‘Terni brutta’: parla il direttore della Galleria Nazionale dell’Umbria. Anche la Regione chiede spiegazioni

Dopo il post di Lercio.it e GNU, Marco Pierini risponde alle polemiche. Il sindaco Latini all’attacco

Condividi questo articolo su

«Mi sembra evidente che nella campagna non ci sia il minimo intento denigratorio verso la città di Terni, ma che sia stata creata con uno spirito di totale ironia che gioca su un luogo comune che gira da secoli. Mi dispiace se qualcuno si è sentito offeso, ma penso che la malizia sia più negli occhi di chi guarda di chi ha creato la campagna. Comunque non voglio credere che chi legge non abbia davvero colto questo spirito ironico. E se non fosse così, pazienza».

Putiferio

Finito nell’occhio del ciclone dei ternani – cittadini comuni che popolano i social, ma anche politica e istituzioni – per la contestata sponsorizzazione di Lercio.it, il direttore della Galleria Nazionale dell’Umbria, Marco Pierini, difende la scelta e spiega come è nata l’idea. «Colto da sindrome di Stendhal nella sala del Perugino, portato d’urgenza a visitare Terni» è il meme apparso sabato sulla pagina del noto sito satirico, per promuovere, tramite la sponsorizzazione appunto dalla Galleria Nazionale dell’Umbria, la mostra sul Perugino inaugurata lo stesso giorno. Tanto è bastato a far rizzare i capelli ai ternani che non sembrano aver affatto apprezzato la vena ironica e che hanno reagito con centinaia e centinaia di commenti polemici. Con tanto di presa di posizione bipartisan anche del sindaco, Leonardo Latini – che si riserva di chiedere chiarimenti al ministero della Cultura – e del Partito Democratico.

«Giochiamo con i luoghi comuni che per definizione non sono veri. Noi investiamo su tutto il territorio»

«È una chiara ironia basata sui punti deboli e sui luoghi comuni – ribadisce Pierini -, come quando si dice che i genovesi sono tutti avari o i senesi tutti matti. È evidente che non sia così». Campagne social come questa da parte della GNU – spiega Pierini – sono già state fatte a luglio, «anche quelle con battute più o meno ruvide, anche dirette ai bambini, e sono andate molto bene visto il grande seguito che hanno queste pagine social». Tanto che nelle prossime settimane l’operazione di marketing – coordinata dal giornalista, scrittore e autore perugino Matteo Grandi, che a sua volta ha individuato una serie di creativi – proseguirà sulla seguitissime pagine di Le più belle frasi di Osho e poi dell’impresa funebre Taffo. «Anche la polemica che è nata dal post su Terni è la riprova che l’operazione funziona. Ma il protagonista dei post – assicura Pierini – continuerà a essere il Perugino, come sono convinto abbia già colto il 99,9% di chi ha letto il post su Lercio.it». Tra l’altro Pierini tiene a sottolineare che la Galleria Nazionale dell’Umbria ha appena sostenuto «inserti su riviste come ‘Il Giornale dell’Arte’ e ‘Arte e dossier’ che promuovono tutta la regione, così come il bollino di best travel 2023 della Lonely Planet per l’Umbria. Sul territorio, tutto il territorio, dunque ci lavoriamo e investiamo con piacere».

Latini: «Scivolone inaccettabile»

Basteranno le parole di Pierini a chiarire? Il sindaco Leonardo Latini è stato duro nel commentare ‘l’uscita’ della Galleria Nazionale dell’Umbria. «Il post ironico di Lercio.it – ha commentato lunedì mattina in una nota – è sicuramente da classificare nella satira. Quella satira che spesso si basa sui luoghi comuni e taglia la realtà con l’accetta. Proprio per sfatare questi luoghi comuni, in particolare quello su Terni da considerare solo città industriale e quindi brutta, abbiamo lavorato in questi cinque anni in maniera concreta e per la prima volta in perfetta sintonia con la Regione Umbria, in particolare con l’assessorato al turismo». Ricordando le «decine di iniziative» che, in questi anni, «hanno riguardato Terni e il territorio ternano», Latini ha rimarcato che «è ben difficile capire come un’istituzione dello Stato, la Galleria Nazionale dell’Umbria, per promuovere una mostra bellissima e che dovrebbe far da traino all’intero territorio regionale, possa pensare di spinsorizzare post come quello di Lercio.it basati su banali luoghi comuni che tutti insieme dovremmo contribuire a sfatare». «Mi sembra, da ternano e da umbro, uno scivolone incomprensibile e inaccettabile. Attendiamo perciò chiarimenti dal direttore della Galleria Nazionale dell’Umbria, riservandoci di segnalare la questione al ministero della Cultura. In quanto alla sindrome di Stendhal e Terni invito gli autori del post e soprattutto i loro committenti a rileggersi quel che scriveva George Byron della Cascata delle Marmore, la Cascata di Terni: forse non farà ridere, ma fa riflettere».

Melasecche: «Una cafonata»

Da par suo l’assessore regionale Enrico Melasecche definisce il post «una cafonata pazzesca. La satira è consentita a tutti coloro che fanno satira – osserva Melasecche – ma un responsabile di un ufficio statale del ministero della Cultura, peggio ancora se fosse coinvolta la Regione, che in un contesto di arte, storia e bellezza non verifica prima di sponsorizzare una battuta che, in bocca ad un ente pubblico diventa una bomba ridicola, fa crollare la credibilità e l’autorevolezza di cui taluni si ammantano. Povero Pietro Vannucci, un uomo del suo tempo, secondo me si rigira nella tomba».

La lettera della Regione

Intanto si apprende che nella giornata di lunedì la Regione Umbria – l’esecutivo guidato da Donatella Tesei – ha preso carta e penna ed ha scritto sia al comitato per le celebrazioni dei 500 anni dalla morte del Perugino, sia alla Galleria Nazionale dell’Umbria. Chiedendo lumi – ovvero capire come sia organizzata la GNU sul fronte della comunicazione, come si sia giunti alla campagna concertata con Lercio.it, se la Galleria e i suoi vertici fossero a conoscenza del post in questione e via dicendo – e facendo presente che gli investimenti attivati dalla Regione sul fronte della promozione turistica, vanno in una direzione sostanzialmente diversa dal messaggio che ha scatenato le polemiche. Ovvero in favore di una valorizzazione dell’intero territorio umbro. Insomma, irritazione c’è stata anche a palazzo Donini – oltre che a Terni – e l’esecutivo-Tesei lo ha voluto rappresentare, nero su bianco.

Il Pd: «Serve chiarezza»

Domenica erano stati il segretario Pd di Terni Pierluigi Spinelli e la responsabile cultura, Giulia Piccioni, a intervenire contro la Galleria Nazionale dell’Umbria, ma anche contro lo stesso sindaco di Terni. «Dove la satira è esercizio del diritto alla libertà d’espressione nonché strumento di intrattenimento, come ci dimostra il grande seguito di Lercio.it, rimaniamo sorpresi della scelta, da parte della Galleria Nazionale Umbra, di partecipare ad un post sul cinquecentenario del Perugino che scredita la città di Terni, che ci risulta ancora saldamente in Umbria. Regione Umbria e Comune di Terni dovrebbero chiedere immediata chiarezza alla Galleria su qual è lo scopo di questo tipo di comunicazione e quale sia stata la natura degli accordi con il collettivo Lercio.it che ha portato a questa uscita grave, che ha lasciato attonita un’intera comunità, oltre a prendere immediate distanze. Va comunque fatta una riflessione a seguito di questo fatto, cioè che alla fine di un’esperienza amministrativa di cinque anni il sindaco Latini continua a non avere peso, a non essere considerato un soggetto autorevole, a scapito della comunità che rappresenta».

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli