Goletta dei Laghi: Trasimeno inquinato

La campagna di Legambiente: su cinque punti tre sono contaminati da batteri. Siglato il patto ‘Trasimeno libero dalla plastica’

Condividi questo articolo su

La presentazione dei risultati

Si è conclusa venerdì, con una conferenza stampa per presentare i risultati, la tappa umbra della Goletta dei Laghi, la campagna nazionale di Legambiente – realizzata in collaborazione con Conou, Consorzio nazionale per la gestione, raccolta e trattamento degli oli minerali usati e Novamont – che da tredici anni attraversa l’Italia per monitorare la qualità delle acque, degli ecosistemi e dei territori dei laghi. Da anni sono due i fronti principali del lavoro di campionamento della Goletta dei Laghi: l’inquinamento microbiologico e quello delle microplastiche in acqua e dei rifiuti sulle spiagge.

I campionamenti al Trasimeno

La conferenza A conclusione della tappa sul Trasimeno, venerdì mattina, sono stati presentati i risultati del monitoraggio microbiologico presso il Museo della pesca di San Feliciano di Magione. Su questo fronte, a differenza del passato, la Goletta ha ridotto il numero di campionamenti, concentrandosi su punti che nelle ultime edizioni sono risultati critici, veri e propri ‘malati cronici’ della depurazione. Sono intervenuti alla conferenza stampa, insieme ai sindaci del Trasimeno, Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente, Lucia Coscia, responsabile scientifica Goletta dei Laghi, Brigida Stanziola direttrice Legambiente Umbria, Paolo Stranieri di Arpa Umbria, Aurelio Cocchini, presidente della cooperativa pescatori del Trasimeno e Alessia Dorillo, presidente Trasimeno servizi ambientali.

La campagna «Con la Goletta dei laghi ci occupiamo da oltre dieci anni di preservare e tutelare gli ecosistemi lacustri, anche attraverso il nostro monitoraggio scientifico che individua le principali criticità, come gli scarichi non depurati e inquinanti – ha dichiarato il direttore generale di Legambiente Giorgio Zampetti – Purtroppo ancora oggi riscontriamo ancora diverse situazioni di inquinamento legate ad un servizio di depurazione spesso insufficiente o alla presenza di scarichi fognari abusivi nei fossi e fiumi che finiscono nei laghi. Non è però il solo tipo di inquinamento, come dimostra la nostra indagine sui rifiuti plastici e le microplastiche negli ambienti lacustri, che stiamo portando avanti da alcuni anni: sono situazioni in cui occorre intervenire con urgenza e in maniera risolutiva».

La tappa umbra di Goletta dei Laghi

I risultati Anche quest’anno al Trasimeno la Goletta dei Laghi ha registrato criticità. Su cinque punti campionati, tutti al di fuori delle aree di balneazione, la maggior parte risulta contaminata dalla presenza di Escherichia coli ed Enterococchi intestinali. Inquinata la foce del Fosso Paganico a Castiglione del Lago (PG). Ed è oltre i limiti anche la foce del canale di scarico tra il gruppo di case di Via Marchini civici 4/6 a Passignano sul Trasimeno. Quest’ultimo, in particolar modo, è stato descritto dai residenti ai tecnici della Goletta dei Laghi come assai critico, considerando che, quando piove, scende nel canale ogni tipo di rifiuto. Fortemente inquinata, infine, è risultata la foce del canale di scarico del depuratore tra Tuoro e Passignano, sempre presso Passignano sul Trasimeno (PG).

Inquinamento «Per queste situazioni, evidentemente croniche, sollecitiamo i comuni e gli enti preposti ad individuare in modo puntuale le cause e le responsabilità – dichiara Brigida Stanziola, direttrice di Legambiente Umbria– Sono anni che Goletta dei Laghi segnala gli stessi punti e le stesse criticità che dipendono evidentemente da un deficit di depurazione o da scarichi non collettati o abusivi. Il perdurare di questa situazione, pur non compromettendo la balneabilità delle acque del Trasimeno, rappresenta un rischio per l’intero ecosistema». Legambiente è dunque fondamentale aumentare e migliorare i controlli del territorio anche attivando collaborazioni con le associazioni e i cittadini. Per questo l’associazione invierà ai comuni del Trasimeno, ad Auri e ad Arpa il report dettagliato dei campionamenti, completo dei dati storici da noi raccolti, per invitarli ad un immediato intervento.

La conclusione della campagna in Umbria

‘Libero dalla plastica’ Ma i laghi sono anche una risorsa preziosa per l’Italia, in termini di biodiversità, patrimonio naturalistico, ma anche turismo ed economia delle comunità locali. Per questo oggi è per noi molto importante poter siglare un impegno comune, contro l’inquinamento da plastica e da rifiuti delle acque, con tutte le amministrazioni, in nome di un futuro diverso e più sostenibile del lago Trasimeno. Con l’obiettivo di avviare azioni virtuose per la salvaguardia dello straordinario ambiente del Trasimeno, nasce la proposta di Legambiente Umbria e Arpa Umbria per la firma del protocollo d’intesa ‘Trasimeno libero dalla plastica’, un patto formale tra diversi attori, finalizzato a ridurre drasticamente il consumo della plastica nel comprensorio del Trasimeno, a sottoscriverlo i sindaci del lago, la Cooperativa dei pescatori, TSA e, ovviamente Legambiente Umbria e Arpa Umbria. Il protocollo servirà tra l’altro anche ad attivare azioni di accompagnamento di riduzione della plastica monouso nella ristorazione commerciale, dopo che già molti comuni hanno adottato da anni la buona pratica delle ecofeste (regolamentate da una legge regionale) e degli acquisti verdi nelle mense scolastiche.

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli