Terni, Bucari sui canili: «Il Comune si muove»

Bonus alimentare per chi adotta un cane e progetti di collaborazione con le scuole tra le iniziative appena lanciate da palazzo Spada

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Aver visto definire ‘galere’ i canili ternani gli ha fatto fare un salto sulla sedia: «Mi ha fatto male – spiega l’assessore Stefano Bucari – soprattutto perché non è giusto nei confronti di chi in quelle strutture lavora con passione, ma anche perché il Comune non sta con le mani in mano, anzi».

Stefano Bucari

Stefano Bucari

I numeri L’assessore spiega che «la proliferazione canina e il conseguente aumento del fenomeno del randagismo a Terni, ha comportato negli anni un incremento del numero delle catture, la saturazione degli spazi disponibili nei canili, difficoltà operative e un incremento dei costi operativi. L’amministrazione comunale, come abbiamo anche scritto in una’apposita deliberazione di giunta, ha definito le linee d’indirizzo contenenti gli obiettivi progettuali per razionalizzare la gestione dei canili e attivare le azioni e le campagne necessarie  per programmare una sistematica riduzione dei costi di gestione e assicurare le politiche di tutela del benessere animale».

‘Bonus alimentare’ Tra le azioni che l’amministrazione intende intraprendere, spiega l’assessore, «c’è quella di avviare una campagna di prevenzione e lotta al randagismo – ‘Bonus alimentare per anno 2016’ -, attraverso l’incentivo all’adozione dei cani detenuti presso il canile rifugio municipale Colleluna. L’incentivazione alle adozioni sarà attivata con l’assegnazione di ‘bonus alimentare’ del valore di 150 euro per la fornitura di cibo per un anno, ai primi 50 cittadini che sceglieranno e adotteranno un cane ospitato presso il canile di Colleluna».

Le modalità L’iniziativa non prevede l’erogazione di somme di denaro, ma bonus da assegnare ai soggetti che saranno ammessi nella graduatoria secondo l’ordine di arrivo delle richieste. Il bonus consiste nella fornitura di cibo al soggetto beneficiario, mediante il ritiro frazionato del quantitativo di cibo occorrente per il mantenimento dell’animale. Il ritiro degli alimenti, con frequenza mensile, avverrà a cura del beneficiario presso il canile rifugio municipale.

I vantaggi «Con questa iniziativa – dice Bucari – si potrà abbattere il numero dei cani detenuti nei canili di almeno 50 unità e favorire l’accesso della popolazione alle strutture del canile di Colleluna, garantendo forme di socializzazione uomo-animale e una riduzione dei costi di custodia dei cani detenuti nelle pensioni esterne. Tutto questo non comporta un aumento delle spese e produrrà, nel 2017, una riduzione dei costi di gestione del canile. A breve sarà pubblicato il bando per l’assegnazione dei bonus».

‘La scuola adotta il canile di Colleluna’ Il progetto, rivolto alle scuole di ogni ordine, livello e grado, nasce per sensibilizzare bambini e ragazzi verso il contrasto all’abbandono degli animali e prevede l’adozione a distanza con una quota simbolica individuale di un euro mensile, sia da parte degli studenti che del personale didattico, o di quote maggiori se stabilite autonomamente dalle scuole. Per le scuole saranno avviate anche delle attività didattiche, visite guidate al canile’ adottato’, l’attivazione di giornate tematiche sulla ‘prevenzione del randagismo’ e di visite presso il canile di Colleluna per consentire a studenti e insegnanti, nonché alle famiglie, di avviare un’esperienza diretta e una reale sensibilizzazione sul tema del contrasto all’abbandono degli animali.

CaniIl presidio Intanto, sabato 28 maggio alle 10.30, in piazza Ridolfi – di fronte a palazzo Spada – si svolgerà un presidio per chiedere «Prevenzione al randagismo». Ad organizzarla è Maria Candiotti, storica volontaria ternana che dedica la propria vita a salvare e mantenere gli animali abbandonati anche a costo di enormi sacrifici personali. «Il nostro intento primario – spiega – è collaborare con le istituzioni. L’asse dell’attenzione deve essere spostato dalla fase terminale della filiera randagismo, quando l’abbandono è già avvenuto, come da sempre praticato, alla fase iniziale, della responsabilizzazione a tenere l’animale nel rispetto del suo benessere. La fase terminale esige costi altissimi, costruzione e mantenimento di strutture di detenzione che inevitabilmente finiscono con l’essere lager, affollatissime e comunque inadeguate. Quel che è più grave è che l’attenzione delle istituzioni al dopo abbandono produce sofferenza. Quando va bene l’animale passa la vita in canile o gattile. Oppure c’è la strada, l’investimento e patimenti indicibili». Il presidio di sabato sarà l’occasione per «chiedere microchip gratuiti e obbligatori e controlli continui e razionali sul territorio, per prevenire che gli animali finiscano nei tanti centri di detenzione per cani e gatti che esistono sul territorio ternano. Si chiede che gli enti istituzionali preposti a gestire la piaga degli abbandoni concentrino il loro lavoro, raccordandosi e pianificando, a monte del problema e non ad abbandono avvenuto, quando non resta altro che la dolorosa e costosa soluzione di un’ affollata struttura».

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