Umbria, oltre 1 milione a ricerca universitaria

Con le risorse destinate a questo primo avviso sarà possibile attivare 53 assegni sulla base di specifici programmi presentati

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«L’avviso regionale per il finanziamento di assegni di ricerca a favore delle università che operano in Umbria è stato pubblicato sul Bollettino Ufficiale», a renderlo noto è l’assessore regionale all’istruzione e al diritto allo studio, Antonio Bartolini, spiegando che «si tratta del primo avviso emanato in attuazione della deliberazione della Giunta regionale del 16 aprile 2018 con la quale sono stati approvati criteri e modalità di gestione degli interventi finalizzati al finanziamento di assegni di ricerca, di dottorati orientati ad interfacciare i fabbisogni del sistema produttivo regionale, di azioni di mobilità internazionale dei ricercatori finalizzate ad incrementare il potenziale universitario in termini di ricerca e trasferimento tecnologico».

Le risorse Al tempo stesso, aggiunge l’assessore, «attraverso l’avviso si vuole qualificare il capitale umano rappresentato dai giovani ricercatori e rafforzarne l’occupabilità nel tessuto produttivo, anche attraverso la creazione di spin-off, start-up, Pmi innovative ed impresa sociale, anche nella prospettiva dell’internazionalizzazione, del trasferimento tecnologico e della crescita efficace degli investimenti privati in ricerca e sviluppo. Le risorse destinate a questo primo avviso ammontano a 1 milione 320 mila euro con cui sarà possibile attivare 53 assegni di ricerca sulla base di specifici programmi presentati dalle università regionali che dovranno notificare le proposte progettuali dei propri dipartimenti, in numero massimo di 5 per ciascun dipartimento, entro il prossimo 11 giugno».

La valutazione Tutte le proposte «dovranno evidenziare caratteri di contributo allo sviluppo del sistema economico sui temi di ‘Impresa 4.0.’ dell’Agenda digitale, della strategia di specializzazione intelligente dell’Umbria e dell’innovazione sociale. La valutazione delle proposte sarà realizzata avendo a riferimento la qualità progettuale anche in termini di azioni di placement rispetto agli assegnisti che saranno destinatari dei benefici dell’avviso».

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