Terni, moto e giovani: Pileri rilancia

Pierfrancesco, fratello dell’indimenticato Paolo, lancia la nuova avventura: ecco la Fp Management&Racing. Fari sugli ‘Under’ Fantucci e Bernardi: «Formare professionisti»

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Dennis Fantucci e Luca Bernardi, Pierfrancesco Pileri prova il rilancio e si affida a due giovanissimi piloti di Montemarciano (Ancona) e San Marino. Il manager ternano, fratello dell‘indimenticato Paolo, riscende in pista con due progetti legati al mondo ‘Under’: sfide in arrivo nel Civ – Campionato italiano velocità – in Moto3 e nella Supersport 300. Sullo sfondo resta la via che porta alla produzione di moto3 elettriche da competizione Wse-Gp.

Dennis Fantucci

A bordo del team Pileri ci sono da quest’anno Fantucci, classe ’01 marchigiano, e Bernardi, più piccolo di un anno e già protagonista in stagione in coppa Italia. Al centro ‘Volta’ – ad accogliere gli ospiti il presidente Mario Andrea Bartolini – è stata presentata la nuova avventura targata Pileri, vale a dire la Fp Management&Racing: «Ho cercato di cambiare concetto – ha spiegato – mettendomi in un contesto di management piuttosto che in veste di proprietario di un team. Ho un gruppo di sette giovani dai 9 ai 16 anni, tra i quali una bambina: due li gestisco direttamente, Bernardi e Fantucci, degli altri curo appunto il management. A ciò si aggiunge l’attività legata alla ‘scuola Lorenzo young riders’, che ho in gestione per l’Umbria». All’ex foresteria anche il dirigente sportivo Benito Montesi: «Terni ha bisogno di piccoli e grandi imprenditori, ben vengano questi progetti per la città».

BERNARDI E GLI AVVERSARI NELLA SS300

Pierfrancesco Pileri e Benito Montesi

I piloti Corsa e tentativo di sviluppo nella mente di Pileri: «Bernardi – le parole in merito ai nuovi arrivati – è già sceso in pista in coppa Italia, ha ottenuto un 2° posto a Magione e una vittoria a Vallelunga. Il Civ sarà molto più impegnativo, chiaro, si inizia il 23 aprile; Fantucci viene dal motard e quindi deve reimparare per gareggiare sulla Moto3, ci siamo dati cinque-sei mesi di tempo per vedere dove arriviamo. Sono certo che faremo per lo meno le ultime due gare del campionato italiano, a Misano e Vallelunga. I ragazzi provengono da tutt’Italia, mi piacerebbe tuttavia scovare anche qualche talento ternano». L’obiettivo di fondo di questa avventura, ha aggiunto, è quello di «formare professionisti, perché penso di poter aiutare famiglie e ragazzi che inseguono questo sogno mettendo a disposizione la mia esperienza e i contatti decennali che ho con le aziende del settore. Alcune famiglie vengono ‘spolpate’ da persone senza scrupoli che pensano solo a guadagnare denaro dall’attività di gestione del team».

Mario Cuccu

Il ‘metodo’ spagnolo E per farlo Pileri si affida alla ‘scuola Lorenzo young riders’, ideata dal papà dell’ex campione del mondo della MotoGp Jorge Lorenzo, José ‘Chico’ Manuel. Al ‘Volta’ c’era l’istruttore federale Mario Cuccu per parlarne: «Cerchiamo di insegnare ai bambini a crescere sulle moto, sia sotto l’aspetto della preparazione atletica che per disciplina. In particolare ci focalizziamo sul controllo del mezzo a bassa velocità per consentire al pilota di raggiungere la miglior postura possibile e una maggior rapidità nella percorrenza della curva». C’è un problema: la scuola di Cuccu è in Sardegna. Pileri spiega: «Stiamo studiando un progetto per farlo fare sul territorio».

Pierfrancesco Pileri

Moto3 elettrica e novità Breve accenno anche sull’idea di produzione della moto elettrica da competizione: «Abbiamo una partnership – l’aggiornamento di Pileri in merito – con un’azienda umbra (di Foligno) per montare ammortizzatori posteriori davvero innovativi, con sistema AirTender. Il telaio invece sarà in tubi come nel caso della Ktm MotoGp e non in tradizionale deltabox, lo monteremo – progettista l’ingegnere Adelio Francia – a Terni ed è una grande soddisfazione. Il motore sarà invece di un’azienda inglese».

Il circuito dei sogni Infine una battuta su quell’autodromo tanto desiderato in territorio ternano e che, per il momento, appare pura utopia: «Ci credo ciecamente – ha concluso Pileri – a questa idea, ma occorre trovare le condizioni necesarie per portarla avanti e non è semplice. Il terreno e un business plan che funzioni in primis, diciamo una serie di cose che non è facile mettere in piedi, per quel che ci riguarda non è un concetto primario in questa fase». Si pensa alle cose concrete.

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