Nuovo angiografo per l’ospedale di Foligno

Novità per la struttura di emodinamica: consentirà l’esecuzione delle coronagrafie e delle angioplastiche con diagnosi più accurate

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Un angiografo di ultima generazione per la struttura di emodinamica del ‘S. Giovanni Battista’ di Foligno per circa 700 mila euro, cofinanziati da fondi ministeriali e regionali: consentirà l’esecuzione delle coronagrafie e delle angioplastiche con maggiore efficienza e diagnosi più accurate.

Oltre 1000 esami l’anno

Maurizio Scarpignato è il responsabile della struttura di cardiologia interventistica: «La Cardiologia dell’ospedale di Foligno – spiega – è da sempre in prima linea nel garantire una risposta di alta specialità alle esigenze di salute della popolazione. In quest’ottica ha attivato, sin dal 2003, la struttura dipartimentale di emodinamica che garantisce la terapia di scelta nel trattamento della cardiopatia ischemica. Questa attività ha fatto registrare negli anni una notevole crescita tanto che l’ospedale di Foligno è stato riconosciuto, insieme alle due aziende ospedaliere di Perugia e Terni, centro hub per la rete dell’infarto, centro cioè a cui devono afferire 24 ore su 24 tutti i pazienti affetti da infarto cardiaco, che devono essere trattati nel più breve tempo possibile attraverso le cosiddette angioplastiche primarie. L’emodinamica di Foligno ha una media di oltre 1000 esami totali all’anno, di cui circa 450 angioplastiche totali e 150 angioplastiche primarie».

Sicurezza e qualità

L’attività interventistica è ovviamente un’attività di alta specialità che si avvale ed è supportata dall’alta tecnologia. Alla base di questa c’è proprio l’angiografo: «Nell’ottica dell’innovazione tecnologica – le parole del direttore generale della Usl Umbria 2 Imolo Fiaschini – e con la finalità di fornire un servizio sempre migliore all’utenza, abbiamo stanziato importanti risorse per acquisire il nuovo macchinario che garantirà più efficienza, più sicurezza e più qualità. Il nuovo angiografo assicura infatti, attraverso una significativa riduzione di radiazioni, una più alta risoluzione di immagine, una maggiore velocità di movimento e studi più accurati attraverso software innovativi. Sarà quindi in grado di soddisfare e sostenere le evoluzioni future di questa disciplina scientifica e permetterà anche uno sviluppo del servizio di elettrostimolazione – conclude – che si occupa degli impianti dei pace maker».

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