Doveva andare in scena fino a domenica 19 febbraio lo spettacolo Combustibili che il Teatro di Sacco di Perugia ha portato in tourneé a Roma. La compagnia perugina, è un’impresa culturale nata a Perugia ormai 32 anni fa e che si distingue, sempre, per produzioni di drammaturgia contemporanea e nuove forme di linguaggio spettacolare.
Sigilli Ma la scorsa notte sono scattati i sigilli e l’intera compagnia si è vista impossibilitata a poter recuperare la propria roba, gli abiti di scena, tutti gli effetti personali. «Siamo stati semplicemente sfrattati – racconta Roberto Biselli, direttore de Il Teatro di Sacco – sfrattati e chiusi fuori per motivi a noi ignoti. Dopo la prima, alla fine dello spettacolo, è arrivata la polizia di stato e altri pubblici ufficiali e hanno messo i sigilli al portone. Tutta la nostra roba era dentro ma noi siamo stati sbattuti per strada».
Motivi di sicurezza? Nel tam tam e nel giro di notizie che è subito iniziato su Facebook, è emerso che un altro teatro, a Roma, si è visto apporre i sigilli alla porta di ingresso, il Rialto. E sembrerebbe che sia stata la questura a imporlo, per motivi di sicurezza, anche al teatro dell’Orologio. «In quarant’anni di lavoro non mi era mai successa una cosa così – commenta Biselli – noi vogliamo solo poter lavorare. Siamo venuti da Perugia come compagnia professionale e siamo stati trattati come dei guitti di provincia».
Le repliche «Ora chiediamo a tutti solidarietà, poiché siamo venuti a Roma per poter replicare il nostro onesto e difficile lavoro, come tutti voi sapete bene. Noi vogliamo fare le nostre repliche a Roma, poiché qui siamo venuti con un preciso investimento. Se qualcuno di voi conosce la sindaca Virginia Raggi o l’Assessore alla Cultura Luca Bergamo li informi, poiché chi ha ordinato i sigilli al Teatro dell’Orologio ci metta nella condizione di poter effettuare le tre recite che noi avevamo programmato con dedizione e fatica proprio in questi giorni, ovvero da giovedì 16 a domenica 19 febbraio 2017».
Lo spettacolo La pièce, della drammaturga belga Amélie Nothomb e per la regia e drammaturgia del giovane perugino Samuele Chiovoloni porta in scena lo stesso Roberto Biselli assieme a Letizia Bravi e Mauro Milone in uno spettacolo scritto e pensato come un nuovo classico. Il Professore, Marina e Daniel vivono chiusi e reclusi, nella casa del primo, col timore di soccombere all’imprecisata guerra che infuria all’esterno. Privati come sono della libertà e compressi in questo spazio, i tre vengono a collidere in virtù di un confronto divenuto impossibile da rimandare dato l’insopportabile freddo: si può dare alle fiamme un libro per necessità? E se si,…da quale iniziare?
Lavoro «Terminata la prima replica – raccontano – il Teatro dell’Orologio è stato sequestrato dalla questura di Roma. All’interno del teatro sono rimaste anche le scenografie e il materiale tecnico della Compagnia. E tutto il nostro investimento economico e artistico. Ci uniamo all’appello di Marina che, nello spettacolo, dice: ‘Ho tanto bisogno che esista qualcosa di bello su questa terra’». Amareggiati, delusi, preoccupati, Teatro di Sacco lancia un appello per chiedere il sostegno della comunità teatrale e culturale romana: «Cerchiamo uno spazio libero dove per poter portare a termine il nostro lavoro, anche senza scenografie, video ed effetti speciali, vorremmo mettere in scena il nostro spettacolo a Roma. Stasera, domani e domenica, così come ci siamo impegnati di fare tempo fa. Per dare un senso alla nostra presenza qui in città, per portare qualcosa di bello, per non arrenderci alla guerra».