Terni: «Ast e sicurezza mettono a nudo il Pd»

Marco Cecconi (FdI-An): «Sceneggiate a metà tra lo scaricabarile e lo sdoppiamento di personalità. Serve un consiglio comunale straordinario»

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di Marco Celestino Cecconi
capogruppo di FdI-An al Comune di Terni

Con sceneggiate a metà tra lo scaricabarile e lo sdoppiamento di personalità, il PD ternano e la sua classe dirigente vestono i panni del partito di lotta e di governo su due questioni cruciali come la sicurezza e il futuro delle acciaierie.

Sulla sicurezza, il livello di paradosso è tale che chiederemo nelle prossime ore un consiglio comunale straordinario, al quale sia chiamato a partecipare e a riferire anche il Comandante della Polizia Municipale.

I fatti sono noti. A fronte dell’ennesima escalation di criminalità come quella che si è verificata nelle ultime settimane, il capogruppo PD in consiglio comunale avvocato Cavicchioli – massimo esponente di un negazionismo perpetrato almeno fino all’omicidio Raggi e, poi, complice del successivo oblio – presenta un atto di indirizzo per chiedere che le forze dell’ordine si coordinino e pattuglino al meglio le zone critiche della città: e si tratta dello stesso Cavicchioli che quando noi, nell’ottobre 2014!, chiedemmo esattamente questo, rispose spocchiosamente in consiglio comunale che, per la sicurezza, oltre a quello che già c’era, non c’era bisogno d’altro.

Ma la ‘proposta’ di Cavicchioli un effetto lo sortisce: perché il Prefetto, giustamente, non si è lasciato sfuggire l’occasione per ricordare che tutti devono fare la propria parte, compresa la Polizia Municipale. Chapeau! Ma è qui che la farsa a Palazzo Spada diventa davvero disgustosa, perché succede che l’assessore comunale alla Polizia Municipale, l’assessore Ballerani, tenta di scaricare la responsabilità nientemeno che sul Comandante dei vigili: invitandolo – udite udite – ad “aumentare la vigilanza nelle ore serali e notturne nei luoghi di ritrovo della città” e rammentando che questa sarebbe “una priorità che deve essere acquisita anche dalla dirigenza, appunto, della Polizia Municipale”.

Ma come?! E dove le prende, il Comandante, le risorse? Dove le prende le dotazioni necessarie, che anche il consiglio comunale ha chiesto a gran voce ormai da un anno? Per quale ragione il Comandante sarebbe così insensibile alle presunte priorità della giunta (solo presunte), se non per il fatto che – appunto – mancano mezzi e coperture?

Ma dove vive la Ballerani? A chi crede di darla a bere? Non è la stessa che, nel rispondere a tante e tante mie interrogazioni proprio sulla Polizia Municipale, alzava gli occhi al cielo sostenendo che non c’erano soldi né per incrementare il personale né per gli automezzi né per aumentare le turnazioni?

La necessità di un consiglio comunale straordinario è più che evidente: e non c’è altro mezzo per chiarire di chi siano le vere responsabilità e quanto siano fondate le eccezioni mosse anche dal Prefetto.

Quanto alle acciaierie, il sistema purtroppo è lo stesso. E il gatto che si morde la coda questa volta porta il nome del senatore PD Gianluca Rossi: il quale, con una recente sortita ad orologeria, aveva reso noto di essere in attesa dall’incontro programmato in Regione e del tavolo convocato a Roma al ministero per verificare il rispetto degli impegni sottoscritti con l’accordo del dicembre 2014, per sapere che fine farà la fabbrica di viale Brin.

Interrogativi che noi – che stiamo all’opposizione – avevamo posto inutilmente un anno fa. Ma da parte del senatore Rossi, no, in questo caso chiedere – e farlo addirittura adesso – proprio non è lecito: perché da uno che nella vita è pagato per fare il parlamentare umbro del partito di governo nazionale, regionale e cittadino, la gente pretende risposte, non domande: quelle risposte che la classe dirigente del PD, però, evidentemente non riesce a dare, né a tutela della sicurezza della nostra comunità né a tutela della sua fabbrica.

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