilitata ad inserire nella piattaforma informatica ‘Designa’, di gestione dell’assistenza alberghiera alla popolazione, i trattamenti relativi ai suddetti cittadini».

I termini Nella nota di martedì, invece, la Protezione civile dice che «per garantire la continuità nelle forme di assistenza, dunque, non usciranno dagli alberghi i cittadini che hanno diritto alla Sae fino alla consegna delle stesse. Per gli altri la permanenza in albergo è possibile fino al 31/01/2018 come stabilito dal Comitato istituzionale dell’11 dicembre 2017. Nel caso in cui, però, i lavori di riparazione dell’edificio danneggiato con danno lieve risultano iniziati entro il 31 dicembre 2017 è prevista un’ulteriore proroga e quindi la permanenza in albergo fino al 31 marzo 2018». Tutte cose che la stampa bugiarda e cattiva apprende con soddisfazione. Come pure che «tutti gli altri soggetti che dovranno a quella data lasciare l’albergo non verranno comunque abbandonati, ma potranno beneficiare del Contributo autonoma sistemazione fino all’agibilità della propria casa, come per altro accade già da più di un anno per gli oltre 5.500 cittadini che usufruiscono di questa modalità di assistenza. Continua quindi il sistema dell’assistenza, ma con costi congrui a carico della collettività»

Il dettaglio La Protezione civile regionale ricorda poi che «dei soggetti (persone; ndr) che devono uscire entro il 31 gennaio 2018 si segnala che di questi, 109 (circa 50 famiglie) sono ospitati negli alberghi di Cascia e Norcia e potranno scegliere quindi tra due percorsi di assistenza: il Contributo di autonoma sistemazione, già previsto sin dall’inizio dell’emergenza dalle ordinanze del Dipartimento nazionale di Protezione Civile o, in alternativa, la possibilità di utilizzare i containers collettivi».

Misure da superare Senza trascurare un dettaglio: «Va ricordato – è la specifica – che la protezione civile nazionale fin dal primo momento ha stabilito che l’assistenza alla popolazione era garantita da due strumenti: Sae (Soluzioni abitative di emergenza) e Cas Contributo autonoma sistemazione). Il ricorso agli alberghi è una misura straordinaria e transitoria che a 15 mesi dalla crisi sismica del 30 ottobre 2016 si ritiene opportuno superare. Tutto questo anche per raccogliere l’invito del Dipartimento nazionale di Protezione Civile a contenere, nella giusta misura, le spese per la gestione emergenza».

 

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