Terni, lite sui ‘lumini’: la spunta il Comune

Attorno alla gestione degli impianti di illuminazione votiva era nata una diatriba fra Asm e Comune. Risolta dal Tar

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Fra parenti a volte si litiga e il segnale della ‘resa’ è in quel cartello, comparso mercoledì mattina all’ingresso degli uffici cimiteriali, che recita più o meno così: «Dal 1° aprile la gestione delle luci votive di tutti i cimiteri comunali passa da Asm al comune di Terni». Firmato, il direttore generale di Asm Terni Spa.

Lite in famiglia Sì, perché sulla partita dei ‘lumini’, elettrici ovviamente, era nata una querelle fra Asm e Comune, finita davanti al Tar dell’Umbria che proprio nelle ultime ore avrebbe dato torto alla ‘controllata’. E quindi ragione all’amministrazione comunale che si era attivata per riprendere in mano la gestione delle luci cimiteriali e dei circa 19 mila contratti esistenti.

La storia Nel 2014 il Comune, preso atto che le norme non consentivano più l’affidamento del servizio ad una sua partecipata. Si era andati così avanti, fra delibere consiliari e determine dirigenziali, alla ricerca di una soluzione, individuata ad un certo punto nella gara d’appalto che avrebbe dovuto assegnare la gestione del parco-luci ad un soggetto esterno.

Cambio di direzione Con la giunta Di Girolamo-bis, l’orientamento dell’amministrazione – avallato anche dal consiglio comunale lo scorso 31 dicembre – era stato quello di internalizzare il servizio, riportandolo nell’ambito del Comune. Il tutto, evidentemente, dopo aver anche valutato che i circa 400 mila euro di fatturato annuo derivanti dal servizio, al netto dei costi, avrebbero fatto molto comodo alle casse comunali.

L’idea La decisione era stata comunicata ad Asm ad inizio 2015, con la ‘controllata’ che, oltre a passare tutto il pacchetto-clienti al Comune, avrebbe dovuto garantire un servizio di affiancamento per tre mesi, per rendere il passaggio il più possibile indolore. Affiancamento che, ovviamente, sarebbe stato poi remunerato dal Comune.

‘Niet’ Di fronte alla proposta, l’Asm aveva però risposto ‘picche’, presentando addirittura ricorso al Tar contro l’atto assunto dal Comune. Altro che ‘controllata’. Proprio in questi giorni è arrivata la decisione del tribunale amministrativo regionale che avrebbe – la cosa non è ancora ufficiale – respinto il ricorso. Le ‘luci’ passano così al Comune dal 1° aprile 2015, salvo eventuali ricorsi al consiglio di Stato.

E ora? Saltato il piano di un passaggio ‘indolore’, resta da capire cosa accadrà ora. L’affiancamento previsto non c’è stato. Ma Asm dovrà passare di mano – come recita il cartello esposto fuori dagli uffici – e il tutto dovrà avvenire in tempi brevi, per evitare disagi all’utenza, numerosa e che tiene molto al decoro, e all’illuminazione, dei propri cari estinti.

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