Mario Verducci: «Le mie foto nella storia»

Terni, l’80enne che per anni è stato il fotografo delle Acciaierie racconta la sua storia e l’incontro con Papa Giovanni Paolo II

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di Francesca Torricelli

«Se qualcuno mi incontra in giro e mi chiede: ‘Grande Mario, come va?’, io rispondo sempre che ‘va bene, grazie, fin quando ci incontriamo’». Questo ‘giovanotto’ dolce e simpatico è l’80enne Mario Verducci, conosciuto a Terni come ‘il fotografo’. Una vita intera dietro alla fotografia, tanto che i suoi scatti, come quelli a Papa Giovanni Paolo II che custodisce gelosamente in un album, sono entrati nella storia della città.

La storia di Mario Verducci

Mario è nato a Massa Martana nel 1939, «ma con la mia famiglia ci siamo trasferiti a Terni quando avevo 6 anni perché mio padre fu assunto dalle Acciaierie di viale Brin». All’età di 15 anni, il 1° marzo 1954, grazie alla sua passione per la fotografia scoperta in tenera età, anche Mario fu assunto dalle Acciaierie. «Devo tutto ad Antonio Fenati – racconta – colui che mi insegnò veramente il mestiere di fotografo. Grazie a questo lavoro ho girato tutta l’Italia e mezza Europa. Ho conosciuto tante persone, molte delle quali ancora mi vogliono bene, perché come mi ha insegnato mio padre, dovunque vado mi piace lasciare il profumo e mai la puzza».

LE FOTO DELLA VISITA DEL PAPA

Le foto a Papa Giovanni Paolo II

Mario ha lavorato per le Acciaierie per circa 40 anni, «fino al 1995, quando sono entrato a collaborare con il Clt dove lavoravo con i bambini e con i ragazzi. In quei 40 anni sono state tante, purtroppo, le brutte esperienze, come quando mi chiamavano di notte per andare nello stabilimento a fare le foto a qualche incidente sul lavoro. Quelli erano davvero gli scatti che speravo di non fare mai. Ma fortunatamente ci sono stati anche dei momenti belli ed emozionanti, come quando venne in città Papa Giovanni Paolo II. Era il 19 marzo 1981 e fu invitato dall’allora Vescovo Santo Quadri a far visita a Terni e agli operai dell’Acciaieria. Arrivò in elicottero la mattina presto, visitò lo stabilimento e dopo un confronto con i sindacalisti pranzò con gli operai nella mensa dello stabilimento. È stata una giornata stupenda, poterlo conoscere, stringergli la mano, parlarci e, ovviamente, scattargli tante foto, sono cose che non dimenticherò mai».

«Lasciare qualcosa»

Ma Mario Verducci non è stato solo un fotografo industriale. Ha collaborato con quotidiani come Il Messaggero e La Nazione, è stato per anni il fotografo ufficiale della Ternana Calcio e della ‘Panini’ per gli album delle figurine dei calciatori. «Ho 6 titoli italiani di fotografia industriale e 1 europeo sulla natura», ricorda infine Mario. «Quest’ultimo l’ho conquistato grazie a delle foto scattate nella periferia di Basilea, dove ero in visita ad alcuni parenti. C’era la neve e decisi di uscire a fotografare quello spettacolo. Il fratello di mio cognato rimase a bocca aperta riguardando le immagini e mi consigliò di portarle a Bergamo dove stavano organizzando una mostra sulla natura. Lì vinsi 700 euro, ma a me sinceramente non interessano i soldi, quello che mi interessa è lasciare qualcosa, per quando non ci sarò più. Questa è la cosa più bella».

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