Terremoto, la Lega: «Parole e pochi fatti»

Perugia, Valerio Mancini e Emanuele Fiorini denunciano «i ritardi per dare una sistemazione agli italiani, mentre gli immigrati se ne stanno in albergo»

Condividi questo articolo su

di L.P.

San Pellegrino di Norcia

Ci sono le foto scattate non più tardi di 24 ore fa a testimoniare che la situazione in Valnerina, a un anno dalla prima scossa di terremoto, desta preoccupazione a causa dei ritardi accumulati nel tempo. Problemi legati alla viabilità, alla consegna della Sae, demolizioni appena iniziate, commercianti e cittadini senza più un lavoro. Troppi errori sulle spalle delle popolazioni già duramente colpite dal sisma.

I VIDEO GIRATI DALLA LEGA NORD 

La conferenza A un anno dal terremoto, dunque, la Lega Nord dell’Umbria torna a puntare il dito contro la gestione post sisma dell’amministrazione Marini. E lo fa con una conferenza stampa in cui vengono proiettati video e mostrate foto della realtà di quei piccoli borghi distrutti e alle prese con ritardi e lungaggini burocratiche. Presenti, mercoledì mattina, il vicecoordinatore per l’Umbria Virginio Caparvi e i consiglieri regionali Emanuele Fiorini e Valerio Mancini. «Il senso di responsabilità ci obbliga a denunciare e a testimoniare i ritardi e i fallimenti della politica nel sisma che ha colpito il nostro territorio – ha spiegato Caparvi – i cittadini sono stati costretti a fare tutto da soli, la politica è stata assente e il recente addio di Errani, e prima ancora Curcio, lo dimostra».

Preci

Ritardi I rappresentanti leghisti, anche attraverso confronti con cittadini, commercianti e allevatori di Norcia, Preci, Campi e Castelluccio, hanno elencato una serie di criticità relative alla viabilità come «viadotti e gallerie chiuse, la strada per Castelluccio a senso unico e caratterizzata da semafori e lunghi tempi di attesa, lo stato di avanzamento dei lavori delle casette che ha visto, ad oggi, solo 137 consegnate su 783 previste, lavori in ritardo a Preci, Campi, San Pellegrino, Ancarano, i ritardi nella rimozione delle macerie e i ritardi con i quali è stato deciso di avviare il progetto di microzonazione, gli errori commessi dalla Marini e dal commissario Errani a livello politico-gestionale nell’affrontare l’emergenza, gli ostacoli della burocrazia e la gestione dei bandi per la realizzazione delle casette e servizi mensa» si evidenzia, hanno proseguito, un fallimento della politica a tutti gli effetti.

PARLANO MANCINI E FIORINI – LE INTERVISTE

Senza lavoro Oltre al danno, per i terremotati, si è aggiunta la beffa. «Migliaia di posti lavoro persi che si potevano evitare se la situazione fosse stata gestita con maggiore attenzione. -ha proseguito Caparvi – A livello nazionale è emerso che è stato il terremoto dell’Umbria quando invece i danni hanno riguardato solo il 5% del territorio. A un anno di distanza facciamo il riassunto di quanto é successo testimoniando nostro impegno accanto alle popolazioni locali». «Abbiamo fatto la cosa più semplice – ha esordito il consigliere Fiorini – parlare con la gente. Confrontarci e dialogare con i cittadini, gli allevatori, i commercianti. Siamo andati più volte nell’ultimo mese nelle zone della Valnerina umbra colpita dal sisma, Norcia, Preci, Castelluccio e abbiamo visto con i nostri occhi e ascoltato con le nostre orecchie tutte le criticità e le problematiche che, a distanza di un anno dal primo sisma, ancora insistono sul territorio».

Ancarano

«Non sono poche» L’esigenza più evidente, secondo i rappresentanti della Lega è quella che riguarda la realizzazione delle casette. «A Norcia, Cascia e Preci di 738 casette da consegnare, ne sono state consegnate solo 137 ed è passato un anno. In alcuni paesi del territorio hanno costruito solo il basamento o lo stanno finendo di realizzarlo, in altre zone mancano gli allacci, in altre gli interni o gli infissi. Si tratta di ritardi ingiustificabili, vergognosi e impossibili da non sottolineare. La Marini si vanta di realizzare 10-12 casette a distanza di mesi, quando invece i lavori andavano ultimati in sei mesi al massimo. Ci auguriamo che nel più breve tempo possibile, si arrivi ad ultimare il tutto. C’è gente che vive negli alloggi comuni, in case dove deve condividere la cucina, la sala, il bagno mentre negli alberghi ospitiamo gli immigrati. Io torno a dire con forza ‘prima gli italiani’».

