Provincia di Terni, Usb: «No a questa riforma»

Accordo sulla mobilità del personale, niente sottoscrizione. Cetorelli: «Problemi di metodologia e criteri»

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di S.F.

Riforma Province e accordo sulla mobilità del personale, l’Unione Sindacale di Base non ci sta. Martedì mattina i lavoratori della Provincia di Terni iscritti al sindacato si sono riuniti nella sala ‘Secci’ di palazzo Bazzani per discutere delle problematiche relative alla sottoscrizione avvenuta mercoledì scorso. Perché l’Usb è una delle sigle a non aver firmato l’accordo proposto dalla Regione.

Franca Peroni durante il suo intervento

Franca Peroni durante il suo intervento

Metodi e criticità All’assemblea, convocata dalla Rsu, hanno partecipato Franca Peroni – esecutivo nazionale confederale Unione Sindacale di Base -, Graziella Cetorelli e Matteo Stoico, rappresentanti Usb della Rsu della Provincia di Terni. Cetorelli spiega le motivazioni che hanno portato alla mancata firma dell’accordo: «Ci siamo trovati nella condizione, insieme ai Cobas, di non sottoscrivere l’accordo promosso dalla Regione sul trasferimento del personale sulle deleghe, rompendo di fatto un tavolo che era nato come unitario. Non l’abbiamo potuto fare perché abbiamo riscontrato dei problemi di metodo: avevamo chiesto 48 ore di tempo per esaminare gli elementi tecnici portati al tavolo, che poi purtroppo hanno confermato alcuni caratteri di criticità. E non solo, perché ci sono stati problemi di criteri per la mobilità e la formazione delle graduatorie: erano stati chiusi con un processo di concertazione ai tavoli tecnici, invece risultavano modificati».

GUARDA L’INTERVISTA A GRAZIELLA CETORELLI

L'assemblea

L’assemblea

Attesa e lavoratori La Cetorelli sottolinea su tutto la mancanza d’attenzione verso i lavoratori: «C’erano inoltre alcune ‘partite’ che riguardano la gestione dei servizi importanti da riallocare tramite procedure di avvallimento: ancora scontano una mancanza di presa in carico e una motivazione dal punto di vista giuridico ed amministrativo. Tutti elementi che ci hanno portato a dire ‘aspettiamo un attimo, guardiamo il materiale in 48 ore e condividiamo con i lavoratori’, perché prima di sottoscrivere l’accordo c’è bisogno di una loro partecipazione per legittimare la decisione».

Condizione perentoria «La Regione – continua Cetorelli – ed in particolare la presidente Marini ha posto una condizione perentoria: o si firmava al momento o si slittava con i tempi, con tutto quello che comporta. L’elemento del 31 ottobre è categorico rispetto alla riallocazione del personale della polizia provinciale e quindi Cgil, Cisl e Uil inteso comunque sottoscrivere. Noi non ci siamo sentiti legittimati: riteniamo che siano i lavoratori – mette in evidenza – che debbano ‘convalidare’ un accordo così rilevante».

Graziella Cetorelli

Graziella Cetorelli

Nuovo tavolo Venerdì si torna a discutere: «Il 30 c’è un ulteriore tavolo regionale: lì ci auspichiamo che arrivino le risposte anche ad ulteriori temi rimasti aperti, come i centri per l’impiego, ex Anas e viabilità regionale, polizia provinciale e altre funzioni da riallocare. Seguiteremo a partecipare attivamente: il nostro contributo è stato sempre propositivo, seppur qualche volta critico, questa è la funzione che ci è stata delegata dai lavoratori».

Il mandato Nel documento approvato al termine dell’assemblea del personale, viene specificato che «è stato conferito pieno mandato ai componenti Usb nel chiedere un’urgente convocazione della Rsu».

La Rsu si impegna «nella messa in campo di un’azione sul tavolo regionale che preveda la firma dell’accordo complessivo solo nel caso in cui tutto il personale, nessuno escluso, trovi definitiva e chiara collocazione, con l’individuazione delle conseguenti risorse finanziarie allo scopo deputate, che debbono essere certe, firma che deve prevedere anche una preventiva consultazione dei lavoratori interessati; impegno in puntuali percorsi informativi con il personale, anche tramite l’istituzione di un sistema di assemblee permanenti».

L’accordo definitivo, si legge nel documento, «che dovrà ricomprendere la ricollocazione di tutte le funzioni e di tutto il personale interessato dal processo di riordino, dovrà essere sottoposto a referendum dei lavoratori della Provincia di terni, allo scopo di verificare il consenso dei lavoratori stessi». L’assemblea inoltre «esprime piena solidarietà al personale dei centri per l’impiego rispetto alle valutazioni sui servizi esternate dalla presidente della regione al tavolo del 21 ottobre, valutazioni ritenute lesive della professionalità e la dignità di tutti i lavoratori pubblici». Infine l’assemblea impegna la Rsu nel «formulare una presa di posizione, tramite un documento, sul tema dell’esternalizzazione dei servizi al lavoro, con particolare riferimento alla ‘garanzia giovani’ scelta che, ancora una volta, disperde le competenze e le professionalita’ costruite nel tempo e nella storia dei servizi».

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