Perugia, caso Agriflor: veleni contro la giunta

Pd e M5S abbandonano l’aula per protestare contro il rinvio in commissione. Per Mori (Pd) si tratta della «ennesima torbida pagina di cattiva democrazia»

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Volano stracci in consiglio comunale e, lunedì pomeriggio, la seduta finisce con Pd e Movimento 5 stelle che, per protesta, decidono di abbandonare l’aula.

Vicenda Agriflor L’oggetto del contendere, la questione che ha scaldato tanto gli animi, è stata la presentazione della relazione finale sulla vicenda Agriflor da parte della consigliera Rosetti, che merita di fare un passo indietro per essere raccontata. L’azienda di Villa Pitignano, specializzata nel recupero dei rifiuti non pericolosi attraverso un processo di compostaggio volto alla produzione di fertilizzanti destinati all’agricoltura e non solo è da anni al centro delle polemiche e di recente sotto inchiesta da parte della magistratura per gestione di rifiuti al di fuori dell’area autorizzata dalla provincia, in particolare un’area di interesse agricolo.

La relazione In commissione controllo e garanzia la Rosetti ha parlato di una «evidente incompatibilità tra la destinazione urbanistica della zona destinata all’impianto ed il tipo di attività industriale di Agriflor certificata anche dai dirigenti comunali che, tuttavia, nel 2000 si sarebbero contraddetti dichiarando la conformità urbanistico-edilizia dell’impianto cui è seguita, da parte della Regione, l’autorizzazione alle emissioni in atmosfera ed ulteriori autorizzazioni da parte della Provincia nel 2006 e 2016». Dall’analisi degli atti la Rosetti ha ribadito che le condotte amministrative citate hanno permesso ad Agriflor di avviare a Villa Pitignano un’attività industriale «non compatibile col piano regolatore ed in contrasto con la destinazione dell’area a zona di particolare interesse agricolo».

Un impianto illegittimo, secondo la capogruppo del M5S, che aggraverebbe la compromissione di luoghi già gravati da danni ambientali e con una gestione dei rifiuti non conforme alla normativa in vigore. Ma di fronte a una situazione tanto ingarbugliata con pareri contrastanti, emessi negli anni anche dallo stesso Comune, dopo un anno di lavori e di audizioni e con una relazione che godeva dell’appoggio anche di parte della stessa maggioranza, in comune lunedì pomeriggio la relazione è stata respinta e rinviata in commissione con con 14 voti a favore e 13 contrari, l’opposizione più il consigliere Cenci.

Polemiche Una prassi che va contro il sistema democratico, ha accusato la Rosetti che, assieme ai consiglieri del suo partito e a quelli del Pd, ha deciso di abbandonare l’aula prendendosela con la consigliera Angela Leonardi che aveva proposto il rinvio. «Respingiamo – affermano i consiglieri di maggioranza Luciani, Castori, Perari, Traccheggiani, Felicioni, Marcacci, Mignini, Nucciarelli e Pittola – l’approccio giustizialista del M5S volto a trasformare la commissione controllo e garanzia in un’aula di tribunale. La verifica della legittimità degli atti amministrativi attiene al Tar mentre è compito dei consiglieri esercitare l’attività politica».

La presidente Ma a difendere l’operato della commissione da lei presieduta è stata anche la consigliera Emanuela Mori che descrive l’atteggiamento della maggioranza come «l’ennesima torbida pagina di cattiva democrazia». «Oggi, si pensa per questioni inerenti meramente alla tenuta della maggioranza, i consiglieri vicini al vice sindaco che condividevano la relazione, hanno chiesto di rinviarla in commissione. Questo comportamento ci è parso quanto meno anomalo se non improponibile poiché la relazione non è un ordine del giorno e non può essere integrata, ma è risultato finale degli approfondimenti svolti durante i lavori della commissione» commenta la consigliera Emanuela Mori ricordando che, in campagna elettorale, la stessa maggioranza esprimeva tutto il proprio sostegno ai cittadini di Villa Pitignano mentre oggi si affrettava a respingere la relazione.

Il rinvio «Quanto accaduto oggi è molto grave per la democrazia e la rappresentanza delle minoranze in consiglio comunale – prosegue la Mori –  è sufficiente una mozione ottenuta a colpi di maggioranza per vanificare giornate intere di lavoro. Il gruppo consiliare del Partito Democratico si augura che la prossima seduta utile del consiglio comunale abbia all’ordine del giorno la relazione della consigliera Rosetti e che il rinvio votato oggi dal consiglio comunale perda di valore poiché, alla luce di quanto sopra, è priva di qualsiasi effetto una riproposizione in commissione di questa pratica».

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