Terni, la ‘guerra del loculo’: 3 mila richieste

Parte il piano del Comune per abbattere le liste, ultimatum ai proprietari delle tombe abbandonate. Melasecche: «Interventi anche nella manutenzione»

Condividi questo articolo su

di F.L.

L’assessore Enrico Melasecche, citando Ugo Foscolo, l’ha chiamata operazione ‘I sepolcri’. Nessuna ironia, però, perché la questione è più che seria e riguarda un’emergenza che cresce anno dopo anno, coinvolgendo migliaia di famiglie ternane, alla ricerca di un posto dove far riposare serenamente i propri cari defunti. La questione è quella delle condizioni del cimitero comunale di Terni, sempre più difficili.

Emergenza tumulazioni

I fronti su cui il Comune sta studiando soluzioni di intervento sono diversi, come ha spiegato lo stesso assessore al ramo nel corso di un sopralluogo svolto venerdì mattina insieme ad Adriano Palestra e Federico Nannurelli, della direzione lavori pubblici e servizi cimiteriali, e alla consigliera comunale della Lega Doriana Musacchi, che nel tempo si è occupata dei problemi del cimitero con due distinti atti di indirizzo. «C’è un’emergenza globale pesante – ha detto Melasecche -, non solo per colpa della mancata manutenzione fatta negli ultimi 20 anni, ma anche per l’assenza di una programmazione nell’assegnazione di loculi e tombe: ci sono richieste continue, al momento sono 3 mila quelle inevase, destinate ovviamente a crescere considerato che sono circa 2 mila le sepolture registrate ogni anno a Terni (25 in 24 ore appena pochi giorni fa, ndr). Dall’altro lato però non è stato finora affrontato il problema delle centinaia di tombe abbandonate all’interno del cimitero monumentale, mentre sono scadute da 10 anni 2 mila concessioni, prorogate per 50 gratuitamente».

Il censimento

Ecco che una task force appositamente costituita – sotto la direzione di Nannurelli – avrà il compito di creare un’anagrafe elettronica di loculi e tombe, andando a censire – come primo atto – tutte quelle lasciate in stato di abbandono, così da poterle eventualmente recuperare se i legittimi proprietari non si faranno avanti e poi cederle nuovamente a chi ne farà richiesta. Un compito complesso, visto sono registrate telematicamente solo le sepolture dagli anni ’60 ad oggi, mentre per i decenni precedenti ci sono solo documenti cartacei. «Ma se non interveniamo drasticamente il rischio – ha continuato Melasecche – è che si verifichi un’emergenza dal punto di vista sanitario e che il sindaco sia costretto ad emanare un’ordinanza di requisizione delle tombe. Non sappiamo quando avverrà, ma andando avanti di questo passo potrebbe essere un’ipotesi concreta». Per questo si cercherà di intervenire anche nei cimiteri delle frazioni.

La questione budget, mancano i soldi

C’è poi, come accennato, il fronte della manutenzione, tra porzioni di mura di cinta crollate, marciapiedi dissestati, intonaci rovinati, tegole cadenti in varie parti delle strutture comuni, anche con gravi pericoli per chi le frequenta. «Ma c’è un altro problema, quello dell’aspetto finanziario – ha continuato Melasecche -: tutti i 4 milioni che erano stati accumulati con le precedenti vendite requisiti dall’Osl per pagare i debiti del Comune. Questo è inaccetabile». Per ora l’amministrazione ha dunque a disposizione solo 50 mila euro per i primi lavori di somma urgenza, ma la cifra necessaria è di gran lunga superiore, minimo 10 volte tanto. Risorse rilevanti potrebbero comunque arrivare dalla vendita – già deliberata dalla giunta – dei 500 loculi provvisori concessi in affitto ad altrettante famiglie, al prezzo di 50 euro per tre anni. Per la maggior parte di questi – il tema è stato al centro di uno degli atti di indirizzo della Musacchi – i tre anni sono trascorsi, dunque al momento il Comune non percepisce un centesimo. «Una disparità di trattamento forte al quale ora poniamo fine, incamerando risorse» spiega Melasecche.

Un freno ai piccioni

In ultimo, tra le varie questioni che riguardano la manutenzione c’è poi quella della proliferazione dei piccioni nei nuovi padiglioni 39-40 (anche questa affrontata dalla Musacchi): circa 500 i loculi costretti a convivere con condizioni igienico-sanitarie precarie a causa della presenza del guano degli uccelli, che riescono ad entrare e svolazzare all’interno delle strutture. L’impresa vincitrice del nuovo bando di manutenzione del cimitero, come previsto dal capitolato di gara, dovrà farsi carico non solo dell’installazione di alcune reti protettive che impediscano l’entrata dei piccioni – come già accade nei padiglioni vicini – ma anche della pulizia dei pavimenti una volta alla settimana, oltre che dei viali. Tra i progetti del Comune anche l’installazione di un sistema di videosorveglianza, anche per contrastare il fenomeno dei furti delle lastre di marmo dei loculi.

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli