Terni, battaglia in vista sul bilancio comunale

Le opposizioni scaldano i muscoli, in vista del dibattito, ma il sindaco appare deciso

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Giovedì e venerdì il consiglio comunale di Terni – con una doppia seduta che si preannuncia decisamente scoppiettante – sarà chiamato a prendere in esame il bilancio di previsione per il 2015 messo a punto dalla giunta. E le opposizioni stanno già scaldando i muscoli.

Enrico Melasecche

Enrico Melasecche

Melasecche Secondo il consigliere comunale di ‘I Love Terni’, Enrico Melasecche, «leggere il Piano triennale delle opere pubbliche, documento ufficiale proposto da questa giunta alla città, fa sbellicare dalle risa tutti coloro che hanno un minimo di interesse nel capire come si sta muovendo questa giunta. Gran parte delle cifre inserite in quel piano con cui si dovrebbero realizzare i nuovi investimenti a Terni sono frutto di pura fantasia in quanto si dichiara che decine e decine di milioni che gonfiano i totali deriverebbero da finanziamenti privati».

«Investimenti sognati» Il consigliere di opposizione rincara la dose: «Senza progetti seri con privati, senza accordi neanche verbali, senza contratti, senza nulla di nulla di nulla, si mettono a bilancio cifre stratosferiche che mai verranno investite per decine e decine di milioni (31 e mezzo solo su Papigno), che mai nel corso della presente generazione entreranno nella casse del Comune, frutto di investimenti sognati da parte di privati su cui ad oggi non esiste una riga di impegno. Questo solo per gonfiare in modo abnorme documenti il cui valore progettuale e finanziario è prossimo allo zero».

Il «cinismo mascherato» Poi l’attacco diventa personale e si concentra su Leopoldo Di Girolamo: «Le responsabilità di questo sindaco risalgono a tutta la sua carriera politica da consigliere comunale, a segretario del Pd, da senatore a sindaco. Il falso buonismo condito da una notevole dose di cinismo non basta più, vogliamo un sindaco che abbia il coraggio di dichiarare il fallimento della politica di tutti questi anni e l’umiltà di fare un passo indietro, ammesso che i suoi grandi e voraci grandi elettori glielo consentano».

Marco Cecconi

Marco Cecconi

Cecconi Un altro che non ci va leggero è il consigliere comunale di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale, Marco Cecconi: «Forse; azzardò qualche tempo fa l’assessore al bilancio, in rappresentanza della giunta o, almeno, di una parte; sarebbero state riviste al ribasso le dotazioni finanziarie assegnate per la gestione del cosiddetto Caos. Forse, appunto: perché di riduzioni su questo fronte, a quanto pare, all’atto pratico non se ne è fatto più di niente».

Il ‘valutatore’ Del resto, insiste Cecconi, «a regola di bazzica (a meno di un anno dall’aggiudicazione di un appalto che prevedeva precisi stanziamenti), la riduzione delle risorse per il Coas sarebbe stata giustificata solo se – dati alla mano – fossero stati dimostrabili una erogazione di servizi o l’ottenimento di risultati inferiori a quelli oggetto dell’appalto stesso. È così? L’unica cosa certa, al momento, è che una parte delle risorse del Coas vengono utilizzate, dal Caos, per finanziare il lavoro di un valutatore che dovrà farci sapere se la gestione del Caos è efficiente oppure no. Cose che accadono realisticamente solo a Terni. E che, a proposito di bilancio-2015, non aggiungeranno né chiarezza né risparmi, anzi».

Il Briccialdi Il consigliere di opposizione parla di «pantomima ancora più grave, se possibile, quella che sta andando in scena sul Briccialdi: un bruttissimo pasticcio di mala-amministrazione che – se fosse stato per il PD, per la maggioranza e per la giunta – avrebbe continuato ad essere quello che era, salvo quell’atto di indirizzo presentato dal sottoscritto quasi un anno fa (era il settembre del 2014) che ha scoperchiato una pentola che tutti, dal primo all’ultimo, avrebbero preferito restasse chiusa».

