Atc3 e Corte dei conti: condannati in tredici

Terni: dovranno risarcire l’Ambito territoriale di caccia del Ternano per circa 50 mila euro. La procura aveva chiesto oltre 1 milione

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Una citazione ‘inammissibile’ – quella di Giampiero Amici -, tre assoluzioni per Augusto Bartoli, Paolo Del Caro, e Valentino Di Girolamo e tredici condanne per un ammontare complessivo di 41.582 euro (oltre a 4.126 euro di spese legali) che dovranno essere risarciti da consiglieri ed ‘ex’ dell’Ambito territoriale di caccia numero 3 del Ternano-Orvietano, allo stesso Atc3. Questa la sentenza emessa nei giorni scorsi dalla Corte dei conti dell’Umbria. La vicenda, già archiviata in sede penale, è partita dagli accertamenti condotti dalla Guardia di finanza su tutta una serie di spese (trasferte, assunzioni, acquisti) da parte dell’Atc3 fra il 2007 e il 2011.

Condanne Il collegio giudicante della Corte dei conti ha condannato l’ex presidente Giovanni Eroli al pagamento di 13.970 (oltre a rivalutazione e interessi) all’Atc3. Di questi, 8.756 euro per ‘indebiti rimborsi chilometrici’, 1.760 per ‘spese non inerenti a fini istituzionali’ e 3.452 per spese relative al personale stabilizzato a tempo indeterminato. Dovranno invece versare 2.416 euro a testa Franco Agostini, Giovanni Barbieri, Torreno Della Rosa, Franco Favetta, Leonardo Fontanella, Luigi Guidarelli, Anno Pinzaglia, Sandro Ruggeri, Osvaldo Sarri e Antonino Scambia. Allo stesso modo Neviano Fabi e Giovanni Malacchia dovranno risarcire l’Atc3 con 3.452 euro ciascuno.

Le richieste La procura contabile aveva contestato un danno erariale pari ad 1 milione e 14 mila euro relativi cinque distinti voci di danno (11.845 euro per rimborsi chilometrici presidente Atc3, 2.345 euro per spese non inerenti i compiti istituzionali, 585.504 euro per le retribuzioni erogate ‘a persone irregolarmente assunte a tempo indeterminato’, 296.683 euro erogati a tre consulenti esterni e 117.968 per la costituzione ‘ingiustificata e diseconomica’ della società Agrifauna). Di questo ammontare, il collegio ha ritenuto pertinenti i 41.582 euro che i tredici dovranno, ora, restituire.

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