Terni, Nevi (FI): «Ast distratta su ambiente»

Il capogruppo in consiglio regionale: «Evitare che il mancato rispetto delle regole produca danni ambientali alla città». I sindacati chiedono incontro a Catiuscia Marini

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L’operazione – che aveva visto impegnati i carabinieri del Nucleo operativo ecologico (Noe) di Perugia, insieme a personale dell’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente (Arpa) dell’Umbria – aveva portato, a febbraio di quest’anno, alla denuncia di due dipendenti della ThyssenKrupp Ast di Terni (allora si era parlato di un dirigente ed un responsabile delle procedure relative allo smaltimento dei rifiuti) alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Terni.

L’Aia Le due persone erano ritenute responsabili di violazioni alle prescrizioni dell’Autorizzazione integrata ambientale (Aia). In particolare, spiegano i carabinieri del Noe, «il controllo, che rientra nella continua azione di prevenzione alla commissione dei reati in danno all’ambiente che il comando carabinieri per la tutela dell’ambiente svolge in campo nazionale, ha permesso di evidenziare le responsabilità penali a seguito dei numerosi prelievi di fanghi effettuati presso gli impianti di depurazione nonché gli scarichi delle acque reflue industriali» Il lavoro di carabinieri (coordinati dal capitano Francesco Motta) e Arpa sarebbe andato avanti da giugno a ottobre 2016. Hanno riguardato i rifiuti che derivano da impianti di depurazione, ma anche gli scarichi delle acque reflue. Sono stati molti i campionamenti effettuati. Per lo scarico delle acque industriali nel fiume Nera è stato riscontrato il superamento dei valori consentiti di alluminio, in un caso, al di sopra del limite massimo consentito dalla legge di 1 mg/litro. Circa i fanghi prodotti da impianti di depurazione, catalogati come rifiuti speciali pericolosi, sono stati riscontrati parametri superiori a quelli consentiti per lo smaltimento in discarica. In particolare per il molibdeno è il carbonio organico disciolto.

Raffaele Nevi

In Regione Sulla vicenda, il capogruppo di Forza Italia in consiglio regionale, Raffaele Nevi, ha interrogato l’assessore regionale Fernanda Cecchini. Nevi ha chiesto spiegazioni sulle «presunte violazioni alle prescrizioni dell’Autorizzazione integrata ambientale e gli eventuali effetti sull’integrità delle falde acquifere e sull’ambiente in generale della conca ternana». L’assessore Cecchini ha spiegato che «una specifica verifica ispettiva di Arpa ha rilevato elementi potenzialmente critici e avviato, in collaborazione con il Noe dei Carabinieri una indagine ispettiva pertinente il cui esito è stato comunicato alla Procura della Repubblica e su cui non è possibile chiaramente entrare nel merito. Ma la stessa verifica ispettiva ha messo a disposizione del servizio regionale tutto ciò che concerne la parte amministrativa e le difformità rispetto alle prescrizioni che erano contenute all’interno dell’Aia rilasciata. Dunque gli uffici regionali sono stati messi a conoscenza di difformità rispetto all’Aia rilasciata e questo ha portato a inviare una diffida affinché la proprietà si rimettesse in sintonia con quanto previsto dall’AIA. La diffida prevede un aggiornamento della mappatura entro 90 giorni dei flussi, specificando anche la loro ubicazione. Dovranno essere tra l’altro messe in relazione le documentazioni trasmesse precedentemente con quelle degli ultimi mesi. Il gestore dovrà poi concordare con Arpa Umbria, entro 30 giorni, una procedura di controllo finalizzata ad indagare la variabilità dei parametri analitici, oggetto di ‘fuori limite’ riscontrati. La procedura prevede una relazione finale con i
risultati dell’indagine».

I tempi Solo che la diffida risale al 26 gennaio e i 90 giorni a disposizione di ThyssenKrupp Ast sarebbero trascorsi senza che l’azienda abbia risposto. Addirittura in Regione starebbero ancora aspettando e Raffaele Nevi non la prende bene: «Ast fa continuamente convegni sulla legalità, ma per noi legalità significa innanzitutto rispettare le regole e evitare che il mancato rispetto delle regole produca danni ambientali alla città. L’Ast si deve impegnare molto di più su questo ambito rispetto a quello che ha fatto fino ad oggi anche per evitare che si crei a Terni un sentimento anti-industriale che vedo crescere giornalmente in città nell’assordante silenzio del PD».

Catiuscia Marini

I sindacati Le organizzazioni sindacali dei metalmeccanici ternani, Fiom Cgil, Fim Cisl, Uilm Uil, Fismic e Ugl, hanno intanto inviato una richiesta ufficiale di incontro alla presidente della Regione Catiuscia Marini per «fare il punto della situazione in merito alle vicende inerenti il sito produttivo Acciai Speciali Terni. Le organizzazioni sindacali – si legge nella richiesta di incontro – ritengono utile e indispensabile approfondire le tematiche in essere sia rispetto ai contenuti dell’accordo siglato il 3 dicembre 2014, sia rispetto all’attualità (l’annuncio di una fermata ‘imprevista’ per giovedì e venerdì di questa settimana, motivata dall’azienda con la necessità di una manutenzione urgente, oltre alle voci sul possibile accordo tra ThyssenKrupp e Tata, fanno suonare nuovi campanelli d’allarme; ndr), alle prospettive e agli impegni futuri. Con l’incontro – spiegano i segretari delle 5 sigle sindacali – vorremmo condividere alcune preoccupazioni con la presidente Marini e coordinare al meglio l’azione sindacale con quella istituzionale, al fine di consolidare risultati, risolvere criticità e sviluppare le produzioni ternane».

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