I soldi da restituire A quasi un anno di distanza, chiede Cecconi, «l’Istituto ha iniziato a restituire al Comune i milioni che gli deve e dei quali nessuno, a quanto pare, si era mai accorto? Assolutamente no. Almeno, è stato fatto uno straccio di piano di rientro? Nemmeno. È stata fatta una stima concreta dell’effettivo fabbisogno economico del Briccialdi, degli organici effettivamente necessari, di eventuali surplus di personale amministrativo? Neanche per idea, nulla di cui il consiglio comunale abbia conoscenza. E allora, l’improvviso – e postumo – sussulto del Pd, che adesso si appresterebbe a presentare un emendamento al bilancio-2015, per ridurre di qualche briciola (40 mila euro o giù di lì) il milionario contributo del Comune al Briccialdi, è una pura, ridicola, operazione di facciata».

«Annunci farlocchi» La conclusione è velenosa: «Con un bilancio previsionale che sarà operativo in autunno e una nuova convenzione che (magari) arriverà a Natale, il futuro economico (e non solo) del Briccialdi è ancora nient’altro che un’incognita vergognosa, tanto quanto lo è il suo passato. Tanto quanto lo è l’inutile tentativo di chi porta la colpa esclusiva di tutto ciò di salvarsi la faccia con qualche briciola, parecchio fumo, annunci farlocchi e un emendamento da ridere».

Leopoldo Di Girolamo

Leopoldo Di Girolamo

Il sindaco Leopoldo Di Girolamo, però, difende la scelte fatte: «Siamo riusciti a chiudere in tempo utile e con contenuti di grande rilievo il bilancio di previsione 2015, consegnando al consiglio comunale uno strumento di previsione che non aumenta Imu e Tasi, ma che anzi prevede ulteriori sgravi fiscali in determinate situazioni e per alcune categorie più deboli. Ritengo dunque – dice, tanto per cominciare, il sindaco – francamente incomprensibile la polemica sollevata dalle rappresentanze sindacali dei pensionati in merito alla mancata concertazione riguardo al bilancio di previsione 2015 del Comune di Terni».

«Polemiche strumentali» Allargando il discorso, il sindaco ricorda la «situazione di incertezza (legata ai ritardi che si sono registrato in parlamento; ndr) che ha costretto buona parte dei Comuni, compreso il nostro, a portare in consiglio la discussione sul bilancio nel mese di agosto, cosa assolutamente inconsueta. Il sindaco e la giunta continuano a lavorare in maniera costante e impegnativa sul fronte del controllo dei conti del Comune al fine di proseguire in questa azione di non inasprimento di tasse e tributi, nello stesso tempo salvaguardando i servizi. Uno sforzo consistente che ha chiesto settimane di lavoro, impegnando a fondo tutta la struttura comunale per raggiungere questi obiettivi. Veniamo da settimane di tensioni, tutti però incentrati sui contenuti. Polemiche procedurali o peggio ancora strumentali rischiano di disperdere energie preziose e sono veramente di scarso interesse per tutti quelli che hanno a cuore le sorti della città».

Gli emendamenti Il presidente del consiglio comunale Giuseppe Mascio, sulla base dei pareri acquisiti da parte dei dirigenti di settore, ha ammesso 21 dei 22 emendamenti al bilancio di previsione 2015 tra quelli presentati dai consiglieri comunali. Sono stati ammessi anche i due emendamenti tecnici di giunta. L’unico emendamento non ammesso è quello presentato da Michele Pennoni (Pd) che riguardava la riduzione indennità di risultato dei dirigenti comunali. La presidenza del consiglio comunale ha reso noto che anche su altri emendamenti c’è stato un parere negativo da parte dei dirigenti, «ma si è ritenuto comunque di sottoporli al voto del consiglio, in seguito ad una valutazione politica».

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