Terni, debiti mense: frizioni continue

Nuovo confronto in terza commissione tra Piacenti D’Ubaldi e le opposizioni. Moscatelli: «Fatture contestate? Non ho controllato»

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Maria Rosaria Moscatelli ed Enrico Melasecche

Maria Rosaria Moscatelli ed Enrico Melasecche

Terza commissione consiliare di Sandro Piermatti, Piacenti D’Ubaldi e dirigenti del Comune, nuovo round. Giovedì mattina ancora un confronto sulla refezione scolastica – del tema si è parlato anche mercoledì pomeriggio in consiglio comunale – e, in particolar modo, sull’annosa questione legata ai debiti fuori bilancio per oltre un milione e 700 mila euro. E, come di consueto, poca liaison tra le opposizioni e l’assessore al bilancio:  «Al solito non ha risposto a nulla, solo ovvietà», l’attacco di Melasecche (IlT).

I punti cardine, in attesa del nuovo bando, sono quelli legati al rinnovo da 3,6 milioni di euro del 2013, al destino delle rette versate dai genitori e alle fatture contestate – tema su cui spinge molto De Luca del M5S – nel periodo preso in considerazione. Presente nella circostanza colei che firmò l’atto tanto discusso, il dirigente Maria Rosaria Moscatelli, che ha risposto inoltre sul cambio d’incarico avvenuto in tempi recenti, perché c’è chi pensa che sia legato proprio alla problematica refezione: «La variazione – ha spiegato – dell’incarico da dirigente fa parte del riorganizzazione del sistema lavoro. Le rette versate? Le ‘partite di giro’ – in risposta a De Luca – non sono agibili nel contesto del bilancio comunale. Il sistema di entrata e uscita non sono compensativi. Eventuali fatture contestate? Non ho fatto verifiche in merito».

dubaldi-virili-moscateliIl riconoscimento Piacenti D’Ubaldi ha ‘punzecchiato’ De Luca invece durante il suo intervento: «Ho idea – le parole dell’assessore – che non tutti abbiano conoscenza delle norme sui debiti fuori bilancio, continuiamo a parlare degli stessi argomenti ormai da settimane e allora ve lo spiego. Ci sono tutti i crismi purché quelli in riferimento alle mense siano riconosciuti, perché come è stato dimostrato i pasti sono stati consumati dai bambini e la prestazione è stata fornita. Sul piano formale, a livello di norme, ci sono le caratteristiche per procedere visto che le verifiche effettuate tra pasti fatturati ed effettivamente ‘assunti’: il mancato riconoscimento da parte del consiglio comunale, nel caso, dovrà essere motivato». De Luca gli ha quindi ricordato che «dovete, da legge, consegnare i documenti che stiamo chiedendo da un anno, continuate a nasconderli».

Debiti e palazzo Spada Non solo mense nel mirino dell’opposizione. Piacenti D’Ubaldi allora chiude la mattinata affermando che «l’amministrazione ha chiesto una verifica dello stato dei debiti fuori bilancio in tutti gli ambiti, non solo per le mense. Per quest’ultime abbiamo chiuso di recente, per il resto c’è da attendere. Non posso chiedere al consiglio il riconoscimento del debito fuori bilancio senza un approfondimento tecnico-contabile». Risposta di Todini (‘Il Cammello’) e Melasecche: «Non ha detto nulla, ci risiamo. La verità – ha ‘sentenziato’ – è che tutti sapevano da tempo di questa situazione disastrosa». Gioco delle parti.

Maria Rosaria Moscatelli

Maria Rosaria Moscatelli

Coscienza «La dirigente – il commento di Melasecche – ha fatto richiesta due-tre volte ogni anno per otto anni di seguito agli assessori al bilancio ed alla scuola, oltre che alla dirigente al bilancio di stanziare i fondi indispensabili per  fornitura dei pasti ai bambini nelle mense;la stessa ha quindi chiarito in modo inequivocabile che erano tutti al corrente anche dell’esistenza dei debiti fuori bilancio che nel frattempo aumentavano di anno in anno, a meno che, di fronte alle sue richieste, la giunta «non fosse cosciente delle carte inoltrate», il che pone forti dubbi sulle capacità di costoro di leggere documenti elementari; alla domanda di chiarire se dall’1 gennaio 2016 la stessa dirigente è stata posta nelle condizioni di svolgere il lavoro da dirigente (per cui è retribuita) la stessa conferma di non avere una struttura minima da dirigere, di non avere direttive né obiettivi da raggiungere né da parte del sindaco né da parte della dirigente apicale cui è gerarchicamente sottoposta, il che fa sorgere fortissimi dubbi sulla bontà della seconda riforma del personale visto che manteniamo dirigenti, con stipendi adeguati, senza utilizzarli al meglio delle loro capacità ed esperienze, facendo loro fare quotidianamente quasi nulla; gli assessori licenziati in tronco costavano molto meno; la dirigente non ha mai contestato, a sua memoria, ai due fornitori All Foods e Cns  alcuna fattura né ricorda di aver mai dato l’assenso al pagamento di fatture per interessi e penali per i ritardi rilevanti nei pagamenti».

Disavanzi e numeri E da ciò, secondo il consigliere di ‘IlT’, viene confermato che «la città è stata amministrata a dir poco con estrema leggerezza e che scientemente sono stati falsati i bilanci dal 2008 al 2016 in quanto se quei debiti fossero emersi (da qui l’assoluta opacità nel consegnare documenti e rispondere ai quesiti per mesi e mesi) i risultati di bilancio sarebbe stati ben diversi con disavanzi da ammettere ogni anno rispetto ai pareggi o agli avanzi dichiarati. È tutto questo normale, in un paese normale, in una città normale, oppure chi ha il dover di accertare i danni e le colpe oltre alle volontà di nascondere il tutto per mesi e per anni forse dovrebbe battere qualche colpo? Rimane il problema di procedere nell’iter previsto dalla legge che porterà da qui a Natale il Comune di Terni ad essere uno degli 84 su oltre 8 mila in Italia costretto al disonore di una procedura di predissesto, sottoposto al controllo continuo della Corte dei Conti riservato alle citta inaffidabili ma, soprattutto, quello delle conseguenze pesanti per i cittadini che saranno costretti per molti anni (fino al 2045) per colpa di sindaci ed assessori del Pd a vedere aumentate tasse e tariffe, a vedere ridotti i servizi forniti dovendo pagare ogni anno dei prossimi cinque un importo pari ad oltre cinque milioni da sottrarre agli investimenti ed ai servizi ai cittadini».

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