Lavoro e ripartenza «Vergognoso il fatto che, ancora dopo un anno non è stata fatta la delocalizzazione dei laboratori delle attività produttive e in questo modo si blocca tutta l’attività di queste imprese. Ci dicono, inoltre, che in certi casi gli allacci per le casette di legno sono a carico dei cittadini. Altro elemento: ci dicono che per quanto riguarda il tribunale non sia stato prolungato lo stato di emergenza e quindi da settembre ripartiranno tutte le cause civili, processi per pignoramento e tutti quei processi che, in realtà, ancora la gente o non è presente o non è in grado di sostenere a livello mentale ed emotivo. I libri di scuola non sono gratuiti per tutte le famiglie: bisogna presentare l’Isee del 2016 ed essere idonei, ma lo scorso anno fino al 24 agosto le attività e il lavoro c’era e a giugno, luglio e agosto, i mesi di massima recettività per il territorio, le famiglie hanno lavorato, così come i commercianti, allevatori, albergatori che sono stati esclusi da questa possibilità».

Campi

Costi casette Mancano poi, ancora, i piccoli interventi di ricostruzione per le abitazioni classificate con agibilità di tipo B, cioè quegli edifici che necessitano di minori interventi di ristrutturazione che avrebbero permesso a molte famiglie di Norcia di rientrare nelle proprie abitazioni. «Sono molte le cose da dire, molte le criticità raccolte in questi giorni di sopralluoghi, sono molte le cose che domani, 24 agosto 2017, la Marini, il Governo, il Pd eviterà di dire e di far vedere alla stampa: in alcune frazioni è mancata e continua a mancare l’acqua, non è stato sospeso il pagamento del contributo Inps: la Lega Nord aveva fatto richiesta di istituire una zona franca per il cratere del sisma e annullare il pagamento delle tasse, ma non ci hanno ascoltato». Ci sono poi altre questioni che il gruppo in regione continuerà ad approfondire, come ad esempio il costo di realizzazione delle casette. «Ci risulta che si aggiri tra i 2000 se non 2300 euro a metro quadro. Una cifra spropositata per una struttura del genere e se confermata saremmo di fronte ad uno spreco di denaro di cui qualcuno dovrà rispondere. L’ultima riguarda il servizio mensa per moduli cumulativi: sembra, infatti, che nell’appalto di assegnazione del servizio non siano state coinvolte il maggior numero di imprese del territorio e che a beneficiarne siano stati in pochi, mentre a tutti gli altri non è stata data la possibilità di lavorare. Stiamo verificando il bando, cosi come stiamo verificando la destinazione dei soldi raccolti con gli sms solidale e dei quali sembra non esserci più traccia. Dove sono? Come sono stati impiegati?».

Fiorini e Mancini

Le assurdità Anche secondo il vicepresidente Valerio Mancini, ci sono troppe assurdità. «L’Umbria è una regione che conta 2 milioni e 800 mila presenze e oggi a c’è neanche una casetta e i commercianti devono fare 36 km ogni sera con 10 stop per la strada. E il progetto di costruzione del ‘centro commerciale’? Una politica seria il giorno dopo avrebbe ricostruito Castelluccio com’era. Abbiamo scortato i trattori per la semina della lenticchia. Tutte queste assurdità mostrano una visione distorta della realtà. Dopo l’emergenza non si è reagito. Noi avevamo proposto zone di economia speciale, chiesto all’ Europa la messa in rete di queste quattro regioni colpite dal sisma. In Valnerina non c’è la connessione, non c’è linea, mancano infrastrutture e posti dove dormire allora come si può pensare di far ripartire un paese? Oltre alle sfilate istituzionali e dei rappresentanti europei, quanti soldi ha dato l’Europa all’Umbria? Zero. Volete sapere perché il Pd ha detto di no alla microzonizzazione sismica? Perché l’82% degli edifici scolastici non è completamente a norma, quelli costruiti dalla sinistra negli ultimi 70 anni. In una delle regioni più sismiche dell’Italia come l’Umbria. Tutto questo evidenzia un’incapacità amministrativa conclamata e il terremoto è la prova del nove. Assieme a trasporti, alle figuracce che fa l’aeroporto, alla questione dei rifiuti: non sono disgrazie si chiama incapacità».

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli