Prc: «Privatizzazioni e divieti: è la giunta»

Terni, Rifondazione Comunista va all’attacco della giunta-Latini: «Vuoto di idee e di progetti»

Condividi questo articolo su

di Lorenzo Carletti
Segretario Rifondazione Comunista Terni

Come ampiamente promesso, l’amministrazione Latini sta procedendo a passo di parata, trascinando la città di Terni nella cerchia delle amministrazioni leghiste, tra svolte securitarie e privatizzazioni.

Oltre la retorica giustizialista e securitaria con la quale si pretende di piegare la percezione pubblica cittadina, rimane il vuoto di idee e progetti, la gestione del dissesto, la perdita di importanti risorse per il territorio. In mezzo, tra le altre, ci sono le ordinanze anti-accattonaggio ed i regolamenti per l’edilizia popolare che certificano la tragica assenza di programmazione in merito alla gestione delle emergenze sociali. Nel frattempo si lavora alla svendita della multiutility pubblica Asm al colosso dell’incenerimento Acea.

L’ordinanza anti accattonaggio emessa da sindaco non è altro che un manifesto perbenista che punta a solleticare gli istinti para-razzisti, spettacolarizzare la repressione, trasformare in ‘decoro’ il degrado delle esistenze povere e non assimilabili nella città vetrina. Un ‘decreto sicurezza’ in sedicesimi, denso di vuota retorica che si sostituisce a complessi interventi mirati, strategie ed investimenti per potenziare la vivibilità della città. Nessuna risorsa economica ed organizzativa per monitorare attentamente zone della città concretamente sensibili. Nessun impegno da parte della giunta a convocare permanentemente il comitato per la sicurezza, coordinando la prefettura, la forza pubblica e municipale e concentrare gli sforzi in quelle aree, non solo geografiche, a maggior tasso di delinquenza e malaffare.

Un concetto di sicurezza basato esclusivamente sulla repressione di soggetti assolutamente deboli, pompata da pregiudizio razziale ed allarmismo esasperato. Una retorica che crea la cultura del ‘reato di povertà’ individuando sopratutto nelle minoranze africane la causa unica del degrado e del senso di insicurezza.

Utilizzare la polizia municipale per reprimere l’accattonaggio è una misura speculativa ed inutile. Accattonaggio e vagabondaggio sono problemi di natura sociale e come tali vanno affrontati, realizzando concrete politiche per la marginalità sociale ed impiegando invece la forza municipale nel contrasto dell’abusivismo edilizio o dei troppi reati ambientali che deturpano il territorio cittadino, quasi sempre nel totale disinteresse delle istituzioni.

Occorre contrastare lo spaccio e combattere le reti della delinquenza organizzata che generano quella microcriminalità che indigna l’opinione pubblica e che troppo spesso distrae dal problema del radicamento di reti malavitose organizzate ed operanti nel territorio. Reti che hanno in pugno il mercato della droga e che soddisfano la domanda di tanti giovani ternani.

Terni ha bisogno di investimenti in materia di edilizia pubblica, case popolari per chi ne ha necessità e per chi ne ha diritto, partendo da un principio di necessità materiale e non solo di cittadinanza. La scelta di elevare a quindici anni il requisito di cittadinanza per l’accesso in graduatoria, non modifica né risolve la pericolosa emergenza abitativa e sociale, ma è un odiosa discriminazione.

L’unica regola che andrebbe imposta è la realizzazione di un grande piano abitativo in grado di assorbire la domanda di alloggi, eliminare la competizione e la speculazione nel settore privato, bloccare immediatamente le procedure di sfratto per morosità incolpevole, investire nel monitoraggio e nella riacquisizione del patrimonio caduto in obsolescenza oppure concesso a chi non ne ha effettivo bisogno.

Sviluppo edilizio e riqualificazione urbana sono priorità su cui la giunta si è lasciata rapinare dal governo nazionale Lega-5Stelle decine di milioni di uro derivanti dal ‘Bando periferie’, imponendo il congelamento col silenzio imbarazzante della maggioranza locale. Una maggioranza che invece ha ben chiaro come colpire ulteriormente ricchezza e servizi ai cittadini, apprestandosi a svendere la società multiservizi Asm.

Un processo di privatizzazione già programmato dalla passata amministrazione targata Pd, che segna una splendida continuità della giunta Latini con quella precedente e che fa ‘carne di porco’ della roboante narrazione del cambiamento. Svendere per fare cassa ed alleggerire l’esposizione del Comune. Privatizzare secondo una logica esclusivamente profittevole che sposta il controllo della gestione dei rifiuti, della distribuzione energetica e delle infrastrutture strategiche dalle mani dei cittadini ternani alle multinazionali dell’incenerimento. La riorganizzazione delle quote azionarie presuppone una predominanza del privato che, attraverso la ricollocazione di Acea, stravolgerà l’orientamento strategico di Asm.

Battersi per il consolidamento del carattere pubblico dei servizi significa difenderli dalla logica del profitto, garantire il reinvestimento degli utili, impedire che venga espropriato il potere decisionale e l’identità, la visione ed i valori di riferimento del territorio. Occorre mettere in campo la più dura delle opposizioni possibili per contrastare culturalmente e politicamente la deriva reazionaria e repressiva espressa da tali misure anti-sociali. Bisogna opporsi ad ogni logica di dismissione e depauperamento del complesso dei servizi pubblici essenziali, ridefinire un’idea di città solidale, ad alto valore e legame sociale, coerente con i bisogni reali di tutte le categorie, partendo dalla difesa e dal rilancio degli asset pubblici, dall’impegno per la riqualificazione ambientale del territorio, per un piano di investimenti che crei lavoro ed occupazione specialmente per le giovani generazioni costrette a guardare oltre Terni per poter immaginare un futuro dignitoso.

Esprimiamo piena condivisione delle ragioni espresse da Anpi in riferimento alle prese di posizione del sindaco: una vergognosa legittimazione di associazioni apertamente fasciste e nostalgiche della Repubblica Sociale, responsabile della criminale guerra civile con cui i nazi-fascisti hanno macellato questo paese. Rifondazione Comunista rilancia la necessità di una grande opposizione sociale e politica alla giunta Latini: serve un’alternativa radicale alla desertificazione morale e materiale che Lega e centrodestra stanno infondendo a questa città.

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli