Terni: «Nessuna recita ‘negata’ a scuola»

Gli insegnanti della ‘Garibaldi’ in difesa della preside Mascio. «Vicenda strumentalizzata per fini politici»

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La polemica non si placa. E ora, ad intervenire in merito alla vicenda della presunta recita scolastica natalizia ‘negata’ alla scuola primaria Anita Garibaldi di Terni, sono le insegnanti dello stesso istituto, che prendono le difese della dirigente scolastica, Elisabetta Mascio. «Per annullare una manifestazione – dicono in premessa -, è necessario che una manifestazione sia stata organizzata. Non essendo stata organizzata nessuna manifestazione, si può dire che è stato annullato il nulla».

L’IMAM MIMOUN EL HACHMI: «NATALE A SCUOLA? NESSUN PROBLEMA»

La riunione ‘contestata’

Maria Elisabetta Mascio

In una nota firmata da Maria Teresa Anselmi, insegnante referente del plesso, scritta «a nome e per conto di tutti gli insegnanti della scuola», vengono ripercorsi dall’inizio i fatti. «In data 6 novembre 2018, gli insegnanti della scuola ‘A. Garibaldi’, riuniti per rispettare un ordine del giorno stabilito – si legge -, dedicano una parte della riunione a discutere su un’eventuale manifestazione natalizia che avrebbe coinvolto tutti gli alunni della scuola (si precisa che tale discussione non era all’o.d.g., tuttavia, in considerazione dei tempi ristretti prima del Natale, si è concordato di giungere rapidamente ad una decisione, per poi affrontare gli argomenti previsti). Dalla discussione emergono una serie di proposte, nessuna delle quali raggiunge l’unanimità dei consensi: mercatino di Natale, tombolata, esecuzione di canti natalizi ed infine rappresentazione in cortile di un’ambientazione che ricordi quella tipica dei presepi».

PRESUNTA RECITA ‘NEGATA’, SCOPPIA LA BAGARRE POLITICA

«Nulla di deciso»

Valeria Alessandrini

«Per quest’ultima – continua l’insegnante – si parla di creare scene di vita quotidiana con botteghe, mercati, laboratori artigianali… nessuno ha parlato di ‘quadri sulla vita di Gesù’. Anche per questa proposta non si raggiunge l’accordo, si decide quindi di chiedere il parere della dirigente, molto occupata in altri impegni. Alla richiesta rapida di un parere, la dirigente risponde di non ravvisarne la fattibilità. A questo punto, gli insegnanti, dovendo raggiungere altri colleghi per affrontare gli argomenti all’o.d.g., rimandano la decisione per riflettere meglio sulle diverse proposte e concordare le modalità organizzative, sentito anche il parere dei rappresentanti dei genitori durante i consigli di interclasse che si sarebbero tenuti in data 15 novembre. Nessuna manifestazione è stata annullata, semplicemente perché nulla era stato deciso».

L’ASSESSORE ALESSANDRINI TIRA FUORI LA STORIA, LA REPLICA DELLA PRESIDE MASCIO

«Fini strumentali»

L’imam Mimoun El Hachmi

Poi l’attacco, alla politica. «Con rammarico gli insegnanti prendono atto che la situazione è stata strumentalmente utilizzata per fini che non attengono ai principi che guidano da sempre la nostra scuola. Sono principi dettati dalla Costituzione, ispirati ai valori universali, dichiarati nei nostri documenti ufficiali e condivisi nei diversi livelli di rappresentanza, come sancito dalla legge sull’autonomia scolastica. Nel territorio, la nostra scuola rappresenta un punto di riferimento importante per la scelta di moltissime famiglie residenti in zona e non. La scuola è frequentata da bambini di tutte le provenienze (sociali, etniche, culturali) e l’accoglienza, la tolleranza, il rispetto, l’inclusione sono alla base della mission dichiarata dalla scuola, condivisa e agita da tutti gli insegnanti. Il clamore suscitato in città lascia sbigottiti. Quanto scritto sulla stampa locale e nazionale non corrisponde, né nelle intenzioni, né nei fatti, a quanto accaduto».

Alessandrini nel mirino

Ancora più diretto l’attacco all’amministrazione comunale – visto che la polemica è stata sollevata dall’assessore comunale alla scuola, Valeria Alessandrini – rivolto da un’altra insegnante della direzione didattica Mazzini (di cui fa parte l’Anita Garibaldi), Apollonia Crocetti. «Mi stupisce e mi indigna – scrive in un post su Facebook – che la questione ‘recita di Natale negata’ sia stata alimentata dal nostro locale assessore alla scuola, nonché insegnante di materie letterarie e di storia dell’arte. Essendo parte attiva del mondo scolastico, l’assessore Alessandrini dovrebbe ben conoscere il funzionamento degli organi che lo animano. Spero di non turbarla ricordandole che al dirigente scolastico spetta il ruolo di coordinamento delle istituzioni che costituiscono la base decisionale della scuola: collegio dei docenti, consiglio di interclasse e di intersezione, consiglio di istituto, organi cui spetta il compito di vagliare proposte affinché venga rispettata la mission della scuola».

