Terni, restauro Verdi: «Comune cambi idea»

Per l’architetto Paolo Leonelli «il progetto presentato alla Soprintendenza non va bene. Apriamo un dibattito». L’assessore Melasecche: «Ennesimo tentativo polemico»

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«Il Comune di Terni ha presentato alla Soprintendenza, e a breve probabilmente verrà approvato, un progetto che riduce la capienza del Teatro Verdi, non restaurandolo e non facendo un intervento culturale come il teatro storico del Poletti. Non possiamo stare fermi a guardare, chiediamo un confronto, il Comune deve ascoltare i cittadini». Questo l’appello dell’architetto Paolo Leonelli a nome di circa 30 associazioni culturali del territorio.

Il progetto del Comune

Il progetto del Comune, secondo l’architetto Leonelli, «prevede degli interventi di messa in sicurezza, ma non prevede ne l’ampliamento ne un piano in più, elementi fondamentali per fare un edificio più ricco. Inoltre, prevede una gradinata che ricongiunge la zona del golfo mistico, dove era l’orchestra, alla galleria, perdendo cosi circa 200 posti. La capienza è la prima cosa su cui discutere perché il Comune non sa che scendendo a circa 700 posti rischia che le compagnie teatrali non prendano il teatro Verdi in considerazione perché inferiore a mille posti».

Le proposte

«Come cittadini vogliamo sensibilizzare i ternani per trovare una soluzione valida, all’altezza della nostra storia e che ci consenta di avere uno spazio bello nel quale si possano rappresentare opere di vario titolo, dalla danza alla prosa. Ricostruire, quindi, un edificio storico fedele a come era avendo tutti gli elementi per farlo. Abbiamo i disegni, le foto e i cartoni. In altre città come Rimini e Fano i teatri sono stati recuperati ed erano nelle stesse condizioni di quello di Terni. Perché qui no? Ci dobbiamo impegnare ad aprire un dibattito per restaurare questo edificio in quel sito. Ma se non si riuscisse a fare tutto questo non sprechiamo i soldi per fare un edificio che non ha capienza e quindi modestissimo, piuttosto facciamo un edificio moderno unito al palazzetto dello sport, con più di 5 mila spettatori che possa portare sia spettacoli piccoli che di grande rilevanza».

L’assessore Melasecche

«Leggiamo rispettabilissime opinioni di un professionista di Terni in merito a quanto sta facendo la Soprintendenza unitamente all’impegno degli architetti ed ingegneri di questa amministrazione comunale per l’irrinunciabile recupero del teatro Verdi dopo oltre dieci anni di inutili tergiversazioni, sprechi e dibattiti a vuoto», scrive l’assessore all’urbanistica Enrico Melasecche. «Avendo appuntamenti rilevanti già programmati, ad uffici chiusi, non siamo in grado di articolare al momento una risposta dettagliata ad ognuna di quelle affermazioni e ad alcuni scritti diffusi in questi giorni nel tentativo di coinvolgere sulle proprie tesi alcuni cittadini in buona fede, particolarmente sensibili al tema del teatro Verdi. Si tratta di scritti sgradevolmente pesanti, non giustificati per lo stile usato neanche dal caldo torrido di queste ore. L’argomento è troppo importante e questa giunta vuole troppo bene alla città per liquidare l’ennesima tentativo polemico che di fatto ribadisce la volontà di un piccolo gruppo di amici che vorrebbe impedire la restituzione alla città del proprio teatro se non ricalcando l’ipotesi polettiana, esclusa per ragioni storico architettoniche dalla Soprintendenza che ha posto un vincolo ineludibile sia sulla parte ottocentesca che su quella novecentesca risalente a settant’anni fa».

Risposte in tempi brevi

Questa amministrazione, «ampiamente disponibile a spiegare alla città le proprie buone ragioni, non può accettare però il diktat ultimativo di chi ha la pretesa di imporre solo e soltanto la propria ideologica soluzione in contrasto totale e diretto con quanto sostenuto più volte pubblicamente dalla Soprintendenza. L’obiettivo della giunta, che ha esaminato il problema in una delle scorse sedute di gabinetto, è quello di procedere quanto più celermente possibile per non perdere i finanziamenti, fornendo una risposta altrettanto concreta a quella analoga che stiamo dando sulla Fontana dello Zodiaco, sul Palasport, sul Mattatoio, sulla bretella di via Urbinati, sulla scuola Carducci e su moltissime altre iniziative che stiamo conducendo a buon fine. Sulla soluzione da imprimere al problema del teatro Verdi il sindaco e l’intera giunta si sono espressi all’unanimità in una seduta di gabinetto riconfermando la bontà della linea seguita di collaborazione con la Soprintendenza e con il prefetto sempre informato e che ringraziamo peraltro per l’opera preziosa di supporto».

«Continuiamo a lavorare»

Circa due settimane fa, aggiunge l’assessore, «una delegazione del comitato polettiano è stata ricevuta nell’ufficio del sindaco. Erano presenti oltre al primo cittadino e al sottoscritto anche il collega Giuli. Ognuno ha espresso liberamente le proprie opinioni e il comitato ci ha poi lasciato con grande rispetto nella reciproca intesa che la giunta avrebbe proseguito in sintonia con la Soprintendenza nell’attuale progetto preliminare impegnandosi a sospenderlo solo e soltanto nell’ipotesi in cui il comitato pro Poletti fosse riuscito a far rimuovere il vincolo. Ad oggi, a distanza di vari mesi rispetto a tale tentativo, non appare nessun risultato in quel senso, per cui il Comune continua a lavorare convinto di difendere in questo modo le aspettative e gli interessi della stragrande maggioranza di tutti i ternani nella certezza che fra pochi anni Terni potrà riavere finalmente il proprio teatro Verdi».

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