Superbonus, verso la riduzione dal 110 al 90%

L’agevolazione estesa anche alle villette, ma con stringenti paletti

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Con la legge di bilancio, approvata a breve dal nuovo governo Meloni, è destinata a cambiare l’agevolazione fiscale del superbonus, la detrazione del 110% (attualmente) delle spese sostenute a partire dal 1 luglio 2020 per la realizzazione di specifici interventi finalizzati all’efficienza energetica e al consolidamento statico o alla riduzione del rischio sismico degli edifici.  Tante finora le ipotesi circolate sulle modifiche, ma stando alle indiscrezioni riportate dalla stampa nazionale, ora che il tempo stringe la più accreditata è che il nuovo bonus venga portato al 90%, così da renderlo più sostenibile per le casse pubbliche. Come riferisce, ad esempio, il Corriere della Sera non dovrebbero essere previste aliquote differenziate per la prima o la seconda casa o a seconda del reddito del contribuente in condominio, almeno sui lavori relativi alle parti comuni. Dovrebbero invece tornare le facilitazioni per le case indipendenti (villette), ma con paletti stringenti: si dovrà trattare di un prima casa e il beneficio dovrebbe essere legato al reddito del contribuente (prevedendo probabilmente un tetto massimo di 15mila euro annuo), che crescerebbe all’aumentare dei componenti della famiglia (il cosiddetto ‘quoziente familiare’). Venerdì il ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti presenterà al consiglio dei ministri la Nadef, la Nota al documento di economia e finanza, il passaggio propedeutico alla elaborazione della legge di bilancio, e sarà più chiaro il quadro nel quale potrà intervenire il governo.

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