Dopo 21 anni, UJ19 a San Francesco al Prato

Presentata la prossima edizione della festa che trasformerà il capoluogo per 10 giorni. Invariate le altre location. Anteprima 11 luglio con un concerto gratuito in piazza

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Trent’anni dalla prima volta e vent’anni dopo l’ultima, Umbria Jazz torna a San Francesco al Prato con un concerto. L’annuncio durante la conferenza stampa dell’edizione 2019.

Dal terremoto al terremoto

Il terremoto del 1997 che fece danni e morti nella Basilica di San Francesco ad Assisi, lesionò anche la chiesa francescana di Perugia, rendendo non più praticabile l’allestimento di spettacoli di ampio respiro. Ora che la chiesa ha riaperto (nel frattempo c’è stato un altro terribile sisma), tornano anche i concerti: c’è ‘Seven Dreams’, il progetto che il festival ha commissionato a Uri Caine, per il suo trio e la Umbria Jazz Orchestra, più gli archi dell’Orchestra da Camera di Perugia. Negli anni, lì si erano esibite le orchestre di Gil Evans, Carla Bley e George Russell; il trio di Carmen McRae, il Kronos Quartet con Steve Lacy, il quartetto di Joshua Redman, allora astro emergente del nuovo jazz, il cui pianista era un pressoché sconosciuto Brad Mehldau.

Il piano per la chiesa di San Francesco

Il programma di UJ19

Duecentottanta eventi, per la maggior parte gratuiti; dodici diverse location, dai grandi spazi dell’Arena Santa Giuliana e Piazza IV Novembre al club di Via della Viola; una novantina di band in cartellone con centinaia di musicisti. Sono questi i principali numeri di una edizione che conferma Umbria Jazz tra i maggiori eventi del settore a livello mondiale. Con, in più, la suggestione unica che le deriva dalla sua formula: la magnifica cornice di uno dei centri storici più belli d’Italia in cui ascoltare jazz, e non solo, per dieci giorni ininterrottamente dalla mattina a notte fonda. Perugia non è soltanto un valore aggiunto, ma il principale tratto dell’identità del festival, ovvero il connubio musica-ambiente urbano che è il senso stesso della manifestazione.

 

UJ19, le location

Oltre a San Francesco al Prato, restano le solite: l’Arena Santa Giuliana, fulcro degli spettacoli a pagamento; il Teatro Morlacchi, da sempre dedicato al jazz; la Sala Podiani della Galleria Nazionale, che consente di riprendere la tradizione della musica nei grandi musei; piazza IV Novembre e Giardini Carducci, gli spazi all’aperto e gratuiti, dove si respirerà musica per 10 giorni; infine il club di via della Viola, aperto fino alle ore piccole per le jam session notturne e di pomeriggio per dj set e lezioni di ballo swing.

Educazione al Jazz

Ogni anno sono circa duecento gli iscritti ai corsi estivi (9-21 luglio) del Berklee College of Music di Boston che si tengono a Perugia (questo è il trentaquattresimo anno) e che permettono di studiare la musica nei suoi diversi aspetti (tecnica degli strumenti, improvvisazione, musica d’insieme) con un metodo didattico che ha sempre dato buoni frutti: dall’anno della fondazione, il 1945, per le aule del Berklee a Boston sono transitate centinaia di future star. Molte delle nuove leve del jazz italiano hanno frequentato i corsi perugini del College. Anche quest’anno gli allievi più promettenti emersi dai corsi si esibiscono sul palco di Piazza IV Novembre.

L’anteprima

Il giorno precedente l’apertura del festival, giovedì 11 luglio, Umbria Jazz terrà un concerto gratuito in Piazza IV Novembre, con inizio alle ore 21. Sul palco, due band, Con Brio e Wee Willie Walker & Anthony Paule Soul Orchestra.

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