Manoscritto del 1540 in vendita per mille euro: recuperato

Era nella disponibilità di un residente a Terni: in epoca imprecisata fu rubato dall’archivio storico comunale di Vetralla. Restituito all’Ente

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Un antico manoscritto datato 1540 sottratto in via illecita dall’archivio storico comunale – in epoca imprecisata – di Vetralla. Era nella disponibilità di una persona residente a Terni e sabato mattina i carabinieri del comando tutela patrimonio culturale di Perugia lo hanno restituito al vicesindaco della cittadina viterbese, Flaminia Tosini: eseguito così il provvedimento di dissequestro e restituzione emesso dall’autorità giudiziaria ternana.

Era in vendita per 1.000 euro 

I militari lo hanno scovato attraverso il monitoraggio del web, in particolar modo in siti per la vendita online: il volume era proposto a mille euro ed a catturare l’attenzione sono state soprattutto le immagini inserite a corredo dell’annuncio. Era molto probabile che fosse di provenienza illecita per via della sua appartenenza ad un Ente pubblico: la conferma è arrivata con il coinvolgimento dei funzionari della soprintendenza che, una volta visionato il materiale, hanno potuto constatare l’effettivo interesse storico-culturale. Lo step successivo, post accertamenti sul nickname utilizzato in rete per la cessione, è stata la richiesta di sequestro e il recupero nell’abitazione di un residente del Ternano.

L’importanza

Il volume è «caratterizzato – spiegano i carabinieri – dalla particolare rilegatura in pergamena con rinforzi in pelle sul dorso, riportante l’indicazione ‘Acta Civil…terraeVetrallae’, frontespizio con nota e signum del Commissario Actuaris ovvero colui che si occupava di redigere gli atti contenuti all’interno del registro, appartiene alla serie degli ‘Atti Civili – Civilia – Liber ActiCivilis’ riguardanti la sintesi di procedimenti di giurisdizione civile, verbali di interrogatorio e registrazione delle deposizioni relative ad atti di giurisdizione civile, composta da 155 registri totali per un arco cronologico che va dal 1557 al 1779, ed il volume oggi restituito all’originario luogo di custodia è, di fatto, il primo della raccolta». 

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