Ex Aspasiel: «Noi figli di un Dio minore»

Terni, fra i lavoratori del Reparto Sistemi Informativi c’è chi chiede l’attenzione dei sindacati: «Sollecitati più volte, senza esito»

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Nel mezzo delle tensioni che hanno portato le rsu di Ast, nei giorni scorsi, a rimarcare il ritardo con cui l’azienda liquiderà lo stipendio di maggio, spunta la voce di alcuni lavoratori della ex Aspasiel (ora Reparto Sistemi Informativi) che colgono l’occasione per evidenziare quelle che ritengono essere «disparità evidenti, figlie del disinteresse dei sindacati».

«Comportamento quasi letargico» «Per carità – scrivono – è giustissimo che si debba pagare nei tempi previsti, ma è altrettanto vero che in altre occasioni, per la concomitanza di festività, l’azienda ha pagato in anticipo e, soprattutto, bisogna dare atto che le spettanze sono sempre state erogate, anche nei momenti più bui. Tanta ‘verve’ – si rivolgono alle sigle – è assolutamente in contrasto con un comportamento quasi letargico, adottato per altri temi».

L’emolumento siderurgico «Senza voler entrare nel merito dell’accordo del 2014, nel caso di Aspasiel completamente disatteso col beneplacito di tutte le sigle sindacali, forse non tutti sanno che i suoi dipendenti (70 nel 2014, circa 40 oggi), diversamente dai restanti 2.300 colleghi di Ast, non percepiscono l’emolumento siderurgico: una voce retributiva che si aggira intorno ai 1.000 euro l’anno. Quest’anomalia era dovuta al fatto che, nonostante Aspasiel lavorasse all’80% per Ast, era partecipata al 50% da Telecom, per cui il contratto di lavoro dei suoi dipendenti era un ibrido».

«Siamo matricole Ast» «Nel tempo Aspasiel ha poi cessato di esistere come entità societaria ed i dipendenti sono diventati a tutti gli effetti matricole Ast, ma l’emolumento non gli è mai stato riconosciuto. Per meglio chiarire il concetto, tale riconoscimento economico viene erogato a tutti i dipendenti, indistintamente da mansione, reparto o inquadramento: lo riceve l’impiegato dell’ufficio del personale, l’operaio dell’acciaieria, il guardiano della portineria. Tutti insomma, tranne i 40 ‘negletti’ dei Sistemi Informativi».

Nodo reperibilità «Se ciò non bastasse, gli stessi lavoratori sono assoggettati ad un trattamento di reperibilità (vitale per la continuità produttiva del sito) assolutamente ridicolo rispetto a tutti i colleghi di Ast. Se un informatico del reparto automazione viene chiamato per intervenire, recepisce una cifra pari a circa 50 euro. Lo stesso intervento da parte di un informatico ex Aspasiel frutta solo 5 euro: in pratica le ore di sonno o di libertà di questi 40 dipendenti valgono un decimo di quelle dei restanti 2.300. Nonostante tali questioni siano state più volte sottoposte all’attenzione dei sindacati – tutti, nessuna sigla esclusa -, gli stessi hanno ritenuto di non dover neanche chiedere spiegazioni all’azienda, i cui vertici, visti i numerosi cambiamenti susseguitisi, probabilmente non sono nemmeno a conoscenza di tali disparità».

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