Truffa e minacce: denunciati in sei

Perugia, anziano di Castel Ritaldi truffato e pressato da una banda di italiani e rumeni: sottratti 250 euro, volevano estorcerne ulteriori 1500. Intervento dei carabinieri

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Quattro uomini e due donne – tra i 27 e i 57 anni di nazionalità italiana e rumena, residenti tra Milano e Cologno Monzese – uniti da uno stesso fine, quello di truffare anziani. Sono stati denunciati dopo un’operazione dei carabinieri della stazione di Castel Ritaldi e della compagnia di Spoleto: individuata una vera e propria banda dedita a raggiri nei confronti dei soggetti più deboli, in questo caso un anziano di Castel Ritaldi nel mirino dal 2006.

Il raggiro Vittima della banda un pensionato di Castel Ritaldi, cui il gruppo era riuscito a sottrarre 250 euro. Non soddisfatti, hanno provato ad estorcegliene ulteriori 1500: nello scorso ottobre l’uomo ha quindi contattato i carabinieri e, dopo cinque mesi di indagini, i sei coinvolti sono stati denunciati in stato di liberà alla procura della Repubblica di Spoleto per associazione a delinquere, commissione di truffa, sostituzione di persona, tentata estorsione ed usurpazione di titolo.

L’origine Una truffa iniziata e studiata già dal 2006, quando al pensionato arrivò una telefonata per sapere se avesse intenzione di fare un abbonamento a riviste di polizia, carabinieri e vigili del fuoco: l’uomo ha accettato di farlo – nella sede della sua abitazione – e i corrieri si presentavano per la consegna delle riviste. Consegna accettata e pagamento effettuato.

Truffa perenne Un anno dopo l’anziano – siamo nel 2007 – è stato contattato per il rinnovo. Rifiutato. Fino al 2015 nessun cenno del gruppo, quindi ecco la sorpresa: un finto studio legale lo contatta per avvertirlo che era esposto per 250 euro a causa di un danno provocato alla casa editrice di riviste di polizia. A ciò si aggiunge il fatto che alla vittima viene preannunciata un’imminente udienza al tribunale di Roma con relativa ingiunzione di pagamento.

Il bonifico e l’ingiunzione L’anziano, sorpreso e spaventato, effettua il bonifico di 250 euro in favore della società per mettere fine alle contestazioni. Non era finita qui: lo scorso ottobre è stato contattato più volte – da un finto addetto del tribunale di Roma – per essere avvisato che aveva un’altra ingiunzione di pagamento emessa da un giudice per oltre mille euro. Se avesse pagato entro 24 ore avrebbe potuto usufruire di uno sconto del 30%, con cancellazione dell’ingiunzione.

Ritmo incalzante La banda voleva subito i soldi e per questo ha fatto pressione con telefonate in sequenza e una richiesta che si era alzata a 1500 euro: l’ultimo contattato era giunto da un sedicente studio legale di Milano, dal quale un finto avvocato lo informava che doveva pagare con urgenza.

La chiamata A questo punto la vittima ha chiamato i carabinieri di Castel Ritaldi: sporta denuncia e via alle indagini, che hanno accertato l’inesistenza dell’avvocato, dell’impiegata e dei pronunciamenti del tribunale di Roma. I sei protagonisti della truffa sono sotto inchiesta per la commissione di truffe seriali mediante sostituzione di persona, tentata estorsione ed usurpazione di titolo.

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