Sangemini, il piano il 19 in Confindustria

Intanto i lavoratori scioperano un’ora per ciascun turno: «La battaglia per difendere lavoro e produzioni è appena iniziata»

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Alla Sangemini venerdì è iniziato lo sciopero (un’ora per ciascun turno) dichiarato dai sindacati Flai Cgil, Fai Cisl, Uila Uil e dalle rsu dopo l’assemblea di martedì scorso. L’obiettivo è quello di far capire ad azienda e istituzioni «che il tempo delle incertezze è finito e che nessuno può accettare che si mettano a rischio i posti di lavoro e che si vada verso un ridimensionamento dello stabilimento delle acque minerali». Intanto – è l’annuncio – l’incontro presso la Confindustria di Terni per la presentazione del piano di sviluppo da parte dell’azienda, si terrà il 19 settembre alle ore 11. Un passaggio ritenuto da tutti fondamentale.

I timori

I principali timori sono legati alla possibilità che 30 persone – su un totale di circa 90 dipendenti – finiscano in cassa integrazione e ci siamo spostamenti di mansioni poco comprensibili. Sulle acque i maggiori dubbi riguardano Fabia, Auta, Grazia e Amerino. Sindacati e lavoratori chiedono stabilità e prospettive per un sito così importante, attraverso piani seri di sviluppo. «Pessina, se ci sei batti un colpo – dicono le sigle fuori dai cancelli -. Cos’è cambiato da quando sei venuto qui, rimboccandoti le maniche e facendo promesse? Abbiamo già fatto tanti sacrifici in una fase difficilissima per questa azienda, quella del fallimento. Ora basta. Tutti diano una mano, a partire dal governo».

«Si tuteli il lavoro»

Al presidio di venerdì, contestuale allo sciopero, sono intervenuti Michele Greco e Paolo Sciaboletta per la Cgil, Simone Dezi per la Cisl e Daniele Marcaccioli per la Uil. Presente anche il sindaco di San Gemini e senatore, Leonardo Grimani, che ha assicurato tutto il proprio impegno perché il sito «fondamentale per tutto il territorio» torni ad avere prospettive di sviluppo certe.

La Cisl

«Vogliamo un piano di rilancio per i marchi storici della Sangemini, risposte certe per i lavoratori e strategie di vendita mirate – afferma Dezi – per questo abbiamo indetto oggi questo sciopero. Servono investimenti mirati a diversificare le produzioni, come linea vetro e beverage, al fine di mantenere i livelli occupazionali e il salario dei lavoratori».

La Cgil

«La proprietà – dice Sciaboletta – è latitante da mesi, rifiuta ogni confronto con le rappresentanze dei lavoratori e ha totalmente disatteso gli impegni presi al momento dell’acquisto dell’azienda. Finora si sono limitati a far girare la voce all’interno dello stabilimento di una cassa integrazione che riguarderebbe circa un terzo dei dipendenti. Nulla di più. Un simile comportamento è inaccettabile».

La Uil

Per Marcaccioli «occorre ripartire dagli impegni rimasti sulla carta nell’accordo del 2014, dove la proprietà si era impegnata nel rilancio dello stabilimento sia in termini di milioni di bottiglie vendute che di salvaguardia occupazionale, anche attuando una politica di vendita di acqua a chilometri 0, tanto sbandierata dall’azienda e mai realizzata. In un territorio questo – aggiunge il segretario regionale Uila Uil – dove la crisi non è mai passata, come tutti i dati testimoniano impietosamente, non possiamo permetterci la perdita di altri posti di lavoro».

La Regione convoca l’incontro

«Un incontro con tutte le parti interessate al fine di avere certezze circa gli impegni assunti dalla proprietà di Acque Sangemini quale condizione necessaria a garantire continuità produttiva, valorizzazione dei marchi e sviluppo occupazionale». Questo l’obiettivo della Regione Umbria – in campo il vicepresidente della Regione Fabio Paparelli e l’assessore all’ambiente Fernanda Cecchini – con la convocazione di istituzioni e sindacati per lunedì 24 settembre: niente lettera alla proprietà.

«Rilanciare i marchi»

A palazzo Donini si ritroveranno le organizzazioni sindacali, le Rsu aziendali e i sindaci di Montecastrilli, San Gemini e Acquasparta: «La Regione – riporta la nota diffusa – in quanto sottoscrittrice dell’accordo del 2014 e autorità competente per la concessione dello sfruttamento delle acque ha, attraverso il tavolo regionale, svolto una puntuale attività di monitoraggio rispetto ai contenuti dell’accordo. È necessario che si dia seguito alle previsioni dell’accordo del 2014 con un piano industriale in grado di rilanciare marchi, produzione e presenza sul mercato delle acque minerali».

Liberi e Uguali

‘Liberi e Uguali’ Terni esprime «vicinanza e sostegno ai lavoratori Sangemini di nuovo costretti a forme di mobilitazione e sciopero per difendere il proprio posto di lavoro. Si rimette in discussione il futuro di un’azienda che rappresenta un valore economico, ma anche storico-culturale, per tutto il territorio. Un’azienda che non riesce ad essere pienamente valorizzata nelle sue capacità produttive e di posizionamento sul mercato, considerando la qualità del prodotto ed il valore simbolico che i marchi associati possono rappresentare,soprattutto in un epoca in cui l’attenzione alla salubrità è sempre più forte. ‘Liberi e Uguali’ sostiene le battaglie dei lavoratori, con le proprie rappresentanze a partire dal consigliere regionale Attilio Solinas che sarà a disposizione nelle aule del consiglio regionale e nei luoghi di lavoro per quanto sarà necessario».

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