Terni: «Dopo le bugie, via Piacenti D’Ubaldi»

Enrico Melasecche (IlT) e il M5S chiedono le dimissioni dell’assessore al bilancio per debiti fuori bilancio. La replica: «Si gioca allo sfascio»

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di S.F.

«Piacenti D’Ubaldi ci ha sempre mentito, e non solo a noi. Si deve dimettere perché sapeva benissimo». È solo la prima richiesta, la più veemente, dei consiglieri comunali – Pococacio, Braghiroli, Trenta, De Luca del M5S, Melasecche di ‘I Love Terni’ – che giovedì sono stati protagonisti dell‘avventura a palazzo Spada a caccia della proposta di delibera di giunta comunale sul ‘riconoscimento di legittimità di debiti fuori bilancio relativi al servizio di refezione scolastica’, documento – datato 7 marzo 2016, protocollato ma mai discusso dalla giunta – poi ottenuto nel tardo pomeriggio e che venerdì mattina è stato svelato. «E non è finita qui, ci sono di certo altri debiti che il Comune ha nascosto». Non si è fatta attendere la replica di Piacenti D’Ubaldi e del sindaco Di Girolamo: «Si vuole giocare alla sfascio, si vuole impedire di mettere in sicurezza i conti dell’ente, per dare un futuro al Comune e alla città. Richieste pretestuose da una parte delle opposizioni». Intanto prende corpo l’ipotesi di un contenzioso tra All Foods e palazzo Spada.

Enrico Melasecche

Enrico Melasecche

Occultamento volontario Una proposta di delibera nel quale – all’interno lo schema con i debiti per un 1.723.662, 15 euro verso l’Ati All Foods-Cns – è specificato che è necessario «provvedere al riconoscimento di legittimità dei suddetti debiti fuori bilancio e apportare al bilancio preventivo in corso di approvazione le necessarie variazioni», oltre ad essere presente il parere favorevole di regolarità tecnica e contabile della dirigente – Elena Contessa – attività finanziarie. «Gravissimo – attacca Melasecche in apertura – che ci abbiano occultato volontariamente debiti e fatture. Abbiamo dovuto girare per palazzo Spada dalle 9 alle 18.30 per avere questo documento, protocollato a marzo da un funzionario, Mazzoli: Piacenti D’Ubaldi giovedì è stato attore di discussioni animatissime per non consegnare nulla, era contrario. È ora di rompere questo muro d’omertà che c’è. L’assessore si deve dimettere, ha mentito e ha continuato a farlo, ‘violentando’ oltretutto il funzionario affinché non consegnasse la proposta di delibera. La verità è che si pagano fatture in regime d’amicizia».

MELASECCHE: «D’UBALDI VIA, HA SEMPRE MENTITO. DI GIROLAMO CI SFIDI IN UN CONFRONTO PUBBLICO»

Gli assessori Riccardi e Piacenti D'Ubaldi in commissione lo scorso aprile

Piacenti D’Ubaldi in commissione lo scorso aprile durante la discussione sulla refezione scolastica

La richiesta di confronto Fuoco puntato su Piacenti D’Ubaldi in particolar modo. Ma non è solo l’assessore nel mirino di Melasecche e i consiglieri del M5S: «Il collegio – ha aggiunto Melasecche – dei revisori dei conti precedente ha firmato e certificato che i precedenti bilanci andavano bene. Tutto falso, sono stati presi in giro anche loro: chiediamo che il nuovo sia convocato immediatamente e spieghi tutto ciò che è accaduto». Nel tritacarne giocoforza ci finisce anche Di Girolamo: «Sfido il sindaco, viste le sue dichiarazioni sulla massa di debiti esistente, ad incontrarci per un confronto pubblico: deve spiegare le vere ragioni di questo disastro finanziario».

IL CAPITOLATO D’APPALTO VIGENTE DAL 2008

I peggiori assessori Tutti d’accordo nel condannare l’operato di Piacenti D’Ubaldi. La Trenta ha parlato di una «consapevolezza dei danni fatti e dei debiti fuori bilancio, e forse anche di illeciti nell’aver nascosto tutta questa situazione». E anche per il M5S richiesta di dimissioni: «Ci ha mentito in II° commissione consiliare quando gli è stato chiesto se c’erano dei debiti, di fronte al CoSec: la città sta subendo una ‘guerra di bande’ interna a loro e gli assessori rimasti sono i peggiori. La giunta ha fatto votare, anche ai consiglieri di maggioranza, un bilancio senza dire nulla su questa faccenda».

LA DETERMINA DEL DICEMBRE 2013 SUL RINNOVO CON L’ATI ALL FOODS-CNS

Parte della proposta di delibera

Parte della proposta di delibera

Il buco e il sistema contabile De Luca poi sposta il tiro sui soldi pagati dai genitori per il servizio di refezione. Perché più di qualcosa non conta: «Il buco nascosto non ha fatto altro che aggravare la situazione dell’ente. Fatti del genere, in altri paesi, portano alle dimissioni immediate. In che modo sono stati spesi i soldi posti in bilancio nel 2014? Ci sono le fatture  liquidate, ma non risultano pagamenti nel sistema contabile». Bilancio falsato – così come il Dup – dunque per il M5S: «Questi debiti dovevano essere inseriti nel bilancio d’assestamento del novembre 2015 e in quello consuntivo di aprile di quest’anno. E non è possibile per legge inserirli in quello di quest’anno». Quindi è il turno della Braghiroli: «Non c’è trasparenza in questa amministrazione comunale, dovrebbe essere la base. C’è malafede e incompentenza. Si dimettano».

