Terni, riequilibrio bis: «È irricevibile»

I giudici umbri rispediscono al mittente il piano integrato dal ricorso al fondo di rotazione. Opposizioni: «Giunta a casa»

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Nella giornata di martedì la Sezione di Controllo della Corte dei Conti dell’Umbria ha dichiarato «irricevibile» il piano di riequilibio-bis presentato dal Comune di Terni, aggiornato con il contestato ricorso al fondo di rotazione. Per i giudici contabili si deve attendere il giudizio delle Sezioni Riunite della Corte dei Conti – atteso per il prossimo 24 gennaio – sul piano ‘originario’ approvato da palazzo Spada. Quest’ultimo, legato alla delibera consiliare 83 del 2017, era stato bocciato lo scorso luglio dalla stessa Sezione di Controllo. Una decisione che il Comune aveva impugnato: da qui l’udienza ‘decisiva’ del 24 gennaio. L’aggiornamento del piano con il ricorso al fondo di rotazione era stato approvato dal consiglio comunale di Terni il 20 dicembre scorso.

Le motivazioni «Le considerazioni esposte – scrivono nelle motivazioni i giudici della Sezione regionale di controllo della Corte dei Conti dell’Umbria – inducono a dichiarare irricevibili gli atti in riferimento (deliberazione consiliare numero 374 del 20 dicembre 2017), stante l’intrinseca inidoneità ad attivare una qualsivoglia funzione di controllo di questa Corte. Sotto un diverso ma correlato profilo è anche da rilevare che tali atti integrano, nella loro sostanza, gli estremi di una ‘revoca’ implicita e non consentita del Piano di riequilibrio non approvato da questa Sezione, in quanto adottati ben oltre la scadenza del termine perentorio di cui all’articolo 243-bis del Testo unico degli enti locali. E ciò al di là delle intenzioni collaborative dichiarate dall’ente».

Leopoldo Di Girolamo

Il sindaco Così Leopoldo Di Girolamo sull’ultima decisione della Sezione di Contollo della Corte dei Conti dell’Umbria: «Abbiamo ricevuto la deliberazione con la quale si dichiara ‘irricevibile’ la delibera del consiglio comunale del 20 dicembre scorso sull’aggiornamento e lo sviluppo del piano di riequilibrio finanziario. In attesa di approfondire il documento con i legali e con le strutture amministrative dell’ente, rilevo che la Corte ha eccepito un aspetto procedurale, ritenendo di non poter prendere in considerazione l’aggiornamento in quanto la procedura del piano di riequilibrio è ancora in atto, sussistendo, come è noto, un ricorso da parte di questo ente. Non c’è stato, dunque, un pronunciamento nel merito dell’aggiornamento integrativo della cui validità rimaniamo convinti. Come è noto la situazione contabile del Comune di Terni, pur nelle criticità che hanno chiesto il ricorso al piano di riequilibrio, non presenta quelle caratteristiche di grande preoccupazione che interessano numerosi comuni, ad iniziare da città di primissima rilevanza. Aspetto fiducioso e rispettoso – conclude il primo cittadino – il giudizio che le sezioni centrali andranno a pronunciare il 24 gennaio, ribadendo anche in questo frangente che l’azione di risanamento dell’ente è un patrimonio a disposizione del futuro del Comune e della città di Terni».

Thomas De Luca

Movimento 5 Stelle all’attacco «La Corte dei Conti – scrive Thomas De Luca, capogruppo del M5S in consiglio comunale – boccia senza appello il fantomatico aggiornamento del piano di riequilibrio con il ricorso al fondo di rotazione, giudicandolo irricevibile. I dilettanti del Pd si schiantano contro la loro stessa arroganza. Qualcuno dovrebbe avere l’umiltà di chiedere scusa e dimettersi immediatamente. Voci della maggioranza – prosegue De Luca – già parlano di restare ‘appesi’, continuando a produrre atti irricevibili con il solo fine di perdere tempo e allungare il brodo. Si continua a perdere tempo vitale per Terni. Ormai l’unica soluzione è l’arrivo del commissario e degli ispettori della Corte dei Conti che verifichino la consistenza del debito e chiedano conto ai responsabili, così come è successo ad Alessandria dove sindaco e assessori hanno dovuto coprire il buco di tasca loro. Poi elezioni a maggio 2018». Per il senatore Stefano Lucidi: «è una giunta al termine quella del sindaco… Fu Girolamo. Sono tutti corresponsabili di questo baratro politico e sociale. La giunta con i suoi tre arrestati ai domiciliari, poi rilasciati, i consiglieri comunali di maggioranza che sostengono questo sfacelo, e con loro il partito Democratico cittadino, umbro e nazionale».

«Consiglio comunale straordinario» Per il consigliere comunale Enrico Melasecche (I Love Terni), la comunicazione della Corte dei Conti regionale «costituisce una mazzata terribile sul ‘piano B’ che l’interdetto assessore Piacenti, ma soprattutto il sindaco che lo ha nominato e sostenuto in tutto e per tutto, avevano congegnato. Adesso al sindaco non resta che chiedere scusa alla città, pagarsi di tasca propria non solo la sontuosa parcella di 40 mila euro per l’incarico assegnato all’avvocato romano, ammalatosi proprio il giorno della seduta in cui le Sezioni Riunite avrebbero dovuto esprimere il proprio giudizio. Ho presentato lunedì, unitamente ai consiglieri del M5S ed al consigliere Paolo Crescimbeni, una richiesta di consiglio comunale straordinario affinché si possa tirare una riga su un periodo tra i più negativi nella storia della città».

Lega Nord «Un misto di arroganza e approssimazione che, ancora una volta, si è schiantato contro il giudizio lapidario della sezione regionale della Corte dei Conti: l’aggiornamento del piano di riequilibrio finanziario pluriennale proposto dal Comune è semplicemente ‘non ricevibile’». Così il capogruppo della Lega Nord in consiglio regionale, Emanuele Fiorini, che si chiede: «Per quanto tempo i ternani dovranno ancora assistere ad un simile scempio delle istituzioni cittadine e dell’azione amministrativa? Anziché tentare acrobatiche soluzioni lacrime e sangue ad un conclamato fallimento a cui hanno dato prova di non saper in alcun modo far fronte, il sindaco e quel che rimane della sua giunta dovrebbero una buona volta assumersi le proprie responsabilità e dimettersi».

All’attacco anche Paolo Crescimbeni, consigliere del gruppo misto: «I naufraghi superstiti dell’amministrazione comunale hanno giocato le loro ultime carte pur sapendo bene quanto fossero truccate. Il tutto mostrando grande insensibilità verso una città che dovrebbero amare e difendere più di se stessi. Siamo con una giunta zoppa, conti ancora oscuri e inaffidabili, tutti i cantieri fermi da anni: cosa potevano fare di meno e di peggio i nostri amministratori? La città intera attende un gesto di responsabilità o, in difetto, un intervento dall’alto quanto mai auspicabile».

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