Terni, centri giovanili: «Il Comune ci ascolti»

L’appello al confronto delle associazioni ‘sfrattate’ da palazzo Spada. Gentiletti (Senso Civico) e Simonetti (M5S) all’attacco

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L’assemblea di venerdì sera al Caos, molto partecipata, è arrivata ad una prima sintesi: chiedere un incontro urgente al sindaco Leonardo Latini e alla seconda commissione consiliare, per cercare di avviare un confronto nel merito della questione. Le associazioni giovanili (ma non solo) di Terni si mobilitano rispetto alla decisione di palazzo Spada di ‘sfrattarle’ dai locali di proprietà comunale, ora utilizzati a canone agevolato, ed intanto arrivano anche le prime reazioni politiche.

Soldi e ideologie

«Sul fronte delle politiche giovanili questa amministrazione si approccia goffamente con il piglio dell’esecutore fallimentare – commenta il consigliere comunale di M5s, Luca Simonetti – come se queste politiche fossero, solamente questione di immobili, di soldi, di sacrosanti bandi, di agibilità, questo ignorando totalmente il tessuto sociale del territorio e delle sue esigenze. Registriamo la mancanza di umiltà e della voglia di confrontarsi di chi sta amministrando con l’atteggiamento tipico di chi vuol gettare in mare i figli con l’acqua sporca, lavandosi la coscienza con la storia dei debiti e magari togliendosi nel frattempo qualche sassolino ideologico dalle scarpe».

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«Ci sono i fondi europei»

Secondo Simonetti, se qualcuno «si è candidato a governare la città per ripeterci in continuazione il loop del: ‘non possiamo fare nulla perché non ci sono i soldi’ e dopo 6 mesi non ha ancora neanche provveduto ad istituire un ufficio di europrogettazione per reperire risorse là dove ci sono, o si tratta di incompetenza o ci sta prendendo in giro. Vigileremo e lo faremo con doppia attenzione, sia su questo fronte, sia su quello che si sta aprendo fra comune ed associazioni con i prossimi bandi».

Il coinvolgimento

Ad intervenire sul tema è anche il consigliere comunale di Senso civico, Alessandro Gentiletti, che venerdì ha preso parte all’assemblea. «L’amministrazione – afferma – ha preso una decisione cosi drastica senza coinvolgere chi fino ad ora ha gestito questi centri. Sono luoghi eccellenti di accoglienza, di incontro, di socialità e creatività, senza costi per il Comune. Sono a disposizione per difenderli e tutti, al di là del colore politico, dovremmo farlo, soprattutto perché sono utili alla città. Spero che l’amministrazione ascolti le tante esperienze positive e torni sui suoi passi. La grande partecipazione all’assemblea spontanea è la prova che sono una risorsa per tutta la città».

Il Pd

«Il gruppo consigliare – la nota del capogruppo Francesco Filipponi – del Partito Democratico ritiene grave la decisione della giunta comunale relativa al superamento dell’esperienza dei centri giovanili. Non si tratta in questo caso della correttezza dell’iter amministrativo perseguito, ma della scelta politica che rifiutiamo con forza. La mobilitazione che si sta sviluppando in questi giorni, che condividiamo risulta assolutamente giusta e necessaria. Oltre a condividere l’azione dei ragazzi e delle ragazze ternane, ne attiveremo una nostra per dare risonanza alla necessità di rivedere questa scelta sbagliata. Non si può non tenere conto di tanti anni di esperienza che i centri giovanili hanno rappresentato per il Comune di Terni, garantendo un luogo sicuro di aggregazione, ma anche punto di riferimento per ragazzi più fragili o meno fortunati. Il superamento di questo modello, semplicemente per mettere sul mercato i beni comunali senza una progettazione, rispecchia quanto avvenuto in questi mesi ovvero una concertazione sulle scelte politiche praticamente nulla. Pertanto chiediamo all’amministrazione di rivedere questa politica tesa nuovamente solo a penalizzare le fasce meno protette della cittadinanza ternana, tenendo conto dei bisogni veri e reali di tante famiglie e di tanti giovani».

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