Terni, Brenta-Piave: ennesimo schianto. «Cosa si aspetta per intervenire?»

L’incidente ha causato due i feriti. La riflessione di un cittadino: «Servono contromisure come in altre zone della città»

Condividi questo articolo su

Ancora un incidente stradale, l’ennesimo, all’incrocio fra viale Brenta e via Piave, nel quartiere di Città Giardino a Terni. È accaduto nella prima serata di martedì. Coinvolte due autovetture: una Fiat Punto e un’Audi A4. I rispettivi conducenti – entrambi uomini, il 75enne E.G. per la Punto e il 51enne D.C. per l’Audi – sono stati soccorsi dagli operatori del 118 e trasportati in ospedale: le loro condizioni non sarebbero gravi. Sul posto sono intervenuti gli agenti della polizia Locale ternana con personale del nucleo radiomobile e dell’ufficio incidenti, i vigili del fuoco e anche la Protezione civile comunale. La strada è stata temporaneamente chiusa per consentire le operazioni di soccorso ed i rilievi. L’accaduto riporta ancora una volta l’attenzione sulla pericolosità dell’incrocio in relazione anche alle condotte di alcuni automobilisti. La richiesta, che parte dai residenti, è di attuare contromisure in grado di ridurre gli incidenti, davvero frequenti.

La riflessione

E proprio un residente della zona ricostruisce l’accaduto e lancia l’allarme: «Questa volta mi ha profondamente colpito in quanto è subito stato chiaro che solo per pura fortuna che non c’è scappato qualcosa di peggio. Infatti le vetture sono andate a finire sulle strisce pedonali, sul marciapiede e sull’attraversamento della pista ciclabile appena sistemata: ci poteva stare una persona ad attraversare o un bambino… Sono 25 anni che abito in questa zona – spiega il cittadino – e c’è voluto poco a capire che questo incrocio è pericoloso e sarebbe necessario mettere dei dossi in prossimità di via Piave, così come è stato fatto in altre zone della città come via Narni (quartiere Polymer) e San Carlo, ma non si riesce a capire come dopo tante segnalazioni il Comune non ha mai inteso provvedere. Tra parentesi, ogni volta c’è l’intervento dell’autoambulanza e qualcuno si fa male: se non interessa la salute delle persone, almeno lo si faccia per non gravare sul bilancio della sanità. Ma se poi ci scappa il morto, non si dica che è stata una fatalità».

 

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli