Terni, sviluppo Cesi: «Sia ‘cittadella della cultura’»

Interrogazione di Filipponi (Pd): «Valorizzare e far conoscere il suo patrimonio storico». Le proposte

Condividi questo articolo su

Interventi di recupero e miglioramento degli edifici di valore storico e culturale, più una serie di proposte per il rilancio turistico dell’area. A chiederle è il capogruppo Pd Francesco Filipponi e riguarda il borgo di Cesi, a Terni: mirino in particolar modo sullo sviluppo per una «vera e propria ‘cittadella della cultura’».

Cesi

Patrimonio da rimettere in sesto

L’esponente Dem lo fa attraverso un’interrogazione rivolta al sindaco Leonardo Latini e alla giunta: «Cesi possiede un patrimonio storico e culturale considerevole, che andrebbe valorizzato e fatto conoscere. Cesi centro culturale e turistico, modello a disposizione di tutto il territorio ternano. Su questo mi aspetto lavoro e investimenti da parte dell’amministrazione comunale», il pressing di Filipponi. Le proposte partono dalla chiesa di Sant’Agnese: «L’edificio, già ristrutturato con i fondi del terremoto del 1997, presenta impianti di riscaldamento, elettrico e di illuminazione a norma. Potrebbe quindi ospitare un museo, con trasferimento dei beni di proprietà della Curia, la cui cura e gestione potrebbero essere affidati all’arcidiocesi di Spoleto, anche per l’organizzazione di concerti e conferenze. Occorrerebbe eseguire lavori di restauro degli affreschi della volta a botte dell’aula principale e dei due altari laterali lignei, lavori di blindatura dei portoni e delle finestre esistenti, e installazione di un impianto di allarme».

Cesi

San Michele Arcangelo e teatro comunale

Si passa all’auditorium (chiesa di San Michele Arcangelo): «Si tratta di un complesso ristrutturato dal Comune, con impianti di riscaldamento, elettrico e di illuminazione a norma. Questa struttura – spiega Filipponi – potrebbe essere gestita secondo le esigenze dell’arcidiocesi di Spoleto-Norcia e del gestore privato della parte alberghiera, con l’organizzazione di concerti sinfonici e conferenze e l’allestimento di un museo nei locali soprastanti la zona cinquecentesca della chiesa (locali ex ospedale ed infermeria della comunità) con trasferimento dei beni di proprietà della Curia e dei reperti archeologici ritrovati presso il sito di Torre Maggiore. A tale scopo occorrerebbero un arredo urbano di qualità della piazza antistante l’ingresso e l’esecuzione di lavori di blindatura dei portoni, l’installazione di un impianto di allarme, di un impianto di climatizzazione e controllo dei parametri termici e igrometrici». Focus anche sul teatro comunale all’ex chiesa di S. Andrea: «Potrebbe ospitare più concerti, conferenze ed eventi di socializzazione con maggiore cura per l’occupazione degli spazi pubblici esterni».

L’osservatorio

Carlo Stocchi e teatrino parrocchiale

Nell’interrogazione è citato anche l’edificio Carlo Stocchi: «Si tratta di un complesso ristrutturato dal Comune con fondi regionali e attualmente gestito dall’Ater, e già assegnato in parte alla proloco di Cesi, al gruppo speleologico delle Terre Arnolfe e al corpo bandistico Tullio Langeli, mentre le parti nobili del palazzo sono gestite dal Comune». Viene evidenziata la necessità di lavorare a una valorizzazione delle iniziative culturali organizzate da questi soggetti e la possibilità da parte del Comune di utilizzarlo per corsi di formazione sul recupero e sul restauro di beni storici ed artistici. Poi il teatrino parrocchiale: «Necessita di una competa ristrutturazione del palcoscenico e la messa a norma degli impianti, oltre alla realizzazione di un ingresso indipendente dall’accesso alla casa parrocchiale. Viene inoltre proposta la realizzazione di un piccolo museo del teatro, utilizzando i locali della ex chiesa di S.Antonio, da allestire con il materiale accumulato negli anni».

Filipponi con Latini

S. Onofrio, istituto Peticca e torri

La «chiesa di S.Onofrio ed ex colonia estiva, di proprietà dell’arcidiocesi di Spoleto, è stata interessata dai lavori di rifacimento del tetto. I locali adiacenti, di proprietà comunale, sono in abbandono da anni. Attualmente i locali di proprietà comunale sono parzialmente crollati e le infiltrazioni di acqua interessano anche le strutture murarie e di copertura della chiesa. Occorrerebbe la ristrutturazione della chiesa a cura della Diocesi e la messa in sicurezza completa dei fabbricati della ex colonia». Si passa all’istituto Peticca: «L’istituto Peticca è stato sottoscritto un accordo con la parrocchia per la gestione di circa 200 metri quadrati, occorre sul resto del complesso approfondire la possibilità di una gestione attraverso l’ascolto dei residenti ed anche eventuali indagini di mercato». Ci sono poi le torri di avvistamento e la rocca di Cesi: «Strutture parzialmente crollate, prima che si azzeri la testimonianza di un passato medievale importante, è necessario che ci si attivi e si sensibilizzi la Soprintendenza dell’Umbria ad intervenire». A chiudere il cerchio l’osservatorio astronomico di Sant’Erasmo: «Di proprietà del comune, la cui gestione è in scadenza. La valorizzazione è legata sicuramente al potenziamento della collaborazione con l’Associazione ternana astrofili. Si potrebbe ipotizzare un’apertura più frequente e l’organizzazione di corsi di astrologia. Inoltre all’esterno dell’osservatorio occorre lavorare all’area verde che potrebbe ospitare manifestazioni sportive, enogastronomiche, eventi sulla speleologia, la musica e il cinema». Input per l’amministrazione.

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli