L’invito per Bandecchi: «Rimettici la faccia»

Ternana, Ranucci lascia il posto nel direttivo di Lega Pro per maggiori impegni con l’università: più ‘peso’ per Tagliavento. I tifosi chiedono al ‘patron’ di rifarsi vivo

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La Ternana sta riuscendo in un’impresa che, francamente, era davvero complicato da ipotizzare ad inizio settembre. Ovvero far peggio – in proporzione alla forza della squadra, i cosiddetti ‘top’ rossoverdi non stanno facendo granché – della già disastrosa stagione 2017-2018 culminata con la retrocessione in serie C: in tutto ciò, a poche ore dalla clamorosa eliminazione dalla coppa Italia per mano della Viterbese, la società di via della Bardesca lancia una sorta di comunicato ‘preventivo’ per – in sostanza – «rimarcare l’impegno e la passione che l’università Niccolò Cusano intende mettere nel presente e nel futuro». Al centro dell’attenzione il presidente Stefano Ranucci e il ‘patron’ Stefano Bandecchi: c’è qualcuno che richiede un suo passaggio in città per «rimetterci la faccia».

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Ranucci e il direttivo di Lega Pro

Ranucci con Alessio Foconi

Al di là dell’operazione – già in quella circostanza Ranucci aveva annunciato che sarebbe stato via per un po’ di giorni – c’è un altro aspetto che allontanerà un po’ il 55enne (saranno 56 mercoledì prossimo) dal mondo rossoverde, vale a dire la nomina (dicembre) a presidente del CdA dell’università: «Dovrà necessariamente – la nota del club – essere più presente nel campus di Roma per l’ordinaria amministrazione e all’estero per seguire i vari progetti internazionali. Questo comporterà necessariamente la decisione di lasciare l’incarico nel direttivo della Lega Pro». L’ingresso c’era stato in via ufficiale lo scorso 6 novembre. Nota pubblicata per «precisare, a scanso degli equivoci che potrebbero verificarsi».

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La gestione Ternana

Alessandro Calori con Paolo Tagliavento

Per quel che concerne il mondo rossoverde avrà più spazio di manovra – in assenza del dirigente romano – Tagliavento: «Le attività di coordinamento del presidente, nei periodi di assenza dello stesso, saranno ricoperte dal club manager che, dal suo ingresso in società, ha sempre seguito al fianco del dottor Ranucci il lavoro di gestione della stessa. Ci tiene poi a precisare che ci sarà sempre un costante contatto con lo staff tecnico e con tutti i quadri della società che periodicamente saranno anche presenti a Roma per confrontarsi sugli aspetti amministrativi in quanto Ranucci mantiene ovviamente la carica, con i relativi poteri di firma. Inoltre continuerà a mantenere in prima persona tutti i rapporti istituzionali in Umbria e sicuramente assisterà a tutte le partite allo stadio Liberati e in trasferta ogni qual volta sarà possibile». Bene.

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«Bandecchi, rimettici la faccia»

Stefano Bandecchi (foto Mirimao)

E Stefano Bandecchi? L’imprenditore livornese – in più circostanze – ha ribadito che lui si presenta quando le cose vanno male. Beh, siamo nel periodo giusto allora dopo i vari stravolgimenti che hanno caratterizzato l’ultimo periodo. E allora c’è chi gli chiede di rifarsi vivo: «Ad inizio stagione – la nota del gruppo Solo le Fere – le abbiamo riconosciuto sia il fatto che abbia rispettato la parola data sul ritorno al nome originale della squadra, sia l’impegno economico profuso per allestire una rosa in grado di provare a risalire subito in Serie B. Purtroppo nel calcio questo non è sufficiente perché le variabili sono molteplici e anche la battaglia legate, che ha giustamente intrapreso, può aver condizionato. Ora però – scatta l’invito – caro Bandecchi, bisogna davvero che ci rimetta la faccia. Si é definito un guerriero… bene, chi ha a cuore le sorti rossoverdi non guarda solo al presente ma va oltre. Questo silenzio è più assordante di mille parole e da adito a molte voci e illazioni. Vorremmo conoscere i programmi futuri che lei intende perseguire per il bene dei nostri amati colori». Palla a Bandecchi. Il primo obiettivo stagionale – il più rilevante – sembra essere già sfumato (la leadership del girone, a meno che il Pordenone non ceda e anche parecchio), la coppa Italia è andata nel peggiore dei modi. Per il resto la classifica è corta, c’è ancora tempo per svegliarsi.

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