L’evento al ‘Secci’

«Senza scomodare tanto le fondamenta dell’organizzazione scolastica – continua la docente -, bastava che qualcuno, in Comune, si prendesse la briga di scartabellare tra le richieste ricevute per constatare, ironia della sorte, che alla nostra direzione didattica è stato accordato, come accade da anni, l’uso del teatro ‘Secci’ per l’esibizione del coro natalizio prevista il prossimo 14 dicembre. Nessuno ha rubato il Natale, nessuno ha tolto ai bambini la gioia di una festa che fa parte della nostra tradizione. Qualcuno però ha tentato di rubare al popolo la capacità, e forse anche la volontà, di conoscere e valutare la verità, al fine di strumentalizzarla per non troppo elevati scopi politici. La cosa che più mi rattrista è pensare che ci sia riuscito, avallato da chi invece si sarebbe dovuto battere per difenderla quella verità. E poi conclude: «‘Giù le mani dal Natale!’, avete detto e io rispondo ‘Giù le mani dai bambini… da tutti i bambini!’».

La replica

A stretto giro, via Facebook, arriva la replica dell’assessore comunale alla scuola, Valeria Alessandrini: «Un ringraziamento – scrive – alle insegnanti della scuola ‘Anita Garibaldi’ per aver espresso la propria opinione in totale libertà, confermando l’esistenza di progetti e manifestazioni natalizie che poi, nel corso di una riunione, si è deciso (con mio grande rammarico) di non organizzare più. Mi auguro che a partire dal prossimo Natale si possano organizzare, nel rispetto di tutti i bambini di tutte le religioni, degli eventi che richiamino i reali valori del Natale di condivisione, rispetto e amore». Fine? Macché.

Il comitato ‘Difendiamo i nostri figli – Family day’ di Terni

«Dovremmo essere abituati. Eppure ogni volta rimaniamo basiti dalle vette di assurdità a cui può giungere il politicamente corretto», si legge in una nota del comitato ‘Difendiamo i nostri figli – Family day’ di Terni. «Si avvicinano le festività del santo Natale e zelanti funzionari pubblici acriticamente indottrinati dall’intollerante religione laicista, negano l’autorizzazione a preparare dei quadri viventi che ricordino la nascita di Gesù. Turba le coscienze di chi professa un’altra religione, si dice. Strano però che, quando si accede, al sito dell’istituto in questione tra i vari periodi di chiusura delle attività didattiche risulta, ohibò, proprio il Natale. Logica vorrebbe che tutti coloro che si stracciano le vesti davanti al bambinello dovrebbero assicurare la loro presenza a scuola dal 23 dicembre al 6 gennaio nonché tutte le domeniche visto che tale giorno è, sempre coerentemente, un giorno come tutti gli altri. Peccato per loro ma il Natale, dunque l’esistenza di Gesù di Nazareth, è un fatto storico confermato dalle fonti degli scrittori pagani di quel periodo. Così come non si può negare che tale nascita abbia spezzato in due la storia; infatti in quasi tutto il mondo siamo nell’anno 2018 e non a caso». Il comitato ringrazia «l’Imam di Terni che ha smascherato le ipocrite giustificazioni a tale divieto, ma già eravamo certi che chi opera è una forma di laicismo ottuso; una minoranza che ci ritiene una massa da rieducare. Stupisce che invece, in molte scuole si celebri Halloween, festa celtica di origini oscure o si insegni yoga o meditazione trascendentale che sono, in origine, pratiche religiose».

Sinopoli e Vulcano (Flc Cgil) attaccano l’assessore

«Quello che è accaduto in questa vicenda è di una gravità inaudita», commenta Francesco Sinopoli, segretario generale Flc Cgil. «L’assessore all’istruzione del Comune di Terni esprime una concezione padronale e proprietaria delle istituzioni e della scuola, che pensa di poter utilizzare al servizio della campagna elettorale del proprio partito. Un’idea incompatibile con il dettato costituzionale e con la democrazia in genere». Sulla vicenda interviene anche il segretario generale della Flc Terni, Marco Vulcano: «Il sindaco di Terni, Leonardo Latini, dovrebbe revocare immediatamente il mandato dell’assessore Alessandrini e dire ai ternani se anche gli altri assessori rispondono prima al proprio partito e poi ai cittadini. Sarebbe utile saperlo. L’istituto scolastico al centro della polemica è un autentico fiore all’occhiello dell’istruzione pubblica di qualità. Una scuola esemplare da ogni punto di vista, con tanti iscritti e una importante presenza di migranti perfettamente integrati. Attaccare questo esempio virtuoso, per chi pensa di costruire il proprio consenso sull’odio e su fantomatiche contrapposizioni identitarie, è evidentemente strategico, e per farlo non si sono risparmiati nemmeno i bambini, catapultati al centro di una vicenda tutta ideologica che di certo non rende la didattica più serena».

Virginio Caparvi

‘Catenaccio’ della Lega sulla Alessandrini

A fronte della richiesta di dimissioni da parte della Flc Cgil, la Lega ‘blinda’ l’assessore. Il segretario regionale del partito, Virginio Caparvi, e quello ternano Federico Cini esprimono infatti «grande fiducia nel lavoro di Valeria Alessandrini per ciò che ha fatto e ciò che farà nei prossimi mesi. Approviamo l’operato dell’assessore che anche in questa occasione non ha mancato di difendere ciò che noi riteniamo vada difeso: la nostra  identità, le nostre tradizioni, il nostro credo, non religioso, ma culturale. Chi si nasconde dietro dei chiarimenti di metodo – affermano Caparvi e Cini – di fatto sta avvalorando la questione di merito. L’assessore Alessandrini ha agito in difesa di certi valori per cui il nostro partito si è sempre battuto e sempre continuerà a battersi».

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