Terni: «Anziani e liste d’attesa: si soffre»

L’appello del Tribunale per i diritti del malato e del centro sociale-culturale ‘Volta’: «Un dramma. La politica deve intervenire»

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di S.F.

diritti malato provincia Giocondi Bartolini Bartolucci Giocondi«Il mondo politico sta volgendo le spalle al malato. Non va bene, devono scendere in campo perché il problema delle liste d’attesa sta peggiorando». Un grido d’allarme e di richiesta d’aiuto lanciato venerdì mattina dal Tribunale dei diritti del malato e centro sociale e culturale anziani ‘Alessandro Volta’. Il punto fondamentale è uno, e non di poco conto: la popolazione anziana – in particolare – di Terni, a causa di questa problematica, sta soffrendo. D’altronde il ‘titolo’ dell’incontro è più che chiaro: «Le liste di attesa in campo sanitario: un vero dramma».

Sofferenza continua Ad aprire il dibattito è stato il vice presidente del ‘Volta’, Paolo Fabri: «Il centro è un luogo di privilegio per raccogliere le sofferenze degli anziani e, a Terni, dove c’è una grande percentuale di ‘Over’ 65, si registrano tanti casi di difficoltà in relazione al sistema sanitario. Noi ci rivolgiamo quindi al Tribunale dei diritti del malato, perché non è possibile che per una mammografia si debba attendere il 2018 o che non ci sia disponibilità qui per fare un esame Holter. Non si può rimanere inermi di fronte a tutto questo, basterebbe avere un’organizzazione più accurata e ‘moderna’ del sistema».

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Leonardo Bartolucci e Mario Andrea Bartolini

Leonardo Bartolucci e Mario Andrea Bartolini

Niente ‘guerra’, ma discussione Il presidente del ‘Volta’ è invece Mario Andrea Bartolini che, sulla scia di Fabri, ha chiesto accorgimenti: «Riconosciamo delle eccellenze nel sistema sanitario ternano, ma questo non vuol dire che ci si debba nascondere per cercare di risolvere le questioni negative esistenti. La nostra intenzione non è di fare ‘guerra’ a nessuno, bensì quella di sollevare problematiche e venire incontro alle esigenze del cittadino».

Zero scusanti Poi entra nello specifico: «Per le liste d’attesa non ci sono scusanti, punto. I cittadini sono costretti a rivolgersi a strutture private: bene per chi può permetterselo, male per gli altri. Non vogliamo che il sistema sanitario vada in questa direzione, ovvero sfavorire i più poveri». Un’altra emergenza è legata alla continuità assistenziale: «Vogliamo aiutare i medici di famiglia, ossia coloro che rappresentano il primo impatto per il cittadino con il sistema: se sono sovraccaricati, ne risentono poi tutti e non va bene. Occorre il rilancio della medicina di base». A palazzo Bazzani anche il presidente dell’ordine dei medici di Terni, Giuseppe Donzelli, e il direttore sanitario del ‘Santa Maria’, Leonardo Bartolucci.

Giuseppe ‘Pino’ Donzelli

Giuseppe ‘Pino’ Donzelli

Intervento necessario Daniele Giocondi, coordinatore e presidente di CittadinanzAttiva Terni e del Tribunale dei diritti del malato. Il ‘grido’ è rivolto ad una specifica categoria: «Un problema grave, annoso, che sta volgendo al peggio. Si tratta di un ‘dramma’. I politici devono prendere in mano la situazione e fare gli interventi necessari per far sì che le liste vengano ridotte. Il pubblico si sta ritraendo e nonostante ciò le liste si allungano, tanto che ormai c’è uno spostamento continuo verso il privato che, in tutto ciò, continua a svilupparsi. Nonostante l’Umbria, in proporzione, sia statisticamente la regione  – rapporto Pit – con meno lamentele per le liste d’attesa, la situazione sta peggiorando. Il mondo politico sta girando le spalle al malato in questo modo».

Le soluzioni E per risolvere, o almeno cercare di farlo, il problema serve partire dal basso. Dal primo impatto che l’utente ha con il sistema sanitario: «Gli interventi – ha aggiunto Giocondi – devono essere rivolti verso il medico generale, un professionista, che deve essere messo in condizioni di lavorare bene. E lo stesso vale nei confronti della guardia medica: vogliamo sensibilizzare la politica nei confronti di questi problemi, che rappresentano l’unica soluzione per l’accorciamento delle liste di attesa». Perché, ha concluso Giocondi, «ci sono dei reparti in ospedale che non hanno nemmeno un posto, a fronte invece di eccellenze quali la neochirurgia, l’oculistica o la cardiologia. Vogliamo che la politica scenda in campo».

diritti malato provincia GiocondiProblema eclatante Bartolucci, nel suo intervento, ha ammesso che più di qualche problema c’è: «Una questione eclatante, tanto che la Regione Umbria è intervenuta con un piano straordinario di ‘abbattimento’ delle liste. Ritengo che le questioni principali – ha sottolineato sull’ingresso nelle liste – riguardino in primis l’appropriatezza della richiesta, e ciò riguarda sia medici di base che specialisti, quindi la valutazione dell’urgenza con il sistema Rao – Raggruppamenti di attesa omogenei, quattro gradi – e il Cup (centro unico prenotazioni) che, vista la grandezza ridotta dell’Umbria, dovrebbe essere unico». Secondo Bartolucci in questo modo «chi ha la possibilità di spostarsi, può avere a disposizione un posto altrove, magari – cita come esempi – a Città della Pieve o a Città di Castello». La sensazione è che si andrà ancora per le ‘lunghe’.

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