Terni, stranieri «vitali e capaci di integrarsi»

Il prefetto Bellesini: «Un’entita da guardare con attenzione e che sta dando prova di grande vitalità e interesse per la collettività»

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di S.F.

Una partecipazione forte, vitale, ad alto impatto sul territorio ternano e in continua ricerca d’integrazione. Questo, in sintesi, il risultato del rapporto ‘La presenza straniera nella provincia di Terni. Aspetti demografici, sociali ed economici’ tracciato dal gruppo di lavoro ‘Sistan’ – Sistema statistico nazionale – presso la prefettura (Ufficio territoriale del governo) della città. Al 1° gennaio 2014, l’incidenza della popolazione immigrata sul totale ha toccato il 10%: in aumento rispetto al 9.2% dell’anno precedente, mentre dal 2008 l’incremento sfiora i quattro punti percentuali.

Malafoglia Di Girolamo Flamini BellesiniI numeri 23.061. Questo il conteggio assoluto della popolazione straniera residente in Provincia al 1° gennaio 2014, che segna un +10.3% su base annua: rispetto al 2008 – crescita maggiore tra le donne – sono invece 8.778 in più. L’età è concentrata principalmente tra i 25 e i 39 anni (maschi) e tra i 25 ed i 55 nel mondo femminile, mentre risulta molto limitato il peso della popolazione anziana.

La provenienza Quasi 3/4 provengono da paesi – il 43.6% facente parte dell’Ue – europei: a ‘dominare’ la classifica sono i rumeni (8.238) e gli albanese (3.004). Seguono poi Ucraina (1.518) e India, primo tra i paesi extracomunitari con una popolazione che tocca quota 1.023. L’incremento più consistente rispetto al 2013 spetta al Bangladesh: 146 residenti,  per un allargamento del 55.3%. Gli apolidi sono 4.

‘Tulipani’ in calo Tra le curiosità da segnalare che Olanda e Kosovo, rispettivamente 79 e 53 residenti, sono le uniche tra le nazioni prese singolarmente ad aver fatto registrare una diminuzione: -10.2% e -5.4%.

GUARDA LE INTERVISTE AL PREFETTO GIANFELICE BELLESINI E A MARIA BIANCA MARTELLI

Un’entità vitale Il prefetto Gianfelice Bellesini si è soffermato sull’ampio aumento registrato negli ultimi anni: «Un rapporto molto interessante e pieno di stimoli intellettuali da approfondire sul tema dell’immigrazione. Che, dal 2008 al 2014, è salita del 65%: è parte integrante della nostra società civile ed economica. Un’entita da guardare – prosegue Bellesini – con attenzione e che sta dando prova di grande vitalità e interesse per la collettività. Ringrazio il gruppo di lavoro permanente Sistan in tutti i suoi componenti».

Le forze dell'ordine in platea

Le forze dell’ordine in platea

Cambio tendenze e preoccupazioni Tra gli innumerevoli dati riguardanti sesso, composizione, attività lavorativa, aspetti sociali, età, infortunistica e imprenditoria, Bellesini ne ‘fissa’ qualcuno meritevole di maggior considerazione: «I ricoveri di stranieri al ‘day hospital’, dal 2008 al 2013, sono scesi quasi del 30%, è un elemento interessante. Così come, in negativo, la forza lavoro degli stranieri: il loro indice di disoccupazione è del 20% – 19,7 -, superiore al 12,2 di quella complessiva. Un dato preoccupante su cui ragionare, visto che molti immigrati arrivano in città con grande voglia di lavorare». Infine Bellesini cita la crescita degli stranieri giunti in provincia con richiesta di asilo politico: «Prima la percentuale per motivi di lavoro era più alta, mentre al momento sono in salita consistente coloro che arrivano con richiesta di asilo politico». Dal 2012 al 2014 sono infatti aumentati da 11 a 219 che, insieme alle altre forme di protezione umanitaria, rappresentano circa il 5% sul totale.

Imprenditoria e riflessione «Gli imprenditori stranieri sono aumentati del 22% (2010-2014) e, in un momento generale negativo, questo è un dato positivo», esordisce il presidente della Camera di Commercio Giuseppe Flamini. Che poi, continuando nella personale analisi, ‘mette’ sull’attenti: «In un settore cruciale come quello delle costruzioni si registra questo forte incremento, in controtendenza con il momento attuale: bisogna studiare bene gli aspetti critici di questa disfunzione del mercato, per salvaguardare il rispetto delle norme e controllare la concorrenza sleale: da parte di tutti bisogna mettere in atto le dovute riflessioni».

Di Girolamo e Nenita Magmanlac

Di Girolamo e Nenita Magmanlac

Non solo delinquenti Il presidente della Provincia Leopoldo Di Girolamo ha quindi ‘protetto’ la popolazione straniera sulla base dei risultati dell’analisi: «I dati riducono quest’aura negativa che li circonda, specie per chi proviene da alcuni paesi: non ci sono solo ladri e delinquenti. Si evince che la presenza straniera, in un luogo moderno e aperto, è fondamentale. E riceverli fa parte del Dna delle maggiori città umbre, fa parte della loro storia per come sono nate e cresciute. Senza di loro – ha chiuso Di Girolamo – alcuni settori economici avrebbero difficoltà». Il punto di vista delle comunità straniere è stato espresso da Ines Nenita Magmanlac, presidente della consulta per l’integrazione del comune di Terni, che ha voluto sottolineare particolarmente l’importanza della statistica ufficiale per una informazione oggettiva e corretta sulla realtà immigrata, scevra da pregiudizi e non strumentalizzata.

L’avviso Di Girolamo poi, chiudendo il suo intervento, ha lanciato un ‘avviso’ al governo: «Non so se questo ente andrà avanti, i problemi – ha affermato il presidente della Provincia – li conoscete tutti: ma devono capire che senza, si rischia di fare ulteriori danni ed errori».

Presenza forte e integrata Bianca Maria Martelli, dirigente Istat dell’ufficio territoriale per la Toscana e l’Umbria, sottolinea la «collaborazione e integrazione tra i vari enti del territorio per il lavoro svolto, tutti hanno contribuito in quest’analisi». Poi passa all’analisi dei numeri: «La presenza è forte, ha raggiunto il 10% sul totale della popolazione: la maggior parte è composta dalle comunità albanesi e rumene, ormai stabilmente integrate nel territorio. Basti pensare che nella popolazione giovanile, i loro studenti rappresentano dall’11 al 13% dell’intera popolazione scolastica della Provincia. In prevalenza – aggiunge – sono distribuiti come attività lavorativa nei settori tradizionali dei servizi: le donne soprattutto nell’assistenza sociale, mentre i maschi più nel commercio e nelle costruzioni. Purtroppo ancora il livello d’incidentalità è superiore tra gli stranieri rispetto agli italiani».

Una realtà virtuosa Martelli ha concluso mettendo in risalto che «la Provincia di Terni rappresenta una realtà virtuosa in merito alle capacità d’integrazione delle comunità straniere nel territorio e mi auguro che prosegua su questa direzione». Hanno partecipato alla conferenza anche Eleonora Bigi – Regione Umbria -, della sezione immigrazione, protezione internazionale, diritto d’asilo e promozione della cultura della pace, la vicesindaco Francesca Malafoglia e Luca Calzola (Istat), Algero Penconi (Provincia), Giuliana Pandoro (Camera di commercio) e Simona Coccetta (ufficio statistica Comune di Terni), che hanno presentato nei dettagli il rapporto.

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