‘Giallo’ 9 marzo, convenzione e conti La Pococacio entra nei dettagli, specie in riferimento alle ore successive alla proposta di delibera: «Dagli appunti che prendono i segretati abbiamo visto che il 9 marzo era prevista una seduta di giunta, ma fu annullata per mancanza di numero legale come ci ha confermato anche Di Girolamo. Il sospetto è che sia accaduto proprio per non discutere dei debiti fuori bilancio». E i punti interrogativi non finiscono qui: «Dalla delibera – ha proseguito la Pococacio – si evince che il 30 dicembre 2013 (tra l’altro un rinnovo ‘tacito’ in ritardo di mesi, firmato dalla dirigente Maria Rosaria Moscatelli) è stato prorogata la convenzione – senza passaggio in consiglio, specifica – con l’Ati All Foods-Cns per tre anni in riferimento alla refezione scolastica, per 3,6 milioni di euro complessivi, con scadenza 15 dicembre 2016. Per il 2015 era stato impegnato oltre un milione e le cose sono due: o il costo dell’appalto è stato di 2,5 milioni oppure quel milione è stato utilizzato per altro. Non ci sono altre soluzioni». Per quel rinnovo triennale era stata chiesto – da parte del presidente della II° commissione consiliare, il consigliere Pd Filipponi – il parere dell’avvocatura comunale nello scorso settembre. Il vice segretario generale del Comune, Vista, sulla questione diede l’ok.

delibera-debiti-fuori-bilancio-melasecche-de-lucaIl bando Dicembre 2016, da rinnovare. Tutto legato. La Trenta attacca: «Cosa ci mettiamo nel capitolato a questo punto? Ci risulta che ci siano state mancanze nelle procedure per il capitolato e c’è stata una politica al risparmio – cibi non conformi, sottolinea la Trenta – nel servizio di refezione scolastica. Il Comune non sa gestire il servizio, è evidente. Oltretutto leggendo la proposta di delibera ci si accorge che l’amministrazione sapeva da ben prima di marzo dello scenario sviluppatosi».

‘Soluzione’ contenzioso? Un discreto problema, l’ennesimo, per Di Girolamo. Che potrebbe trovare una temporanea ‘soluzione’ nel caso si sviluppi un contenzioso con All Foods: il consiglio, in tal caso, non rinoscerebbe i debiti fuori bilancio della refezione scolastica fino alla decisione – sulla cifra – del giudice. Tutto perché ci sarebbe discordanza tra la richiesta della società ternana e quella riconosciuta da palazzo Spada. E i tempi, in tal caso, si allungherebbero.

Di Girolamo e Piacenti D'Ubaldi

Di Girolamo e Piacenti D’Ubaldi

La risposta del Comune «La plateale richiesta – replicano Di Girolamo e Piacenti D’Ubaldi – di atti di giovedì messa in atto da una parte dell’opposizione, ha partorito un topolino: la diffusione oggi di una bozza di delibera incompleta che, nei suoi contenuti, era già ampiamente nota, che era stata oggetto in primavera di articoli di stampa. La realtà è che si sta utilizzando di tutto per bloccare il riconoscimento dei debiti fuori bilancio, l’approvazione della procedura di riequilibrio finanziario, perché si vuole giocare alla sfascio, si vuole impedire di mettere in sicurezza i conti dell’ente, per dare un futuro al Comune e alla Città. L’Amministrazione Comunale è fermamente convinta di operare nel pieno della legalità e delle precise procedure che regolano il riconoscimento dei debiti fuori bilancio e il riequilibrio finanziario. Quella di marzo è solo ed esclusivamente un atto istruttorio, una bozza di delibera che, come si evince facilmente dalla sua lettura, è incompleta di parti essenziali e di elementi fondamentali. L’Amministrazione Comunale ha chiesto al dirigente dei Servizi Scolastici, così come a tutti gli altri, un lavoro approfondito di ricognizioni di tutti i debiti fuori bilancio inerenti ai rispettivi settori. Un check up certosino che, per le mense scolastiche, è stato ultimato, come è possibile evincere dal carteggio intercorso e dai numeri di protocollo che non vanno utilizzati solo per forzare il dibattito politico, alla fine del mese di settembre 2016. Una ricognizione, quindi, che non poteva essere recepita nel bilancio di previsione approvato a luglio 2016, uno strumento contabile pienamente legittimo. Chiaro dunque che c’è chi in queste ore sta facendo di tutto, anche attraverso richieste di atti e presidi in vari uffici, per paralizzare l’attività dell’Ente. Un modo di procedere che è totalmente diverso da quello di questa Amministrazione Comunale che invece delle assunzioni di responsabilità e della massima trasparenza degli atti che assume, nel rigoroso rispetto dei regolamenti, ne fa una bandiera. Siamo stati chiamati a governare il comune e la città di Terni, e questo faremo, assumendoci l’onere di governo, ad iniziare dalla partita dei debiti fuori bilancio che, come dice il Testo unico degli enti locali, all’art.194 vengono riconosciuti,  non per i desideri di alcuni consiglieri di minoranza, ma in base alla sussistenza di precisi presupposti, ad iniziare dall’acquisizione di bene e servizi in casi di dimostrata utilità ed arricchimento per l’Ente, nell’ambito dell’espletamento di pubbliche funzioni e servizi di competenza». Intanto però «l’esposto sta prendendo forma», parola del M5S.

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