Il ‘documento politico’, distribuito ai consiglieri comunali di maggioranza – a Terni – durante l’ultima riunione con la giunta (martedì sera), inizia con una lunga premessa che ripercorre le varie criticità con le quali l’esecutivo ternano si è dovuto confrontare e, tra queste, non viene trascurata la «grande difficoltà operativa a causa di una rilevante inefficienza della nostra struttura tecnico-amministrativa». Chissà se al personale comunale farà piacere leggerlo.
«Situazione ingestibile» Dopo una pagina e mezza di lamentazioni si arriva al punto e si ribadisce di trovarsi di fronte ad una «situazione impossibile da gestire con le procedure ordinarie e quindi si è deciso di provare a percorrere la strada del Piano di riequilibrio finanziario pluriennale».
«Offrire uno sguardo sul futuro» Ai consiglieri comunali è stato fatto notare che è necessario «offrire uno sguardo sul futuro», per evitare che si parlo solo «dell’aumento della tassazione compensata in buona parte dalla riduzione della tassa sui rifiuti» E allora nel documento c’è tutt’un fiorire di promesse e speranze. Compreso il piano del lavori pubblici.
Le ipotesi Il problema sul quale alcuni consiglieri concentrano la propria attenzione, però, «è che si tratta di tutte cose – è uno dei commenti che si raccolgono – per le quali non ci sono certezze: si parla come sempre di ‘chimica verde’, di ‘rapporto più strutturato con l’università’, di ‘migliorare l’infrastrutturazione materiale ed immateriale’. Tutta roba detta e ridetta».
L’area di crisi Quanto alla progettualità connessa all’Area di crisi complessa – «possiamo definire la cifra di 400 milioni di euro di investimenti complessivi come quella più realistica», è scritto nel documento – dovrà essere verificata dopo che «a gennaio 2018 Invitalia emetterà un vero e proprio bando di gara che servirà a selezionare i progetti».
Le incompiute Inevitabile che nel calderone siano finite anche alcune ‘incompiute storiche’: la bretella Prisciano-San Carlo e il collegamento ferroviario della Piattaforma logistica di Maratta: «Altre cose che tutti noi conosciamo bene e, proprio questo – mugugna un altro consigliere di maggioranza poco convinto da quanto ascoltato e letto – restano tutti i dubbi sulla possibilità di fare tutto in poco tempo, visto quello che si è perso fino ad oggi».