Terni, giallo dimissioni: ora è scontro aperto

L’annuncio di Venturi (Uil) – «Voto unanime per mandare via la Ballerani» – alla fine ha fatto esplodere la tensione fra i sindacati

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Le prima avvisaglie c’erano state già nella giornata di giovedì. Ma ora è scontro aperto tra la Cisl e Fp e la Uil Fpl sulla questione relativa sulla richiesta di dimissioni dell’assessore alle risorse umane, Cristhia Falchetti Ballerani, da parte dell’assemblea dei lavoratori del Comune di Terni.

Un ‘colpo di sole’ L’annuncio ‘online’ del segretario Uil, Gino Venturi («l’assemblea ha votato all’unanimità le dimissioni dell’assessore», pubblicato mercoledì su un social network) ha colto in contropiede un po’ tutti. Tanto che la replica della Cisl – anticipata dalla Rsu Maurizio Egidi attraverso umbriaOn – ha tutti i crismi dell’attacco frontale. Il sindacato ‘bolla’ infatti come «stupefacente la volontà e lo sforzo che la Uil Fpl sta mettendo in atto per travisare fatti ed avvenimenti in questo periodo contraddistinto da questo caldo torrido». La Cisl Fp si dice «preoccupata che qualche ‘colpo di sole’ abbia dato alla testa ai rappresentanti Uil Fpl, visto che sono riusciti a passare in brevissimo tempo dal totale ‘mutismo’ che li ha contraddistinti nella trattativa sull’acconto della produttività, ‘all’interventismo più sfrenato’ visto quanto letto sugli organi di stampa che affermano che, nell’assemblea del 29 luglio indetta dalla Rsu, sia stata votata dai lavoratori la sfiducia dell’assessore al personale. Questo è il messaggio che sta facendo passare la Uil Fpl e la Cisl Fp, suo malgrado, si trova di nuovo a dover far polemica».

Il voto Sul voto dell’assemblea per le dimissioni dell’assessore Ballerani, la Cisl è chiara: «Chi era presente sa bene che le cose non stanno così e l’argomento sfiducia – prosegue la nota – era stato posto quale eventuale ‘estrema ratio’ dopo un percorso che prevedeva prima diverse azioni. Infatti quello su cui l’assemblea ha votato, è stata la proposta di mettere in campo azioni per sollecitare il pagamento della prima quota di produttività a settembre e quella di indire un’altra un’assemblea a fine agosto».

Esclusi La Cisl lamenta poi il fatto di non essere stata interpellata: «Vogliamo inoltre denunciare che quanto scritto nel comunicato inviato ieri, non è stato né votato né condiviso dalla Rsu e vorremmo inoltre far notare che alla componente Rsu Cisl non è stata data la possibilità di poterlo leggere né, quindi, di poterlo eventualmente condividere. Quanto contenuto nel comunicato – afferma il sindacato – non sappiamo né chi lo abbia scritto, né chi lo abbia condiviso, né se sia stato votato da qualcuno. Ce lo siamo visti recapitare come tutti gli altri lavoratori nella e-mail personale dell’ente. Tutto ciò ricorda molto il famoso ‘ghe pensi mi’ di berlusconiana memoria e ci sembra anche il naturale seguito di come è stato eletto l’attuale coordinatore della Rsu, cioè con i soli 6 voti della Uil anziché i 9 minimi richiesti».

L’accusa «La Cisl Fp ha espressamente esposto a tutti i lavoratori intervenuti all’assemblea il disagio che ha nei confronti del ‘renzismo’ dilagante che attualmente caratterizza l’amministrazione comunale e crediamo che, vista anche la situazione che si è venuta a creare, non si prosegua con le continue strumentalizzazioni e i voltagabbana dell’ultima ora, che non perseguono l’interesse dei lavoratori ma – questa l’accusa tutt’altro che velata del sindacato – hanno il solo scopo di nascondere meri interessi di parte».

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